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01.11.2022

Romania-Moldova – Colloqui oggi a Bucarest tra i presidenti Klaus Iohannis e Maia Sandu, incentrati sul sostegno fornito dalla Romania alla confinante Repubblica di Moldova per superare la crisi energetica. Sul tavolo anche il consolidamento della cooperazione bilaterale eccellente e consistente sotto profilo politico, economico e settoriale, nonchè lo sviluppo dei progetti comuni di interesse strategico nei settori dell’energia, trasporti, salute, istruzione o società informazionale. Maia Sandu ha ringraziato per le misure tempestive adottate dalla Romania per facilitare la fornitura di elettricità, gas naturale, combustibili e legna da fuoco ai cittadini moldavi. Dal canto suo, Klaus Iohannis ha salutato l’aumento del 41% dell’interscambio commerciale tra i due Paesi nella prima metà di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2021. I colloqui della presidente Maia Sandu con il premier romeno Nicolae Ciucă stati incentrati sulla situazione della sicurezza regionale ed energetica, in seguito alla distruzione da parte della Russia di numerose capacità di produzione di energia elettrica ucraine. I due hanno sottolineato la necessità dell’agevolazione del traffico ai confini, sviluppando le vie di trasporto e costruendo nuovi ponti sul fiume Prut, che miglioreranno l’interconnessione tra i due stati, nonchè i collegamenti economici, commerciali e imprenditoriali. In precedenza, la presidente Sandu ha partecipato alla conferenza internazionale Le donne parlamentari romene e la promozione dell’uguaglianza di genere come impegno nazionale.

01.11.2022
01.11.2022

, 01.11.2022, 16:52

Energia – Gli stoccaggi di gas naturale della Romania hanno superato la soglia del 96%. La percentuale è stata annunciata oggi dal ministro dell’Energia, Virgil Popescu, e si traduce in quasi 3.000 milioni di metri cubi. Il ministro ha assicurato ancora una volta che quest’inverno non ci saranno problemi nell’approvvigionamento con gas. La soglia minima dell’80% approvata per la Romania nel nuovo regolamento della Commissione Europea era già stata raggiunta da metà settembre. Inoltre, in tutta l’Unione Europea, i depositi di gas naturale sono quasi pieni.

Investimenti – A Oradea, nel nord-ovest della Romania, un’azienda finlandese investirà 650 milioni di euro in una fabbrica di pneumatici a zero emissioni di anidride carbonica. Stando alle autorità locali, all’inizio del prossimo anno comincerà da zero la costruzione dell’impianto, che sarà situato vicino al confine con l’Ungheria. Si prevede l’impiego di 500 persone e una capacità di produzione di 600 milioni di pneumatici all’anno, a partire dal 2024. Il primo ministro Nicolae Ciucă ha salutato l’annuncio, precisando che gli investimenti esteri in Romania sono aumentati di oltre il 46% nei primi mesi di quest’anno, ad oltre 6,4 miliardi di euro.

Eurostat – Con un aumento dei prezzi del 55%, la Romania si annovera tra i primi cinque Paesi dell’UE per il rincaro del prezzo dell’elettricità nei primi sei mesi dell’anno. Secondo Eurostat, ci sono Paesi europei in cui ci sono state addirittura riduzioni delle tariffe. Si tratta dei Paesi Bassi, della Slovenia, della Polonia, ma anche, in piccola parte, dell’Ungheria, dove il prezzo è stato regolamentato dallo stato. Per un consumo di 100 KW/h, un europeo ha pagato in media oltre 25 euro nella prima parte del corrente anno rispetto ai 22 nei primi sei mesi del 2021. Anche il gas naturale è diventato più caro a livello comunitario, con un aumento da 6,5 fino a 8,6 euro per 100 KWh. Secondo le stime provvisorie pubblicate da Eurostat, l’aumento delle bollette per l’energia ha spinto il tasso di inflazione annuale nella zona euro a un livello record del 10,7%. È la prima volta che l’aumento dei prezzi viene misurato a doppia cifra nei paesi che utilizzano la moneta unica europea. Il precedente record negativo, pari al 9,9% è stato raggiunto lo scorso mese. Nel tentativo di tenere sotto controllo l’inflazione, la Banca Centrale Europea ha deciso, la scorsa settimana, un nuovo aumento dello 0,75% dei tassi della politica monetaria. Nuovi rincari sono previsti anche nei prossimi mesi.

