Rifugiati: Romania, tra i Paesi di accoglienza
Lo spostamento forzato ha toccato alla fine del 2012, il livello record degli ultimi 18 anni, con 45,2 milioni di rifugiati, richiedenti asilo o persone costrette a rifugiarsi nei propri Paesi. Lo rileva un rapporto annuo dell’Agenzia ONU per i Rifugiati, reso noto in occasione della Giornata Internazionale del Rifugiato, celebrata il 20 giugno. Il rapporto rileva inoltre che, al momento, c’è il maggiore numero di rifugiati dal 1994 e che la crisi in Siria ha rappresentato un nuovo fattore essenziale nello spostamento delle persone a livello globale.
România Internațional, 20.06.2013, 12:33
Lo spostamento forzato ha toccato alla fine del 2012, il livello record degli ultimi 18 anni, con 45,2 milioni di rifugiati, richiedenti asilo o persone costrette a rifugiarsi nei propri Paesi. Lo rileva un rapporto annuo dell’Agenzia ONU per i Rifugiati, reso noto in occasione della Giornata Internazionale del Rifugiato, celebrata il 20 giugno. Il rapporto rileva inoltre che, al momento, c’è il maggiore numero di rifugiati dal 1994 e che la crisi in Siria ha rappresentato un nuovo fattore essenziale nello spostamento delle persone a livello globale.
Con 1.262 rifugiati registrati alla fine del 2012, la Romania si piazza al quinto posto fra i sette Paesi dell’Europa Centrale che costituiscono la Rappresentanza Regionale con sede a Budapest. La Polonia ha registrato il maggiore numero di rifugiati alla fine del 2012, mentre la Slovenia il minore. Secondo il rapporto dell’ONU, la guerra resta la principale causa del fenomeno, il 55% dei rifugiati proviene da solo cinque Paesi colpiti dalla guerra: Afghanistan, Somalia, Iraq, Siria e Sudan. La guerra civile in Siria e l’ampio esodo della popolazione di questo Paese hanno trovato la Romania pronta ad accogliere un numero significativo di rifugiati. E’ ben noto il caso dei 150 bambini siriani delle città di Hama, Homs e Aleppo sfuggiti alle pallottole, alle bombe e agli attacchi aerei; in Romania hanno ricevuto diritto all’asilo e all’insegnamento gratuito, in una scuola araba.
Rispondendo alle numerose situazioni disperate in cui si trovano anche altre persone di tutto il mondo, nel 2008, a Timisoara, sono state gettate le basi di un Centro di Transito per persone bisognose di protezione internazionale, il primo di questo tipo in Europa. Il Centro funziona in base ad un accordo fra il Governo della Romania, l’ONU e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Con una capienza di fino a 200 posti, il centro ospita temporaneamente rifugiati provenienti soprattutto dal mondo arabo, confrontati con situazioni che potrebbero mettere in pericolo la loro vita.
D’altra parte, non possiamo ignorare neanche il fatto che, mentre molti romeni sono andati verso l’Occidente per motivi economici, decine di rifugiati, gran parte sempre per ragioni economiche, provenienti dall’Iraq, Nepal, Camerun o Afghanistan aspettano con ansia di ricevere asilo in Romania. Alcuni sognano persino di farsi una vita in questo Paese.