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04.03.2022 (aggiornamento)

Coronavirus – Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha annunciato, oggi, che lo stato di allerta epidemica non sarà prorogato dopo l’8 marzo. L’epidemia di COVID-19 registra una decrescita accelerata, mentre la quinta ondata sta per finire, ha spiegato il capo dello stato. In precedenza, il Presidente ha partecipato a una riunione sulla gestione dell’epidemia di COVID-19, alla quale hanno partecipato il premier Nicolae Ciuca e membri del suo Gabinetto. Istituito a maggio 2020, dopo due mesi di emergenza, a causa dalla pandemia di COVID-19, lo stato di allerta ha comportato numerose restrizioni, che hanno influito sia sull’evoluzione economica, che sulla coesione sociale in Romania. Dall’inizio della pandemia, in Romania sono stati segnalati oltre 2,7 milioni di casi di COVID-19 e sono morte oltre 63 mila persone. Il Paese ha il secondo tasso di vaccinazione più basso tra i 27 membri dell’Unione Europea, dopo la Bulgaria.

04.03.2022 (aggiornamento)
04.03.2022 (aggiornamento)

, 04.03.2022, 18:31

Coronavirus – Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha annunciato, oggi, che lo stato di allerta epidemica non sarà prorogato dopo l’8 marzo. L’epidemia di COVID-19 registra una decrescita accelerata, mentre la quinta ondata sta per finire, ha spiegato il capo dello stato. In precedenza, il Presidente ha partecipato a una riunione sulla gestione dell’epidemia di COVID-19, alla quale hanno partecipato il premier Nicolae Ciuca e membri del suo Gabinetto. Istituito a maggio 2020, dopo due mesi di emergenza, a causa dalla pandemia di COVID-19, lo stato di allerta ha comportato numerose restrizioni, che hanno influito sia sull’evoluzione economica, che sulla coesione sociale in Romania. Dall’inizio della pandemia, in Romania sono stati segnalati oltre 2,7 milioni di casi di COVID-19 e sono morte oltre 63 mila persone. Il Paese ha il secondo tasso di vaccinazione più basso tra i 27 membri dell’Unione Europea, dopo la Bulgaria.

NATO – Il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha chiesto, oggi, un ripensamento del concetto della posizione della Nato sul fianco orientale. Aurescu ha partecipato a una riunione speciale dei ministri degli Esteri della NATO, organizzata a Bruxelles, alla quale hanno preso parte i ministri degli Esteri svedese e finlandese, nonché l’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Josep Borrell. Secondo il MAE di Bucarest, i colloqui si sono incentrati sull’aggressione militare russa contro l’Ucraina, sull’impatto di questa crisi sulla sicurezza nel vicinato orientale dell’Alleanza, in particolare nella regione del Mar Nero, ma anche a livello europeo ed euro-atlantico, e sulle azioni di risposta dell’Alleanza Nord-Atlantica, con particolare attenzione alle misure di consolidamento della posizione di deterrenza e difesa sul fianco orientale. Il capo della diplomazia romena ha sottolineato le gravi implicazioni per la sicurezza, senza precedenti, che derivano direttamente dalla decisione della Russia di violare l’ordine internazionale basato su regole, sia per la regione del Mar Nero, che a livello europeo, euro-atlantico e mondiale. Aurescu ha ribadito la necessità del rafforzamento in modo significativo, almeno a medio termine, della posizione di deterrenza e difesa sul fianco orientale, in particolare sul Mar Nero, tramite il dislocamento di forze alleate, e della costituzione accelerata del Gruppo Tattico in Romania. Aurescu ha sottolineato la necessità di un sostegno continuo alla confinante Ucraina e ha presentato le misure adottate dalla Romania a supporto dell’Ucraina, compresa la creazione del centro logistico che coordinerà l’assistenza umanitaria destinata a questo Paese. L’esponente di Bucarest si è riferito, in questo contesto, anche all’importanza della continuazione del sostegno concesso ai partner dell’Alleanza – Ucraina, Repubblica di Moldova e Georgia, al fine di aumentare la loro capacità di resilienza.