Profughi – L’Ispettorato Generale della Polizia di Frontiera informa che ieri sono entrate in Romania 76.618 persone, di cui 7.508 cittadini ucraini, in calo di quasi il 15% rispetto al giorno precedente. A partire dal 10 febbraio scorso, due settimane prima dell’inizio dell’invasione russa, nel Paese sono entrati 2.722.117 cittadini ucraini, per la maggior parte in transito verso i paesi dell’Europa Occidentale, mentre oltre 86.500 hanno deciso di restare in Romania.

Plagio – L’Unione Salvate Romania (all’opposizione) chiede le dimissioni del ministro dell’Interno, il liberale Lucian Bode, dopo che la Commissione etica dell’Università Babeş-Bolyai di Cluj-Napoca ha pubblicato i risultati della valutazione della sua tesi di dottorato. La commissione ha rilevato che la tesi include errori di citazione e alcuni frammenti plagiati, che in totale rappresentano quasi il 3% della tesi. Non risulta con certezza che il plagio fosse uno intenzionale, ma piuttosto uno derivato dal mancato riconoscimento delle tecniche di citazione – ha precisato l’università. I rappresentanti dell’USR ritengono, tuttavia, che le conclusioni citate confermano un plagio. In risposta, il ministro Bode afferma che il suo lavoro è stato riconosciuto e che il titolo di dottore gli è stato mantenuto. Bode ha inoltre precisato che correggerà gli errori di citazione che si sarebbero verificati nel contenuto di meno di sette pagine su un totale di 220. A settembre, il ministro liberale dell’Istruzione, Sorin Cîmpeanu, si è dimesso per accuse di plagio, e dopo che i suoi pacchetti di leggi volti a riformare l’istruzione universitaria e pre-universitaria sono stati contestati con veemenza dall’ambiente accademico, dai sindacati, dalle associazioni studentesche e dei genitori. Lo scorso dicembre, il ministro della Ricerca, il liberale Florin Roman, ha rassegnato le dimissioni. Le dimissioni erano state richieste sia dall’opposizione di centrodestra (USR), sia da quella nazionalista (AUR) dopo accuse di plagio contro la sua tesi di laurea. Le dimissioni di Roman sono state le prime nella coalizione di governo PSD-PNL-UDMR, insediata a novembre 2021. A gennaio, l’Università Nazionale di Difesa Carol I di Bucarest ha annunciato l’inizio delle procedure per la verifica del rispetto degli standard di qualità ed etica universitaria per la tesi di dottorato La dimensione dell’impegno dell’esercito romeno nelle operazioni congiunte multinazionali, sostenuta nel 2003 dall’attuale primo ministro Nicolae Ciucă.

Radio Romania – Radio Romania compie oggi 94 anni. Il 1 novembre 1928 andava in onda la prima trasmissione della Società di Diffusione Radiotelefonica, come veniva denominato il servizio pubblico di radiodiffusione nell’atto costitutivo ufficiale. Diventato successivamente servizio pubblico autonomo di interesse nazionale e indipendente dal punto di vista editoriale, l’emittente ha mandato in onda sin dalla fine degli anni ʹ20 il primo spettacolo di teatro radiofonico, il primo programma dedicato ai bambini, la prima trasmissione in diretta dall’Opera Romena, nonchè la prima trasmissione sportiva. Oggi, Radio Romania conta tre reti nazionali: Radio România Actualități, Radio România Cultural e Antena Satelor (Antenna dei Villaggi). Inoltre, Radio Romania Internazionale manda in onda delle trasmissioni in lingua romena, dialetto aromeno e 11 lingue straniere. Il servizio pubblico annovera anche le sedi regionali București FM, Brașov FM, Radio Cluj, Radio Constanța, Radio Craiova, Radio Iași, Radio Reșița, Radio Timișoara e Radio Târgu Mureș, come anche Radio România Muzical, dedicata esclusivamente alla musica classica, e il canale online Radio3Net. Radio Romania include anche l’agenzia stampa RADOR, l’Editrice Casa Radio, le Fiere Gaudeamus, nonchè gli ensemble musicali: l’Orchestra Nazionale della Radio, il Coro della Radio, il Coro delle voci bianche della Radio, l’Orchestra da Camera, la Big Band Radio, l’Orchestra di Musica Folcloristica della Radio e il Quartetto Voces. Come riconoscimento del ruolo determinante del servizio pubblico nella storia della Romania, nel 2019 il Parlamento ha istituito il 1 novembre come Giornata Nazionale della Radio, celebrata anche quest’anno con eventi e programmi speciali.


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