Alpinismo: performance romena sul Nanga Parbat, la nona montagna in Terra
In prima per la Romania, un gruppo di alpinisti del nostro Paese è riuscito a conquistare la montagna di Nanga Parbat, la nona più alta della Terra, dalla via Schell. Il 19 luglio, Zsolt Torok, Teo Vlad, Marius Gane e Aurel Salasan hanno issato la bandiera romena agli 8.125 metri di altezza, dove sono arrivati senza ossigeno e sherpa. Per motivi di salute, il quinto membro del gruppo, Bruno Adamcsek, si è fermato ai 7.300 metri.
Iuliana Sima Anghel, 28.07.2013, 14:03
In prima per la Romania, un gruppo di alpinisti del nostro Paese è riuscito a conquistare la montagna di Nanga Parbat, la nona più alta della Terra, dalla via Schell. Il 19 luglio, Zsolt Torok, Teo Vlad, Marius Gane e Aurel Salasan hanno issato la bandiera romena agli 8.125 metri di altezza, dove sono arrivati senza ossigeno e sherpa. Per motivi di salute, il quinto membro del gruppo, Bruno Adamcsek, si è fermato ai 7.300 metri.
Gli alpinisti sono tornati a casa il 27 luglio e hanno subito raccontato l’esperienza durata più di un mese dalla loro partenza da Bucarest verso Pakistan, in una conferenza stampa ospitata da Radio Romania, partner media della spedizione. Erano presenti anche il manager del progetto, Eugen Popescu, e il responsabile PR, Paul Popescu. “Una spedizione al 100% romena sia come equipe, che come management”, ha spiegato Zsolt Torok.
I romeni sono stati gli unici a rimanere in montagna sull’ultimo tratto del percorso, in seguito alla tragedia del 23 giugno, in cui 11 alpinisti stranieri sono rimasti uccisi nell’attacco terroristico a Diamir. In segno di apprezzamento per la loro eccezionale perfomance, Radio Romania ha offerto delle medaglie ai cinque alpinisti.