Giacimenti: rapporto parlamentare su Rosia Montana
Nessun altro argomento ha acceso gli spiriti in Romania come lo sfruttamento del giacimento aurifero di Rosia Montana (nel centro del Paese). Nemmeno le dispute politiche sono riuscite a far passare in secondo piano il dibattito ecologico, economico e morale sul progetto minerario. Stando ai geologi, a Rosia Montana si trovererebbe il maggiore giacimento d’oro dell’Europa continentale: almeno 250 tonnellate, per un valore di mercato di circa 11 miliardi di dollari. A Rosia Montana ci sarebbero inoltre 1.600 tonnellate d’argento, stimate a tre miliardi di dollari, e giacimenti di metalli rari, utilizzabili nell’industria aeronautica, militare e medica, di cui gli specialisti affermano che, in realtà, avrebbero un valore maggiore di quello dei giacimenti doro e argento. La miniera è stata data in concessione, anni fa, alla compagnia canadese Gabriel Resources. Nella capitale Bucarest e in altre grandi città romene, ma anche all’estero, l’annuncio che, per l’estrazione dell’oro, sarebbero utlizzati cianuri, ha portato ad ampie proteste di piazza. I sostenitori del progetto promettono la creazione di posti di lavoro e introiti di circa un miliardo di dollari al bilancio di stato. I suoi oppositori accusano proprio il valore non significativo di questi introiti e soprattutto gli effetti devastanti e difficilmente calcolabili dello sfruttamento con cianuri sull’ambiente e sul sito che ospita gallerie minerarie risalenti a quasi due millenni fa, quando i Carpazi Occidentali erano parte dell’Impero Romano.
Bogdan Matei, 08.11.2013, 13:24
Le accese dispute hanno costretto, finalmente, la classe politica a reagire. Nel Parlamento è stata istituita una commissione speciale che raccomandi una soluzione per il progetto minerario di Rosia Montana. Dopo settimane di ascolti dei rappresentanti della compagnia Gabriel Resources, della comunità locale, delle ong ambientaliste, dell’Accademia Romena e della Chiesa Ortodossa romena, la commissione ha annunciato che renderà pubbliche le sue conclusioni l’11 novembre. Disapprovato da quasi tutti, il ddl su Rosia Montana è già stato cambiato sostanzialmente in seguito ai dibattiti nella Commissione parlamentare. Adesso, però, il Partito Nazional-liberale (partner al governo), assecondato, dall’opposizione, dall’Unione Democratica Magiari di Romania, chiede un voto negativo per l’intero ddl, mentre i suoi partner al governo, il Partito Socialdemocratico e il Partito Conservatore, insistono sulla sua modifica. A ciò si devono il prolungamento dei dibattiti nella commissione e il pronostico degli analisti che il dossier Rosia Montana potrebbe incrinare la coalizione governativa stessa.