26.12.2022
România Internațional, 26.12.2022, 16:38
Natale – Nel secondo giorno di Natale, i cristiani ortodossi, confessione
maggioritaria in Romania, assieme ai fedeli greco-cattolici hanno celebrato, la
Sinassi della Madre di Dio. Secondo la tradizione teologica orientale, nel
secondo giorno delle grandi feste, vengono onorate le persone che hanno
contribuito all’evento in causa, la Vergine
Maria essendo colei che ha reso possibile la nascita di Cristo il Redentore dal
punto di vista umano. Nell’ambito della messa natalizia, il Patriarca della
Chiesa Ortodossa Romena, Daniele, ha parlato dell’importanza della fede, della
preghiera e della generosità. L’oro della fede e delle buone opere, l’incenso
della preghiera fervente e la mirra della vita pura, sono questi i doni che ogni cristiano, ricco o
povero (…), può offrire a Cristo – ha affermato il Patriarca. Dal canto suo il
Cardinale Lucian, Arcivescovo maggiore della Chiesa Romena unita con Roma,
greco-cattolica, rivolge nella Pastorale natalizia, un’esortazione alla
preghiera per la pace all’Europa lacerata dalla crisi, ai popoli che sono in
guerra nonchè al mondo intero. I cristiani, anche nei giorni più difficili, sono riusciti a trovare conforto e
speranza nel Messia, seguendo la vera luce – ha affermato l’Arcivescovo Metropolita
romano-cattolico di Bucarest, Aurel Percă, nella sua Pastorale del Natale,
esortando all’avvicinamento alla fede, perché l’amore e la misericordia di Dio possano
trasformare il nostro mondo, portando speranza, pace e gioia
Profughi – Un terzo dei posti nei centri di accoglienza
dell’Ispettorato Generale per l’immigrazione è attualmente occupato. Lo informa
il ministero dell’Interno di Bucarest, secondo cui dall’inizio del conflitto
russo-ucraino, in Romania sono state registrate 4.397 domande di asilo.
Inoltre, dal 18 marzo, sono stati rilasciati più di 100.000 permessi di
soggiorno. D’altra parte, secondo l’Ispettorato Generale della Polizia di Frontiera,
tra il 24 e il 25 dicembre, oltre 18.000 cittadini ucraini hanno affettuato le
formalità di controllo per l’ingresso in Romania. A partire dal 10 febbraio,
due settimane prima dell’inizio dell’invasione dell’esercito russo, in Romania sono
entrati 3.162.216 cittadini ucraini, la maggior in viaggio verso Paesi
dell’Europa Occidentale.
Estradizione – Grecia, Italia, Gran Bretagna o Repubblica di
Moldova si annoverano tra i paesi che ignorano le richieste di estradizione
inoltrate dalla Romania nei confornti di persone condannate per reati di
corruzione. I giornalisti di Bucarest ricordano alcuni dei nomi più noti di
politici o impenditori che si nascondono all’estero per non eseguire le condanne
pronunciate dai tribunali romeni. Il dottore Sorin Oprescu è rimasto in Grecia
dopo che la Corte d’appello di Atene ha bocciato, in estate, la richiesta di
estradizione formulata dallo stato romeno nei cofronti dell’ex Sindaco Generale
della Capitale, condannato a 10 anni e 8 mesi per corruzione. In Italia, l’ex
procuratore capo Alina Bica è riuscita a convincere i magistrati della Corte
d’Appello di Bari che merita di scontare sul posto la pena di 4 anni di
reclusione per favoreggiamento di una persona condannata. Sempre a Bari si è
rifugiato anche l’ex ufficiale dell’Intelligence Daniel Dragomir, condannato a
3 anni e 10 mesi di reclusione. La Moldova rinvia ingiustificatamente la
consegna dell’ex parlamentare Cristian Rizea, condannato in via definitiva a 4 anni e 8 mesi
di prigione per traffico d’influenza. Puiu Popoviciu vive da anni in Gran
Bretagna, dopo che i giudici di Londra hanno considerato che nei confronti dell’imprenditore
sarebbe stato intentato un processo politico, in seguito al quale ha ricevuto
una condanna di 7 anni di carcere per frode. Infine, Alexander Adamescu, figlio
dell’ex magnate Dan Adamescu, è riuscito a bloccare la sua estradizione dalla
Gran Bretagna per quasi 3 anni, anche se due tribunali del Regno Unito hanno
approvato il suo rinvio a giudizio in Romania, per atti di corruzione.
Porto
Costanza – Il porto romeno di Costanza, sul Mar Nero, chiuderà il 2022 con un
nuovo record storico in termini di traffico di merci. Quest’anno Costanza ha
consolidato la sua posizione di punto di riferimento mitteleuropeo per il
trasporto dei cereali, di cui una percentuale importante, oltre il 20%, è stata
raggiunta nel rapporto con la confinante Ucraina, invasa dalle truppe russe. Dal
punto di vista quantitativo, il traffico di cereali nei primi 11 mesi è stato
di 22,4 milioni di tonnellate. Le principali destinazioni per i cereali sono
state Egitto, Giordania, Filippine, Arabia Saudita, Spagna, Turchia, Israele,
Sudan e Tunisia. Eurostat rileva che nel 2021 il porto di Costanza ha
registrato la crescita più importante nella classifica dei 20 principali porti
europei, salendo dal 16° all’11° posto.