Ucraina – La seconda settimana della guerra in Ucraina è iniziata con l’incendio scoppiato in seguito ai bombardamenti russi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud-est del Paese. I combattimenti attorno alla centrale hanno ritardato l’intervento dei vigili del fuoco. Le autorità ucraine hanno annunciato che la centrale, occupata successivamente dalle truppe russe, è stata messa in sicurezza e che le radiazioni sono normali. Anche le autorità di Bucarest hanno annunciato di non aver individuato un aumento del livello delle radiazioni. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha accusato la Russia di ricorrere al terrore nucleare e di voler ripetere il disastro di Chernobyl del 1986. Il leader di Kiev ha parlato al telefono con il presidente americano, Joe Biden, e con il premier britannico, Boris Johnson, il quale ha sollecitato la convocazione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Sempre oggi, lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate Ucraine ha ammonito che l’esercito russo continua i preparativi per lo sbarco delle truppe aerotrasportate nella regione di Odessa. L’inviato di Radio Romania riferisce come imminente un’invasione via terra e mare. Intanto, il secondo round di negoziati russo-ucraini si è concluso con un’intesa sui corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili dalle zone sotto assedio, e le parti hanno convenuto di incontrarsi anche la settimana prossima. Almeno un milione di persone hanno lasciato l’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. A Washington, il presidente Biden ha annunciato nuove sanzioni contro i miliardari russi accusati di sostenere il regime aggressivo di Putin. Intanto il segretario di stato americano, Antony Blinken, incontra oggi a Bruxelles i ministri degli Esteri dei Paesi NATO, per proseguire con viaggi nell’Europa dell’Est.

Crisi umanitaria – La Romania si è unita a un gruppo di 44 stati, parte dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), nell’attivazione del cosiddetto Meccanismo di Mosca per valutare l’impatto dell’agressione russa contro l’Ucraina sui diritti umani e la situazione umanitaria. Secondo il MAE di Bucarest, il meccanismo agevola l’invio di esperti sul campo per raccogliere dati per la documentazione di possibili crimini di guerra, crimini contro l’umanità, violazioni del diritto internazionale, del diritto umanitario internazionale e degli impegni dell’OSCE in Ucraina. La decisione della Romania di sostenere l’azione arriva sulla scia dei suoi sforzi di condannare fermamente l’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina, nonché di sostenere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i confini riconosciuti a livello internazionale, ha affermato il Ministero degli Esteri di Bucarest.


Transnistria – Il regime separatista filorusso in Transnistria (all’est
della Repubblica di Moldova) ha sollecitato, oggi, nuovamente al Governo di
Chisinau di avviare un dialogo su quella che chiama la definitiva sistemazione
civile delle relazioni basate su un’esistenza pacifica, di buon vicinato tra due stati
indipendenti, firmando un accordo interstatale globale. La Transnistria è
uscita de facto dal controllo delle autorità centrali nel 1992, dopo un
conflitto armato che ha provocato centinaia di morti conclusosi con
l’intervento delle truppe di Mosca da parte dei separatisti. La richiesta
arriva a un giorno dall’inoltro della domanda di adesione all’Ue da parte della
Repubblica di Moldova. I separatisti affermano che la decisione delle autorità
di Chisinau significa la volontà di trasferire la sovranità della
Repubblica di Moldova agli organismi sovranazionali di Bruxelles e il passaggio
all’uso finale politico-militare ed economico del territorio della Repubblica di Moldova
da parte dell’Occidente.

Terremoto – Oggi sono ricorsi 45 anni dal terremoto di 7,2 gradi della scala Richter che ha colpito la Romania il 4 marzo del 1977. Il sisma, il più grave che ha colpito il nostro Paese, ha ucciso 1.570 persone, la maggior parte a Bucarest, e ha causato danni stimati a oltre due miliardi di dollari. Circa 230.000 abitazioni sono state distrutte o gravemente danneggiate e centinaia di attività commerciali sono state chiuse. Il terremoto ha generato una crisi economica e sociale che, secondo gli storici, non è stata superata dalla dittatura comunista fino al suo crollo, nel 1989. Gli specialisti ammoniscono che nel caso di un terremoto simile a quello del 1977, solo a Bucarest potrebbero crollare centinaia di edifici. Ogni anno, in Romania, si verificano oltre 100 terremoti di magnitudo superiore a 3 della scala Richter.

Radio – 150 radio pubbliche europee, tra cui Radio Romania, hanno trasmesso, oggi, in simultanea la canzone Give Peace a Chance, composta dall’ex Beatles John Lennon, per chiedere la fine della guerra in Ucraina. La famosa canzone potrebbe essere ascoltata in 25 Paesi, tra cui l’Ucraina, inclusivamente alle emittenti radio private che hanno aderito all’iniziativa della radio pubblica tedesca.

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