Giacimenti: commissione parlamentare per Rosia Montana
I senatori e i deputati romeni hanno approvato l’istituzione di una commissione speciale che esaminerà il progetto dello sfruttamento aurifero di Rosia Montana. Il documento andrà al dibattito del Senato il 21 ottobre, per passare attorno al 1 novembre alla Camera dei deputati — decisionale in questo caso — che si pronuncerà a favore o lo boccierà.
Leyla Cheamil, 18.09.2013, 12:47
I senatori e i deputati romeni hanno approvato l’istituzione di una commissione speciale che esaminerà il progetto dello sfruttamento aurifero di Rosia Montana. Il documento andrà al dibattito del Senato il 21 ottobre, per passare attorno al 1 novembre alla Camera dei deputati — decisionale in questo caso — che si pronuncerà a favore o lo boccierà.
Collocato al cuore della Transilvania, regione nota per le sue ricchezze sotterranee, il paesino di Rosia Montana – sito su una miniera d’oro nel senso proprio della parola, vanta una lunga storia. 2000 anni fa, furono i romani, conquistatori della Dacia, ad aver sfruttato per primi l’oro di Rosia Montana, tramite un labirinto di gallerie i cui pozzi si visitano a tutt’oggi.
Il giacimento di 300 tonnellate di oro di Rosia Montana è ora ritenuto uno dei più grandi in Europa e il terzo nel mondo. La posta in gioco è ancora più grande, in quanto, oltre all’oro, gli specialisti stimano che ci siano anche altri metalli preziosi, utilizzati nella tecnologia di punta, ai quali si aggiungono 1.600 tonnellate di argento.
Bloccato da parecchi anni a causa delle polemiche sulla tutela ambientale, il progetto di Rosia Montana è stato incluso nel Piano nazionale di investimenti e posti di lavoro, lanciato di recente dal Governo di Bucarest, e presentato come sfruttamento a nuovi standard ambientali, da dove lo Stato stima benefici del 78% da quanto generato.
A fine agosto, il Governo aveva approvato un ddl sullo sfruttamento dell’oro di Rosia Montana da parte di una compagnia canadese, inviandolo successivamente al Parlamento. La decisione ha generato un’ondata di proteste degli oppositori del progetto a Bucarest e in altre città del Paese, ma anche all’estero — Londra, Bruxelles o Istanbul.
Gli oppositori sono sostenuti da ecologisti e storici, i quali ammoniscono che l’estrazione a base di cianuri prevista implica rischi notevoli di inquinamento ambientale irreversibile, e distruggerebbe le vestigia storiche della zona. Invece, i sostenitori del progetto, soprattutto abitanti del posto, spiegano che l’apertura della miniera creerebbe posti di lavoro e risolverebbe i problemi economici e sociali della zona.
A questo punto, il premier Victor Ponta ha annunciato la costituzione di una commissione parlamentare che esaminerà il piano di Rosia Montana, ascolterà tutte le parti, e successivamente elaborerà un rapporto che sarà discusso dalla Camera e dal Senato, prima di pronunciarsi col voto in questo caso.