Finanziaria 2013: ok del Governo a bozza, segue dibattitto Parlamento
“Abbiamo previsto una crescita dell’1,6% del Pil e un’inflazione del 4,3%. Le entrate totali alle casse dello stato rappresentano il 33,6% del Pil, di cui le spese il 35,7%, mentre il deficit è pari al 2,1%”, ha dichiarato Daniel Chitoiu.
Corina Cristea, 24.01.2013, 12:18
Il Governo di Bucarest ha dato luce verde ai ddl sulla Finanziaria e sulla previdenza per il 2013, che andranno ora all’esame del Parlamento. La normativa ha come obiettivo lo sviluppo economico della Romania, come dichiara il ministro delle Finanze, Daniel Chitoiu, precisando che la bozza è stata elaborata tenendo in considerazione indici macroeconomici in crescita rispetto allo scorso anno.
“Abbiamo previsto una crescita dell’1,6% del Pil e un’inflazione del 4,3%. Le entrate totali alle casse dello stato rappresentano il 33,6% del Pil, di cui le spese il 35,7%, mentre il deficit è pari al 2,1%”, ha dichiarato Daniel Chitoiu.
Da parte sua, il ministro con la delega al Bilancio, Liviu Voinea, ha annunciato che le spese previste per il 2013 sono superiori a quelle del 2012 di 15,4 miliardi di lei (3,5 miliardi di euro).
“5,4 miliardi di lei vanno alle spese di personale, di cui 4,5 miliardi significano il ripristino degli stipendi nel settore pubblico (al livello precedente ai tagli del 25% imposti nel 2010, alla luce della crisi economica — ndr). 900 milioni di euro saranno destinati all’applicazione di alcune sentenze giudiziarie sui diritti salariali, mentre 3,1 miliardi aumentano le spese per beni e servizi, ma, in realtà, aumentano per consentire il pagamento degli arretrati nel campo della sanità”, ha detto il ministro.
Il premier Victor Ponta ha definito il bilancio come realistico, spiegando che consentirà il mantenimento degli investimenti e lo stanziamento di più fondi al cofinanziamento dei progetti europei. Equilibrato e ragionevole, il nuovo budget permetterà alle autorità di attenersi agli impegni assunti davanti al Fondo monetario internazionale, alla Commissione europea e alla Banca mondiale, ma anche a quelli di aumentare lo stipendio minimo a 800 lei (180 euro) e le pensioni del 4%, ha detto inoltre il premier.
Però, i soldi andranno anche al pagamento di debiti più vecchi. Intanto, un pacchetto di misure fiscali adottato nei giorni scorsi dovrebbe portare in più alle casse dello stato 2,9 miliardi di lei (circa 650 milioni di euro). Si tratta di una serie di tasse e imposte speciali nell’agricoltura, energia e risorse naturali.
Il 28 gennaio, la bozza della Finanziaria, così come è stata concordata con la missione congiunta del FMI, della CE e della BM, andrà all’esame delle commissioni parlamentari. I dibattiti in plenaria cominceranno il 5 febbraio. (trad. Iuliana Anghel)