Romania-Moldova: visita del premier romeno a Chisinau a 22 anni dall’Indipendenza
Il 27 agosto del 1991, la Grande Assemblea Nazionale dell’ex Repubblica Socialista Sovietica di Moldova (a maggioranza romenofona) chiedeva al Parlamento di Chisinau la votazione della Dichiarazione di Indipendenza dall’Urss e l’adozione della canzone “Risvegliati, romeno!” come inno nazionale, identico a quello della confinante Romania. La dichiarazione di indipendenza proclamava uno “stato sovrano, indipendente e democratico, libero di decidere il suo presente e futuro, senza alcuna ingerenza esterna, in conformità agli ideali e alle aspirazioni sante del popolo nel suo spazio storico ed etnico”. Allo stesso tempo, veniva chiesto a Mosca di avviare i negoziati per il ritiro delle truppe sovietiche dal territorio della Moldova.
România Internațional, 27.08.2013, 14:08
Il 27 agosto del 1991, la Grande Assemblea Nazionale dell’ex Repubblica Socialista Sovietica di Moldova (a maggioranza romenofona) chiedeva al Parlamento di Chisinau la votazione della Dichiarazione di Indipendenza dall’Urss e l’adozione della canzone “Risvegliati, romeno!” come inno nazionale, identico a quello della confinante Romania. La dichiarazione di indipendenza proclamava uno “stato sovrano, indipendente e democratico, libero di decidere il suo presente e futuro, senza alcuna ingerenza esterna, in conformità agli ideali e alle aspirazioni sante del popolo nel suo spazio storico ed etnico”. Allo stesso tempo, veniva chiesto a Mosca di avviare i negoziati per il ritiro delle truppe sovietiche dal territorio della Moldova.
A 22 anni dalla proclamazione di indipendenza della Moldova (l’ex provincia storica romena di Bessarabia) dall’Urss, il premier romeno Victor Ponta ha effettuato, il 26 e il 27 agosto, un’importante visita a Chisinau. Occasione in cui ha parlato con il suo collega moldavo, Iurie Leanca, di una serie di progetti congiunti, volti ad approfondire i rapporti con la Romania. Uno di questi progetti è la costruzione del gasdotto transfrontaliero tra la città romena di Iassi e la città moldava di Ungheni, sul quale si afferma che dimostra il ruolo della Romania di partner cruciale della Moldova nei suoi sforzi di integrazione europea. Inoltre, su piano culturale, si porrà fine urgentemente al litigio risalente al periodo del governo comunista, a causa del quale le trasmissioni della TV pubblica romena non potevano essere più diffuse in Moldova. “Credo, dichiarava il premier Victor Ponta, che la soluzione di questo litigio darà la possibilità di una migliore comunicazione e informazione, nel rispetto della libertà di stampa e della libertà di espressione”.
La visita del premier romeno a Chisinau può essere interpretata anche come un gesto di incoraggiamento per il governo democratico moldavo il quale aspetta di firmare, a novembre, a Vilnius, al vertice del Partenariato Orientale dell’Ue, l’Accordo di Associazione all’Ue, che rafforzerà, fondamentalmente, l’attuale iter pro-europeo della Moldova. In generale, i rapporti tra Romania e Moldova hanno raggiunto, come rilevato da un comunicato del Governo di Bucarest, un livello senza precedenti. Tra i due Paesi c’è un dialogo politico estremamente intenso e un approccio orientato ai risultati e alla cooperazione concreta. “Bucarest sostiene la Moldova in vista dell’adempimento degli impegni nei confronti dell’Ue e, ad un piu ampio livello, in vista della piena adesione all’agenda europea”, si sottolinea nel comunicato.