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17.10.2022 (aggiornamento)

Giustizia – Il pacchetto di leggi sulla giustizia è stato adottato oggi dal Parlamento romeno, con il voto finale del Senato, dopo che, in precedenza, la commissione speciale ha espresso giudizio favorevole per tutte e tre le bozze. L’opposizione ha criticato i dibattiti rapidi, sia nelle commissioni che in plenaria, ma anche il contenuto dei documenti. D’altra parte, i rappresentanti dei partiti della coalizione governo hanno affermato che i testi sono stati elaborati secondo le raccomandazioni delle istituzioni europee competenti. L’USR (all’opposizione) ha chiesto, di nuovo, un parere della Commissione di Venezia, sostenendo che il sistema giudiziario non è stato riformato. L’AUR (opposizione nazionalista) ha criticato le leggi, affermando che i documenti contengono molti elementi di incostituzionalità. In replica, il PSD, che fa parte della coalizione al governo, afferma che le nuove normative garantiscono l’indipendenza della giustizia, tutelandola da ogni interferenza interna o esterna. Infine l’UDMR sostiene che l’adozione delle Leggi sulla Giustizia rappresenta una delle richieste del PNRR.

17.10.2022 (aggiornamento)
17.10.2022 (aggiornamento)

, 17.10.2022, 19:26

Giustizia – Il pacchetto di leggi sulla giustizia è stato adottato oggi dal Parlamento romeno, con il voto finale del Senato, dopo che, in precedenza, la commissione speciale ha espresso giudizio favorevole per tutte e tre le bozze. L’opposizione ha criticato i dibattiti rapidi, sia nelle commissioni che in plenaria, ma anche il contenuto dei documenti. D’altra parte, i rappresentanti dei partiti della coalizione governo hanno affermato che i testi sono stati elaborati secondo le raccomandazioni delle istituzioni europee competenti. L’USR (all’opposizione) ha chiesto, di nuovo, un parere della Commissione di Venezia, sostenendo che il sistema giudiziario non è stato riformato. L’AUR (opposizione nazionalista) ha criticato le leggi, affermando che i documenti contengono molti elementi di incostituzionalità. In replica, il PSD, che fa parte della coalizione al governo, afferma che le nuove normative garantiscono l’indipendenza della giustizia, tutelandola da ogni interferenza interna o esterna. Infine l’UDMR sostiene che l’adozione delle Leggi sulla Giustizia rappresenta una delle richieste del PNRR.



PE – A Strasburgo, il Parlamento Europeo inizia una nuova sessione plenaria, che ha in agenda anche la votazione di una risoluzione sull’adesione di Romania e Bulgaria all’Area Schengen. Il dibattito sul documento si è svolto il 5 ottobre, quando la maggioranza dei deputati ha esortato gli stati membri a riconoscere che Romania e Bulgaria rispettano i criteri Schengen e che dovrebbero essere ammesse nell’area di libera circolazione il prima possibile. Bucarest ha più volte affermato di soddisfare i criteri tecnici di adesione e di comportarsi, de facto, come membro della zona di libera circolazione. Sempre in relazione a Schengen, i deputati affonteranno, insieme al Consiglio e alla Commissione, il tema dei controlli alle frontiere interne dell’area. Ad aprile, a causa di gravi minacce, la Corte di Giustizia ha deciso un periodo di fino a sei mesi per lo svolgimento dei controlli ai confini. I controlli possono essere prorogati solo nel caso della comparsa di una nuova minaccia e si aspetta che gli eurodeputati chiedano agli Stati membri di rispettare le attuali regole di libera circolazione. Sul tavolo della nuova sessione del Legislativo comunitario anche la situazione in Ucraina, il bilancio dell’Unione per il prossimo anno e i mutamenti climatici.



CAE – Una nuova missione di addestramento dell’Unione Europea per l’esercito ucraino ha ricevuto il via libera dai ministri degli Esteri, riuniti a Lussemburgo. La missione militare addestrerà le forze armate ucraine di modo che possano continuare la loro coraggiosa battaglia, ha dichiarato il capo della diplomazia europea, Josep Borrell. I ministri hanno dato il loro accordo dopo che un altro attacco missilistico russo ha colpito Kiev questa mattina. Presente all’incontro, il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, ha condannato gli attacchi russi e ha espresso il suo sostegno al rafforzamento dell’appoggio militare fornito dall’UE all’Ucraina. Aurescu ha menzionato che, nel contesto attuale, l’Unione Europea deve sostenere anche la Repubblica di Moldova.



Romania-Georgia – Il ministro della Difesa romeno, Vasile Dîncu, effettua oggi e domani una visita ufficiale a Tbilisi, su invito del suo omologo georgiano, Juansher Burchuladze. L’agenda delle discussioni include, tra l’altro, la situazione della sicurezza nella regione del Mar Nero nel contesto della guerra di aggressione lanciata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, la cooperazione bilaterale in campo militare, nel contesto regionale e in sede degli organismi internazionali dei quali fanno parte i due paesi. La visita prevede anche discussioni con il primo ministro georgiano, Irakli Garibashvili, e la deposizione di una corona di fiori al memoriale dei soldati georgiani caduti nei combattimenti in Abkhazia nel 1993.



Politica – La Camera dei Deputati di Bucarest ha discusso la mozione semplice contro il ministro dell’Interno, il liberale Lucian Bode, inoltrata da 55 parlamentari dell’opposizione (USR e non affiliati). I firmatari chiedono le dimissioni di Bode dalla direzione del Ministero, reclamando di non aver riformato l’istituzione. Secondo loro, il più importante successo del mandato di Bode è la gara d’appalto dedicata per l’acquisto di 600 auto BMW dall’amico del presidente Klaus Iohannis. Il ministro è stato accusato anche di aver nascosto la sua tesi di dottorato un giorno prima della scadenza annunciata per la pubblicazione integrale. Lucian Bode ha criticato i promotori della mozione, affermando che si tratta di un testo illogico e pieno di bugie. Bode ha inoltre detto che la sua tesi di dottorato non è contestata da nessuna voce accademica e che rappresenta un testo originale che ha superato tutte le fasi di verifica.



Gas – Ieri mattina, la Romania aveva 2,8 miliardi di metri cubi di gas naturale nei depositi, vale a dire il 90,9% della capacità di stoccaggio nazionale. La soglia minima dell’80%, approvata per la Romania nel nuovo regolamento della Commissione Europea in preparazione alla stagione fredda, è stata raggiunta il 17 settembre. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, annunciava allora che le scorte di gas congiunte dell’UE avevano raggiunto l’84%.





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