20.03.2022
Coronavirus — Nelle ultime 24 ore, in Romania sono stati riferiti 2.241 nuovi casi di COVID-19 e 16 decessi di cui 4 antecedenti. Il numero dei malati di SARS-CoV-2 ricoverati negli ospedali si avvicina a 3.000, mentre nelle terapie intensive ce ne sono 464. E’ iniziato ad aumentare anche il numero delle virosi, soprattutto da quando non è più d’obbligo indossare la mascherina protettiva. In una sola settimana sono state registrate quasi 48.000 infezioni respiratorie acute. Dal 9 marzo, in Romania, non viene più applicata alcuna restrizione anti-covid e non sono più imposte regole per prevenire il diffondersi del coronavirus.
România Internațional, 20.03.2022, 17:17
Coronavirus — Nelle ultime 24 ore, in Romania sono stati riferiti 2.241 nuovi casi di COVID-19 e 16 decessi di cui 4 antecedenti. Il numero dei malati di SARS-CoV-2 ricoverati negli ospedali si avvicina a 3.000, mentre nelle terapie intensive ce ne sono 464. E’ iniziato ad aumentare anche il numero delle virosi, soprattutto da quando non è più d’obbligo indossare la mascherina protettiva. In una sola settimana sono state registrate quasi 48.000 infezioni respiratorie acute. Dal 9 marzo, in Romania, non viene più applicata alcuna restrizione anti-covid e non sono più imposte regole per prevenire il diffondersi del coronavirus.
Profughi — Il Governo romeno sta preparando un piano nazionale per aiutare i profughi arrivati dall’Ucraina nel nostro Paese. Coloro che hanno deciso di rimanere, almeno temporaneamente, in Romania saranno aiutati dalle autorità a trovare un posto di lavoro, se lo desiderano, avere accesso all’assistenza sanitaria e i bambini all’istruzione. Dell’integrazione dei profughi si occuperanno sei gruppi di lavoro. La prossima settimana, la Commissione Europea manderà a Bucarest una squadra che valuterà le spese del governo con i profughi ucraini e stabilirà come saranno rimborsate da fondi europei. Quasi 80.000 cittadini ucraini hanno scelto di restare in Romania, di cui oltre 4.000 hanno già sollecitato l’asilo, affermano le autorità. Più di 3.000 ucraini sono riusciti a trovare lavoro legalmente in Romania, dal 24 febbraio, quando è scoppiata la guerra in Ucraina finora. Finora, oltre 500.000 cittadini ucraini sono entrati in Romania, di cui circa 30.000 sono bambini. Il numero totale stimato dei profughi ammonta a 3.3 milioni.
Giornata della Francofonia — Ora più che mai, la grande famiglia della Francofonia deve dare prova di solidarietà per far fronte alle gravi sfide nello spazio francofono, come l’orrenda guerra della Russia contro l’Ucraina, la tragica situazione umanitaria generata dalla guerra oppure il deficit di sicurezza e la minaccia del terrorismo nel Sahel, afferma il premier Nicolae Ciucă, in un messaggio trasmesso, oggi, in occasione della Giornata Internazionale della Francofonia. La francofonia è una comunità di valori, però a causa della guerra iniziata dalla Russia in Ucraina, i valori comuni sono minacciati da una parte all’altra dello spazio francofono, dall’Europa dell’Est fino all’Africa Occidentale, afferma anche il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu. La Romania è diventata membro dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia nel 1993. Oggi, il Museo del Contadino Romeno presenta nella sala cinema “Horia Bernea” produzioni francesi o coproduzioni, mentre l’Opera Nazionale di Bucarest mette in scena lo spettacolo “Giselle”, di Adolphe Charles Adam, sotto la bacchetta di Ciprian Teodorescu. Nello spettacolo si esibiranno molti dei ballerini rifugiati dall’Ucraina, che di recente hanno firmato contratti di collaborazione con l’Opera di Bucarest. Al Teatro Nazionale Bucarest è programmato lo spettacolo “Addio, signor Haffman”, di Jean-Phillipe Daguerre. Un concerto di musica barocca francese e di musica romena antica si svolgerà stasera al Museo Nazionale d’Arte della Romania. La Biblioteca Nazionale della Romania invita i visitatori alla mostra di libri “Voci romene in esilio a Parigi”.
Ucraina — Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha discusso, oggi, con il suo omologo francese, Emmanuel Macron, della cooperazione, dell’individuzione di una soluzione per la pace, la anche della liberazione dei territori ucraini e dal salvataggio delle persone. Almeno 260 civili hanno perso la vita nelle lotte intorno alla città di Harkov (nord-est) da quando le truppe russe hanno invaso l’Ucraina quasi un mese fa, affermano le autorità locali. Harkov continua a essere bombardata dall’artiglieria e più edifici residenziali sono stati colpiti. La città-porto Mariupol (sud-est) è al 98% distrutta, affermano le autorità locali, accusando l’esercito russo di aver trasferito con la forza migliaia di abitanti in zone isolate della Russia. Ieri, il premier giapponese Fumio Kishida e il suo omologo indiano Narendra Modi hanno chiesto la cessazione immediata delle violenze in Ucraina. D’altra parte, gli USA confermano l’uso da parte della Russia dei missili balistici ipersonici Kinjal negli attacchi contro l’Ucraina. Il nuovo missile raggiunge velocità cinque volte maggiori della velocità del suono (oltre 6.000 chilometri orari). La traiettoria bassa di volo, l’alta velocità e manovrabilità, rende difficile la sua individuazione da parte di satelliti e radar. Almeno 900 civili sono stati uccisi in Ucraina dall’inizio del conflitto, ha informato oggi l’ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Papa Francesco ha definito oggi il conflitto in Ucraina un “massacro insensato”, ingiustificato e ha chiesto ai leader mondiali di fermare “questa guerra ripugnate”. Domani potrebbe svolgersi un nuovo round di negoziati tra l’Ucraina e la Rusia, online, secondo la stampa di Kiev. Il ministro degli Esteri turco, Mevlüt Çavuşoglu, sostiene che le parti si avvicinano a un accordo sulle questioni critiche e che alcuni argomenti sono stati già concordati.