Giustizia: polemiche presidente – premier su revoca procuratore
Nell’estate del 2012, solo l’insufficiente affluenza alle urne ha impedito la maggioranza parlamentare dell’Unione social-liberale di ottenere la revoca del presidente romeno Traian Basescu tramite referendum.
Bogdan Matei, 04.10.2013, 13:57
Nell’estate del 2012, solo l’insufficiente affluenza alle urne ha impedito la maggioranza parlamentare dell’Unione social-liberale di ottenere la revoca del presidente romeno Traian Basescu tramite referendum.
Una volta placate le passioni, il capo dello stato e il premier socialdemocratico Victor Ponta hanno firmato un patto di coabitazione, concordando di abbassare il tono delle dispute e di puntare sui problemi correnti dell’amministrazione, a nome dell’interesse nazionale.
Però, ora il conflitto sta per riscoppiare. Estremamente pungenti, le accuse reciproce evocano momenti del passato, che i commentatori ritenevano superati. Il presidente si è detto preoccupato che, negli ultimi giorni, il premier si è intromeso negli affari della giustizia, in una maniera che ha chiamato senza precedenti dall’ingresso della Romania nell’Unione Europea nel 2007.
L’accusa fa seguito alla decisione del procuratore generale della Romania, Tiberiu Nitu, di sostituire dall’incarico uno dei capi della Direzione Nazionale Anticorruzione (DNA). Traian Basescu ha sollecitato sia a Tiberiu Nitu che al ministro della Giustizia, Robert Cazanciuc, di rispettare il regolamento ai sensi del quale è compito del procuratore capo della DNA inoltrare le proposte per gli incarichi dirigenziali dell’istituzione.
Il presidente ha persino ammonito che potrebbe rompere il patto di coabitazione col premier. “Non dò più il mio avallo a Victor Ponta, in quanto ha violato gravemente il patto e, soprattutto, ha commesso una grossolana ingerenza nella giustizia”, ha dichiarato il presidente Basescu.
In replica, Victor Ponta ha annunciato che, per quanto lo riguarda, non denuncerà il patto, poichè il Paese ha bisogno di stabilità. Il primo ministro ha precisato che la sostituzione del procuratore non è dovuta ai fascicoli da lui gestiti, bensì alla scadenza del suo mandato.
“I procuratori non vengono più nominati nè perchè lo dice Basescu, nè perchè lo dice Ponta. Questa è la situazione, e non gli va bene. In questi nove anni ha controllato le nostre vite, sbattendo il pugno sul tavolo e comprendendo per indipendenza della giustizia di nominare solo chi vuole e chi gli è obbediente”, ha dichiarato Victor Ponta.
I commentatori spiegano che la nuova guerra tra Presidenza e Governo potrebbe paralizzare di nuovo l’amministrazione. E, per di più, lederà inevitabilmente l’attività corrente della sezione della DNA che indaga i grandi reati di corruzione, in cui sono coinvolti pezzi grossi della politica, sia della maggioranza che dell’opposizione.