Energia: proteste contro esplorazione gas di scisto
Dopo un’interruzione di parecchie settimane, gli abitanti di Pungesti (provincia di Vaslui, est della Romania) hanno ripreso le proteste — alcune al limite legale o persino oltre — contro l’esplorazione e lo sfruttamento del gas di scisto nella zona. Manifestazioni di solidarietà si sono svolte anche a Bucarest e in altre città del Paese.
România Internațional, 09.12.2013, 15:04
Dopo un’interruzione di parecchie settimane, gli abitanti di Pungesti (provincia di Vaslui, est della Romania) hanno ripreso le proteste — alcune al limite legale o persino oltre — contro l’esplorazione e lo sfruttamento del gas di scisto nella zona. Manifestazioni di solidarietà si sono svolte anche a Bucarest e in altre città del Paese.
La gente di Pungesti si è mobilitata in seguito all’annuncio della compagnia Chevron di riprendere i lavori di esplorazione, sospesi il 17 ottobre, sempre a causa delle proteste. Gli abitanti del posto avevano bloccato allora una strada provinciale per impedire il collocamento degli impianti di esplorazione, dichiarando la zona come “campo di resistenza”.
Gli oppositori del progetto sono contrari allo sfruttamento attraverso il metodo della fratturazione idraulica, che a loro avviso inquinerebbe la falda freatica e provocherebbe dei sismi. La Chevron ha sporto denuncia alla Polizia, dopo che sabato i protestatari hanno distrutto quasi completamente il recinto dei un terreno di proprietà della compagnia a Pungesti, ma anche alcune attrezzature.
La Chevron sottolinea in un comunicato che rispetta il diritto alla libertà di espressione, che, però, va esercitato entro i limiti legali. In seguito ai recenti incidenti, la Polizia ha annunciato che il terreno di 20.000 mq preso in concessione da Chevron a Pungesti è stato dichiarato “area speciale di sicurezza”, il che significa forze dell’ordine più numerose e controlli delle auto che passano per la zona.
D’altra parte, la compagnia americana ha assicurato ancora una volta che condurrà esclusivamente attività di esplorazione tramite tecnologie convenzionali, dopo aver ottenuto a ottobre 2013 le autorizzazioni necessarie dalle autorità romene.
Il premier Victor Ponta ha dichiarato che le proteste di Pungesti non hanno cambiato la sua posizione. Il primo ministro sotolinea che la Romania deve essere indipendente dal punto di vista energetico, anche se tale fatto mette in disagio altri interessi. Gli studi specializzati indicano che la Romania dispone di riserve di gas di scisto che le assicurerebbero l’indipendenza energetica per cent’anni.