Terremoti: panico dopo sisma 5,5 in Romania
Un terremoto dalla magnitudo 5,5 della scala Richter verificatosi nel fine settimana nell’area sismica di Vrancea (est della Romania), ha riportato alla ribalta la questione delle centinaia di edifici di Bucarest a rischio e la lentezza dei lavori di consolidamento.
Corina Cristea, 07.10.2013, 14:31
Un terremoto dalla magnitudo 5,5 della scala Richter verificatosi nel fine settimana nell’area sismica di Vrancea (est della Romania), ha riportato alla ribalta la questione delle centinaia di edifici di Bucarest a rischio e la lentezza dei lavori di consolidamento.
Non è la prima scossa del 2013, anno in cui si sono già verificati dei terremoti dalla magnitudo superiore al 4 della Richter, ma è la più forte avvenuta in Romania negli ultimi quattro anni. Il terremoto, seguito da parecchie repliche, non ha provocato vittime o danni materiali, però ha generato panico, rafforzato dalla situazione affrontata dalla provincia confinante di Galati, dove da un paio di settimane si sono verificate centinaia di scosse.
Il direttore dell’Istituto Nazionale di Fisica della Terra, Mircea Radulian, spiega che “colpisce la coincidenza tra quanto accaduto nella provincia di Galati e quella di Vrancea. A prima vista, direi che non ci fosse alcun legame, a quanto ne sappiamo. Però resta da vedere, da studiare, poichè la coincidenza è troppo grande”, ha detto Mircea Radulian.
Intanto, gli esperti inviati nella zona hanno notato un forte stress nella scorza terrestre, che ha attivato una faglia nell’area sismica, spiegando che il fenomeno non può essere fermato, e ci sono dei segni di regresso, che dovrebbero essere seguiti da una riduzione delle scosse.
Spiegazioni tranquillanti offriva già una settimana fa anche il ministro con delega all’Istruzione superiore e Ricerca, Mihnea Costoiu. “Gli esperti dell’Istituto Nazionale di Fisica della Terra stanno monitorando la situazione da diversi giorni. Abbiamo deciso il trasferimento di un gruppo di specialisti a Galati, dove esistono 3 stazioni sismiche di monitoraggio. Per ora non ci sono degli aspetti speciali, speriamo di non avere dei problemi, e se ce ne saranno, allora li comunicheremo al momento opportuno”, ha spiegato il ministro.
Colti dal panico, gli abitanti del posto attribuiscono i sismi alla presenza delle sonde di trivellazione di greggio nella zona.