Politica: polemica presidente-premier su accordo FMI
Nuova disputa tra l’Alleanza di centro-sinistra al governo in Romania, l’Unione Social-liberale, e il capo dello stato Traian Basescu. Questa volta, al centro delle vertenze è l’accordo con i finanziatori internazionali, il FMI, la Banca Mondiale e la Commissione Europea. A far scattare la molla il rifiuto del capo dello stato di mettere la sua firma, assolutamente obbligatoria, sul memorandum con il FMI. Traian Basescu ha motivato la decisione attraverso l’aumento, stipulato nel memorandum, di 7 eurocentesimi, dell’accisa sui carburanti, che il Governo vuole introdurre dal 1 gennaio del 2014. Nell’opinione del capo dello stato, questa misura, che ha annunciato che intende bloccare attraverso la non promulgazione della Finanziaria 2014, porterebbe ad un’impennata dei prezzi. Inoltre, il capo dello stato ha affermato che, attraverso l’attuale accordo preventivo della Romania con i finanziatori internazionali, che resta in vigore, la Romania non dipende, de facto, dalle tranche concesse dagli enti creditizi internazionali, quindi, l’Esecutivo può rinegoziare facilmente i termini dell’accordo.
Florentin Căpitănescu, 03.12.2013, 13:26
Nuova disputa tra l’Alleanza di centro-sinistra al governo in Romania, l’Unione Social-liberale, e il capo dello stato Traian Basescu. Questa volta, al centro delle vertenze è l’accordo con i finanziatori internazionali, il FMI, la Banca Mondiale e la Commissione Europea. A far scattare la molla il rifiuto del capo dello stato di mettere la sua firma, assolutamente obbligatoria, sul memorandum con il FMI. Traian Basescu ha motivato la decisione attraverso l’aumento, stipulato nel memorandum, di 7 eurocentesimi, dell’accisa sui carburanti, che il Governo vuole introdurre dal 1 gennaio del 2014. Nell’opinione del capo dello stato, questa misura, che ha annunciato che intende bloccare attraverso la non promulgazione della Finanziaria 2014, porterebbe ad un’impennata dei prezzi. Inoltre, il capo dello stato ha affermato che, attraverso l’attuale accordo preventivo della Romania con i finanziatori internazionali, che resta in vigore, la Romania non dipende, de facto, dalle tranche concesse dagli enti creditizi internazionali, quindi, l’Esecutivo può rinegoziare facilmente i termini dell’accordo.
Prevedibilmente, l’annuncio del presidente è stato seguito da dure risposte da parte del Governo. Il capo dello stato è privo di discernimento e il suo gesto è una chiara prova di irresponsabilità, ha affermato il premier Victor Ponta, il quale ha annunciato, senza esitazioni, che “la Romania non ha più un accordo con il FMI”. L’annuncio è stato seguito da chiarimenti e precisazioni. Il ministro con delega al Bilancio, Liviu Voinea, ha dichiarato che l’accordo resta valido però non è operativo, ricordando che l’esito dei negoziati dovrebbe essere validato dal board del FMI il 18 dicembre, affinchè, ulteriormente, sia messa a disposizione della Romania la prima tranche, di circa 170 milioni di euro, del pacchetto finanziario.
In assenza di un accordo fermo con il FMI, ritengono gli analisti economici, la Romania rischia di non poter prendere prestiti a basso interesse dagli ipersensibili mercati finanziari internazionali. L’attuale accordo della Romania con i creditori internazionali, il terzo degli ultimi 4 anni, è pari a circa 5 miliardi di euro ed è valido per il periodo 2013-2015. I soldi non sono però disponibili che in situazioni-limite, su richiesta delle autorità romene.