Egitto: Romania sostiene appello Ue a moderazione
L’Egitto, nella prima linea della cosiddetta “Primavera araba”, sta attraversando un periodo di agonia, segnato dal più sanguinoso conflitto interno dalle dimissioni dell’ex presidente egiziano, Hosni Mubarak. Il bilancio di questa settimana drammatica sale a centinaia di morti, in maggioranza civili, in seguito agli scontri tra i sostenitori del presidente islamista destituito, Mohamed Morsi, e i suoi oppositori e le forze dell’ordine. I primi, reclutati tra i membri dell’organizzazione “Fratelli musulmani’, vogliono che il presidente democraticamente eletto, ma destituito dall’esercito, sia reinsediato in carica, e sembrano decisi a portare le proteste fino in fondo. La risposta delle autorità è una ferma e soprattutto dura, persino esagerata, stando ad alcune voci che si fanno sentire sempre più fortemente dal mondo occidentale. L’esercito, che ha preso il potere, ha minacciato di sparare a qualsiasi persona che attacca le istituzioni dello stato.
România Internațional, 16.08.2013, 13:52
L’Egitto, nella prima linea della cosiddetta “Primavera araba”, sta attraversando un periodo di agonia, segnato dal più sanguinoso conflitto interno dalle dimissioni dell’ex presidente egiziano, Hosni Mubarak. Il bilancio di questa settimana drammatica sale a centinaia di morti, in maggioranza civili, in seguito agli scontri tra i sostenitori del presidente islamista destituito, Mohamed Morsi, e i suoi oppositori e le forze dell’ordine. I primi, reclutati tra i membri dell’organizzazione “Fratelli musulmani’, vogliono che il presidente democraticamente eletto, ma destituito dall’esercito, sia reinsediato in carica, e sembrano decisi a portare le proteste fino in fondo. La risposta delle autorità è una ferma e soprattutto dura, persino esagerata, stando ad alcune voci che si fanno sentire sempre più fortemente dal mondo occidentale. L’esercito, che ha preso il potere, ha minacciato di sparare a qualsiasi persona che attacca le istituzioni dello stato.
Preoccupata per gli ultimi sviluppi in Egitto, la comunità internazionale torna a fare, costantemente, appelli alla moderazione e a condannare gli spargimenti di sangue. Il Consiglio di Sicurezza ha chiesto alle parti di astenersi da gesti che possono portare ad un’escalation del conflitto e aggravare la crisi. Dal canto suo, il presidente americano Barack Obama ha denunciato le violenze e ha chiesto la loro cessazione. Il leader della Casa Bianca ha chiesto inoltre alle autorità egiziane di rispettare i diritti umani e ha annunciato la cancellazione delle manovre militari americano-egiziane, previste per il prossimo mese.
L’Unione Europea, ma anche alcuni stati musulmani hanno criticato la reazione troppo dura delle autorità nei confronti delle manifestazioni pro-Morsi, reazione che potrebbe essere considerata una repressione brutale contro i manifestanti. In linea con la posizione espressa dall’Unione Europea, la diplomazia romena ha affermato di seguire con preoccupazione gli sviluppi in Egitto e di deplorare le perdite di vite umane e i danni materiali. Il Ministero degli Esteri di Bucarest sostiene l’appello dell’Alto Rappresentante dell’Ue, Catherine Ashton, a tutte le parti di dare prova di moderazione afinchè il movimento di contestazione si svolga in maniera non violenta e sia ripristinata la calma. Bucarest ribadisce, inoltre, la necessità di rispetto dei diritti umani fondamentali e delle libertà cittadine, e incoraggia il dialogo necessario alla ripresa del processo politico di transizione democratica. D’altra parte, consapevole dei pericoli che la crisi prolungata, segnata da violenze, può rappresentare per i cittadini romeni che si trovano in Egitto, il Ministero degli Esteri di Bucarest raccomanda loro di evitare le zone dove si trovano le sedi delle principali istituzioni governative e dei partiti, e dove si svolgono proteste.