Siria: pres. Basescu, Romania prudente, ma solidale con alleati
Oltre mille morti e circa due milioni di profughi. Questo il bilancio della guerra civile che dilania la Siria da ben due anni. La lotta per il potere tra i ribelli e il regime del presidente Bashar al-Assad non tiene conto delle vite umane, rendendo questo Paese del Medio Oriente una ferita sanguinante sulla mappa del mondo. Il regime di Damasco è stato accusato sia dagli oppositori siriani, che da numerosi Paesi dell’Occidente e dello spazio arabo che avrebbe usato, di recente, armi chimiche contro la popolazione, fatto smentito con veemenza dal Governo siriano.
România Internațional, 06.09.2013, 13:54
Oltre mille morti e circa due milioni di profughi. Questo il bilancio della guerra civile che dilania la Siria da ben due anni. La lotta per il potere tra i ribelli e il regime del presidente Bashar al-Assad non tiene conto delle vite umane, rendendo questo Paese del Medio Oriente una ferita sanguinante sulla mappa del mondo. Il regime di Damasco è stato accusato sia dagli oppositori siriani, che da numerosi Paesi dell’Occidente e dello spazio arabo che avrebbe usato, di recente, armi chimiche contro la popolazione, fatto smentito con veemenza dal Governo siriano.
La comunità internazionale non deve stare zitta davanti alla barbarie in questo Paese. Lo ha affermato il presidente degli Usa, Barack Obama, il quale si pronuncia per un intervento militare volto a porre fine alla guerra civile. Dal canto loro, le potenze occidentali cercano di ottenere il via libera dei parlamenti nazionali prima di un possibile intervento militare in Siria. Il consigliere presidenziale di Bucarest, Iulian Chifu, è del parere che la diplomazia può contribuire agli sforzi più ampi per trovare una soluzione al conflitto.
“Tutti siamo consapevoli che la soluzione finale verrà presa, a prescindere dagli attacchi che si verificheranno, sempre al tavolo delle trattattive. È importante che la diplomazia agisca, e ciò che succede adesso e lo strumento militare non rappresentano che una minaccia credibile che può aprire, nel nuovo contesto, la strada verso una maggiore flessibilità di alcuni dei protagonisti”, ha affermato Chifu.
D’altra parte, il presidente romeno Traian Basescu ha dichiarato che la posizione della Romania nella questione della Siria resta immutata, basata sulla prudenza, per proteggere i cittadini romeni che chiedono assistenza consolare.
“Per quanto riguarda la posizione dello stato romeno sulla Siria, resta la stessa espressa all’incontro con gli ambasciatori romeni accreditati all’estero, ossia, in questa fase, la Romania ritiene che deve avere un atteggiamento prudente, e nel momento in cui i nostri alleati deciderebbero di prendere misure per mandare un segnale a Damasco che è intollerabile l’impiego di gas tossici in guerra, la Romania sarà solidale con i suoi alleati. Mi chiederete perchè prudenza. Abbiamo un problema legato alla presenza dei cittadini romeni, soprattutto di famiglie miste, e dei loro figli, sul territorio siriano, e la popolazione in possesso di passaporto romeno in Siria è diffusa sull’intero territorio”, ha dichiarato Traian Basescu.
Dal canto suo, il premier Victor Ponta ha affermato che il Governo di Bucarest condanna, senza alcuna esitazione, gli atti criminali in Siria compiuti dalle autorità o di cui le autorità sono a conoscenza. È il dovere dell’Esecutivo romeno essere interamente solidale con gli stati che hanno sollecitato e impongono il rispetto del diritto internazionale, ha aggiunto Victor