Ue: sì a bilancio 2014-2020 e riforma PAC
Dopo diversi rinvii, la scorsa estate, in seguito al mancato adempimento di una serie di requisiti proposti dagli eurodeputati, il Parlamento Europeo ha finalmente adottato, ieri, il bilancio 2014-2020. Con una programmazione pari a 908 miliardi di euro in spese e 960 in impegni finanziari, il bilancio totale dell’Unione per il prossimo settennio è inferiore al precedente del 3,5%. La nuova programmazione finanziaria pone l’accento sulla necessità di investire in modo saggio, affermano gli esponenti europei. Come negli anni precedenti, resta importante il sostegno all’agricoltura e alla politica di coesione per le regioni sfavorite, pari ad oltre due terzi del bilancio. Di minori fondi beneficiano invece i settori innovazione, ricerca e infrastruttura.
Leyla Cheamil, 21.11.2013, 13:58
Dopo diversi rinvii, la scorsa estate, in seguito al mancato adempimento di una serie di requisiti proposti dagli eurodeputati, il Parlamento Europeo ha finalmente adottato, ieri, il bilancio 2014-2020. Con una programmazione pari a 908 miliardi di euro in spese e 960 in impegni finanziari, il bilancio totale dell’Unione per il prossimo settennio è inferiore al precedente del 3,5%. La nuova programmazione finanziaria pone l’accento sulla necessità di investire in modo saggio, affermano gli esponenti europei. Come negli anni precedenti, resta importante il sostegno all’agricoltura e alla politica di coesione per le regioni sfavorite, pari ad oltre due terzi del bilancio. Di minori fondi beneficiano invece i settori innovazione, ricerca e infrastruttura.
L’eurodeputato romeno Victor Bostinaru afferma che il Fondo di coesione, per cui è stato relatore, è stato trasformato notevolmente. Il Fondo mette a disposizione degli Stati membri con un reddito nazionale lordo sotto il 90% della media Ue 66 miliardi di euro. 7,25 miliardi vanno alla Romania, a partire dal 2014. Il campo di applicazione del Fondo di coesione è stato esteso, includendo anche il sostegno all’efficienza energetica e all’utilizzo dell’energia da fonti rinnovabili nel caso delle abitazioni, come già previsto nel caso delle infrastrutture e aziende statali.Tra le priorità di investimenti si annoverano il sostegno alla rete di riscaldamento urbano ad alto rendimento e la cogenerazione di energia termica ed elettrica.
La giornata di ieri è stata densa per il Parlamento Europeo, che ha dato il via libera anche alla riforma della PAC. La nuova politica punterà, fino al 2020, sulla tutela ambientale, su una distribuzione più equa dei fondi europei e su maggiori fondi ai piccoli farmer. Appena entrate in vigore le nuove regole, solo chi dimostra che l’attività agricola svolta contribuisce notevolmente ai redditi generali potrà accedere ai fondi agricoli.
I farmer fino ai 41 anni che cominciano l’attività agricola con 25-90 ettari riceveranno fino al 25% in più pagamenti diretti. Le grandi aziende agricole, invece, verso cui sono diretti oltre 150 mila euro, beneficeranno di uno sconto del 5% per le somme che superano questo tetto. D’altra parte, attraverso le misure di tutela ambientale previste, ha sottolineato il commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, la PAC proteggerà la biodiversità, la qualità dell’acqua e del suolo. Ciò contribuirà ad uno sviluppo a lungo termine dell’agricoltura, al fine della conservazione della sicurezza alimentare.