Giustizia: condanne per tradimento in Romania
Negli ultimi anni, la lotta alla corruzione in Romania ha cessato di limitarsi alla retorica. Indicato dai sondaggi demoscopici come il più corrotto politico del Paese, l’ex premier socialdemocratico Adrian Nastase ha già scontato la pena per la quale era stato condannato in un fascicolo di corruzione.
Bogdan Matei, 04.12.2013, 12:46
Intanto, decine di ex e attuali ministri, parlamentari, prefetti e sindaci — di destra o di sinistra, sono indagati, messi sotto accusa o condannati per reati che vanno dalla concussione alle tangenti.
Ex ministri nel governo di coalizione presieduto dal 2004 al 2008 dal liberale Calin Popescu Tariceanu, il conservatore Codrut Seres, al dicastero dell’Economia, e Zsolt Nagy (Unione democratica magiari di Romania) a quello delle Comunicazioni, sono stati condannati dall’Alta Corte di Cassazione e Giustizia rispettivamente a sei e cinque anni di reclusione nel cosiddetto fascicolo delle privatizzazioni strategiche.
Insieme a loro e ad alcuni funzionari governativi, piuttosto di seconda fila, due consulenti internazionali, il bulgaro Stamen Stanchev e il russo Vadim Benyatov, sono stati condannati rispettivamente a 11 e 10 anni di carcere per spionaggio. La rete internazionale del fascicolo include anche un ceco, un turco e un britannico di origine romena.
Nella requisitoria si legge che, tra maggio 2005 e novembre 2006, gli accusati si sono associati in un gruppo delinquenziale organizzato a carattere transnazionale. La sua meta sarebbe stata quella di ottenere informazioni segrete relative alla privatizzazione di società strategiche romene nei settori dell’energia e delle telecomunicazioni, nonchè di ottenere benefici finanziari.
Le attività illecite interessano la privatizzazione di compagnie quali Electrica Muntenia Sud, Romaero, Avioane Craiova, l’Ente Nazionale delle Radiocomunicazioni e la Posta Romena, la vendita di un pacchetto delle azioni della Petrom e la selezione tramite gara del consulente internazionale per portare in borsa il 35% delle azioni controllate dallo stato romeno alla Romtelecom.
Il protagonista delle più spettacolari puntate è l’ex ministro Seres. Le intercettazioni telefoniche condotte dai servizi segreti indicano intese dietro le quinte sulle privatizzazioni di ditte del campo energetico. L’allora titolare dell’Economia aveva promesso al consulente Stanchev persino la promozione di una bozza di decisione governativa relativa alla vendita di un pacchetto delle azioni Petrom alla rete.
Le sentenze non sono definitive e potranno essere contestate sempre all’Alta Corte di Cassazione e Giustizia. Però i commentatori ritengono improbabile che, in seguito al ricorso, agli accusati venissero inflitte pene più miti.