16.03.2021 (aggiornamento)
Coronavirus – Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha riferito oltre 6.100 nuovi casi da COVID-19 rilevati nelle ultime 24 ore in Romania, un record per gli ultimi mesi, a fronte di 38.000 tamponi, nonchè 133 decessi dovuti alle complicanze provocate dal nuovo coronavirus. Di conseguenza, sale a 869.000 il numero totale di infezioni e a 21.700 quello delle vittime. Oltre 1.200 persone restano ricoverate al momento nelle terapie intensive. Continua intanto anche la campagna nazionale di immunizzazione, dal cui inizio, il 27 dicembre scorso, sono state vaccinate quasi 1,5 milioni di persone, per la maggior parte con il siero Pfizer-BioNTech, ma anche con Moderna e AstraZeneca. Ieri, invece è iniziata la terza fase della vaccinazione, che si rivolge alla popolazione generale. Nelle ultime 24 ore sono state vaccinate quasi 60.000 persone. Al momento, le vaccinazioni sono in corso nelle località dove l’incidenza dei casi è superiore al 4,5 per mille abitanti. Il resto della popolazione può registrarsi sulle liste di attesa nella piattaforma elettronica. Finora, quasi 490.000 persone si sono iscritte sulle liste di attesa. In Romania, lo stato di allerta imposto nel contesto pandemico è stato prorogato dal 14 marzo per altri 30 giorni. Tutte le restrizioni imposte vengono mantenute e gli spostamenti notturni sono vietati tra le ore 22:00-5:00.
România Internațional, 16.03.2021, 19:30
Parlamento – Con 72 voti contrari, 55 favorevoli e un’astensione, il Senato ha bocciato la mozione inoltrata dall’opposizione socialdemocratica contro il ministro dell’Economia, Claudiu Năsui. Il ministro dell’USR era accusato, tra l’altro, della mancanza di qualsiasi strategia a sostegno dell’industria romena, del rinvio del programma di aiuti di stato destinato al settore alberghiero-ristorazione, nonchè dell’eliminazione dei buoni vacanza o del blocco dei pagamenti nel progetto Start-Up Nation. Claudiu Năsui sostiene, però, che la mozione sia collegata alla pubblicazione delle liste dei contratti firmati dal ministero e annuncia di non fermare gli iter di trasparentizzazione.Ho chiuso molti rubinetti di pubblico denaro e continuerò a farlo, incoraggeremo le esportazioni e promuoveremo l’internazionalizzazione delle imprese, ha detto il ministro dell’Economia durante i dibattiti sulla mozione.
Difesa – Nel 2020, la Romania ha stanziato alla difesa 21,4 miliardi di lei (circa 4,4 miliardi di euro), pari al 2,07% del PIL. Lo rileva un rapporto pubblicato oggi dalla NATO, secondo cui quasi un quarto del totale è stato destinato ad equipaggiamenti, mentre più della metà alle spese di personale. Attualmente, 11 Stati membri stanziano almeno il 2% del PIL alla difesa. Tuttavia, il segretario generale dell’Alleanza Nord-Atlantica, Jens Stoltenberg, ha ammesso che alcuni Stati alleati hanno superato questa soglia in seguito alla diminuzione del PIL generata dalla crisi derivante dalla pandemia di coronavirus. Nel 2014, tutti i Paesi della NATO si sono impegnati ad aumentare la spesa per la difesa al 2% del PIL entro il 2024.
Inflazione – L’aumento delle tariffe per l’elettricità, nel contesto della liberalizzazione del mercato, e la crescita dei prezzi dei combustibili, con le quotazioni internazionali in salita, hanno influenzato in modo decisivo il trend ascendente dell’inflazione in Romania all’inizio del quest’anno. Lo riferisce la Banca Centrale in un rapporto che anticipa la tendenza di crescita inflazionistica fino alla fine del 2021, quando si stima un livello del 3,4%. Ulteriormente, l’indice dovrebbe scendere gradualmente sotto il 3% entro la fine del prossimo anno. La crisi sanitaria resta un’importante fonte di rischi, parzialmente diminuita dalla comparsa dei vaccini, ma anche dalle incertezze legate alle politiche fiscali e all’evoluzione del mercato del lavoro, indica ancora la Banca Centrale. Per quanto riguarda i rischi esterni, la BC puntualizza la prospettiva delle future quotazioni per le materie prime.
Shoah – Il primo ministro Florin Cîţu ha revocato dalla carica di sottosegretario di stato il presidente dell’Associazione degli ex detenuti politici e delle vittime della dittatura in Romania, Octav Bjoza, ritenendo incompatibile lo statuto di alto funzionario del governo con il suo approccio alle dimensioni dell’Olocausto. Secondo il premier, Octav Bjoza tenta di mistificare la storia attribuendo alla comunità ebraica l’insediamento del regime comunista in Romania, mentre richiedere allo Stato diritti per i discendenti di criminali di guerra, nazisti o fascisti, è un insulto contro coloro che hanno patito gli orrori del comunismo e della Shoah. Il Governo sottolinea in un comunicato che la Romania resta fermamente impegnata nella condanna dell’Olocausto e di ogni forma di stigmatizzazione etnica, sociale o religiosa. Il vicepresidente liberale Florin Roman ritiene, tuttavia, un errore dimettere Octav Bjoza e chiede l’annullamento della disposizione. Nel 2015, il presidente Klaus Iohannis ha conferito a Bjoza la somma onorificenza dello Stato, l’Ordine Nazionale Stella di Romania nel grado di cavaliere. La scorsa settimana, il presidente dell’Associazione degli ex detenuti politici ha criticato una legge adottata a novembre, che concede certi diritti alle persone perseguitate per motivi politici, sostenendo, in un comunicato, che si tenta di riscrivere la storia e che le dimensioni dell’Olocausto andrebbero messe in discussione. Secondo Bjoza, anche i figli delle persone di cui è stata dimostrata l’attività fascista e legionaria dovrebbero beneficiare dei provvedimenti della rispettiva normativa.
Auto – Nei primi due mesi dell’anno, le vendite di auto nuove sono diminuite in Romania di quasi il 40% rispetto allo stesso periodo del 2020. Lo rilevano i dati pubblicati dall’Associazione dei costruttori e importatori di automobili. D’altra parte, la quota delle auto a benzina è diminuita di 5 punti percentuali, raggiungendo circa il 60% del totale, mentre le diesel hanno una quota del 26%. Le auto elettriche o ibride hanno raggiunto una quota di mercato superiore al 13%, il doppio rispetto alla fine dello stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda la tipologia del proprietario, quasi due terzi delle unità vendute nei primi due mesi del 2021 sono stati acquistati da persone giuridiche.
Moldova – La presidente della Moldova, Maia Sandu, ha dato al leader ad interim del Partito Azione e Solidarietà, Igor Grosu, l’incarico di formare un nuovo governo. A fine gennaio, la Corte Costituzionale di Chisinau ha dichiarato non conforme alla legge fondamentale il decreto tramite cui Maia Sandu aveva affidato a Natalia Gavriliţă il secondo incarico di formare un governo. Laureato in storia, Igor Grosu è stato viceministro dell’Istruzione nel periodo in cui Maia Sandu era alla guida del dicastero.