Ue: Lituania assume presidenza di turno
La Lituania volta una nuova pagina, eccezionale, della sua storia. È così che definiva la stampa di Vilnius l’assunzione della Presidenza Ue, dopo l’Irlanda, da parte del piccolo stato che si affaccia sul Mar Baltico. Con soli 3,2 milioni di abitanti, ed entrata a far parte dell’Ue nel 2004, la Lituania è il primo stato baltico ad assumere il “timone” dell’Ue, nel contesto in cui gli altri due stati baltici, ex sovietici, Lettonia ed Estonia, assumeranno la presidenza di turno, rispettivamente nella prima parte del 2015 e nella prima parte del 2018. Inoltre, la presidenza lituana è la prima di un’Unione con 28 Paesi membri, con l’adesione della Croazia al blocco comunitario il 1 luglio.
România Internațional, 02.07.2013, 14:02
La Lituania volta una nuova pagina, eccezionale, della sua storia. È così che definiva la stampa di Vilnius l’assunzione della Presidenza Ue, dopo l’Irlanda, da parte del piccolo stato che si affaccia sul Mar Baltico. Con soli 3,2 milioni di abitanti, ed entrata a far parte dell’Ue nel 2004, la Lituania è il primo stato baltico ad assumere il “timone” dell’Ue, nel contesto in cui gli altri due stati baltici, ex sovietici, Lettonia ed Estonia, assumeranno la presidenza di turno, rispettivamente nella prima parte del 2015 e nella prima parte del 2018. Inoltre, la presidenza lituana è la prima di un’Unione con 28 Paesi membri, con l’adesione della Croazia al blocco comunitario il 1 luglio.
La Lituania è “preparata”, affermava la sua presidente Dalia Grybauskaitė, mentre la stampa nazionale ricordava che sulle spalle del paese grava il compito dell’adozione di una serie di decisioni importanti e rapide, attese dall’intera Europa. Il contesto non è uno semplice. La presidenza lituana coinciderà con la fine del mandato dell’attuale Esecutivo comunitario e dell’attuale Parlamento Europeo, che cambieranno a maggio 2014. Per quanto riguarda l’agenda europea, è una molto densa e include anche “affari incompiuti” ereditati dalle precedenti presidenze.
Stando al sito Euobserver, c’è un numero record di dossier da gestire — 563 -, nella loro maggior parte economici. Sebbene non membro dell’Eurozona, la Lituania ha registrato più successo dal punto di vista economico di altri Paesi dell’Ue durante la crisi economica. Perciò, le autorità di Vilnius pensano che porterà un’aria fresca nella famiglia europea. D’altra parte, vanno adottati una serie di atti legislativi per l’implementazione del bilancio 2014-2020 e vanno affrontate questioni come la crescita economica, la disoccupazione in aumento e il consolidamento delle finanze pubbliche, così come vanno continuati anche i negoziati sull’accordo commerciale con gli Stati Uniti. Un’attenzione speciale sarà concessa al Partenariato per l’Est, in occasione del vertice del prossimo novembre, di Vilnius, dove è attesa, tra l’altro, la siglazione dell’accordo di associazione con la Moldova e una raccomandazione sulla liberalizzazione del regime dei visti per i cittadini di questo Paese.
Non in ultimo, l’adesione della Romania e Bulgaria all’Area Schengen è vista dalle autorità lituane come una questione difficile. Prima o poi, sarà risolta, afferma Dalia Grybauskaitė, perchè, sebbene ci siano ancora dei problemi da risolvere, la volontà politica c’è. La Commissione Europea ha comunicato i problemi che vanno ancora risolti, cosicchè Romania e Bulgaria sanno benissimo cosa devono fare, concludono le autorità di Vilnius, ricordando che in questo dossier occorre l‘accordo di tutti gli stati membri Ue, nel contesto in cui, per il momento, alcuni esprimono dei riserbi in merito.