Costituzione: commissione parlamentare di revisione adotta progetto
La maggior parte delle modifiche apportate alla sostanza della legge fondamentale della Romania riguarda i rapporti tra le principali istituzioni — Parlamento, Presidenza, Governo. Secondo il documento adottato mercoledì dalla commissione parlamentare creata ad-hoc, i grandi vincitori del processo di revisione sono i cittadini, i cui diritti e libertà individuali sono rafforzati, ma anche il legislativo, il cui potere e autorità si consolideranno, soprattutto in rapporto alla Presidenza. E’ l’opinione espressa dal capo della Commissione per la revisione della Costituzione, il liberale Crin Antonescu. Quanto agli attributi presidenziali, si è sentita la necessità di alcuni chiarimenti per evitare eventuali crisi politiche ed istituzionali.
România Internațional, 20.06.2013, 12:41
La maggior parte delle modifiche apportate alla sostanza della legge fondamentale della Romania riguarda i rapporti tra le principali istituzioni — Parlamento, Presidenza, Governo. Secondo il documento adottato mercoledì dalla commissione parlamentare creata ad-hoc, i grandi vincitori del processo di revisione sono i cittadini, i cui diritti e libertà individuali sono rafforzati, ma anche il legislativo, il cui potere e autorità si consolideranno, soprattutto in rapporto alla Presidenza. E’ l’opinione espressa dal capo della Commissione per la revisione della Costituzione, il liberale Crin Antonescu. Quanto agli attributi presidenziali, si è sentita la necessità di alcuni chiarimenti per evitare eventuali crisi politiche ed istituzionali.
Le principali forze dell’opposizione, il Partito Democratico Liberale (PDL) e il Partito del Popolo — Dan Diaconescu (PP-DD), hanno lasciato i lavori della commissione, scontenti del fatto che il progetto di revisione non osserva, come richiesto anche dal presidente Traian Băsescu, il referendum consultivo del 2009, in cui la maggior parte dei romeni si era pronunciata a favore di un Parlamento unicamerale, con 300 membri. Il PDL — dicono i suoi rappresentanti — si rifiuta di acconsentire a ciò che loro definiscono la trasgressione della sovranità del popolo e dello stato di diritto, tramite la non-considerazione dei risultati del referendum. Il principale alleato del PDL in questa battaglia, ma anche in quella legata all’intento dell’USL di limitare le prerogative presidenziali, è il capo dello stato, Traian Băsescu. Per costingere il Parlamento a rispettare la volontà del popolo, il presidente ha avviato le procedure per un nuovo referendum sempre sul tema del parlamento unicamerale.
D’altra parte, i rappresentanti dell’Unione Social-Liberale, al governo, possono invocare pure loro — e lo stanno facendo — la volontà popolare, favorevole all’USL alle elezioni dello scorso dicembre, quando l’elettorato ha offerto un’enorme maggioranza ad un’alleanza che non ha mai nascosto di sostenere il mantenimento del bicameralismo. Il dibattito è solo all’inizio, e fino a settembre, quando è atteso il voto sul progetto, c’è tempo per chiarimenti ed emendamenti, se necessari.
Per il momento, il progetto è sottoposto all’approvazione del Consiglio Legislativo e della Corte Costituzionale, dopo di che tornerà al Parlamento per dibattiti e approvazione. Un importante punto di vista sarà anche quello della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa. Crin Antonescu ha annunciato che i suoi rapresentanti si recheranno a Bucarest a inizio luglio per colloqui sulle modifiche apportate alla legge fondamentale.