14.03.2021 (aggiornamento)
Covid-19 – Il premier Florin Cîţu ha sollecitato oggi l’individuazione di nuovi ospedali per sostenere le strutture sanitarie già impegnate nella lotta al Covid, la crescita dei posti letto nelle terapie intensive a 1.600, l’approvvigionamento di scorte di medicinali necessari e la continuazione della vaccinazione accelerata. In un post su Facebook, Florin Cîţu ha annunciato di aver partecipato ad una riunione del Consiglio nazionale di direzione e coordinamento dell’intervento, per assicurarsi che i pazienti e il personale sanitario disporranno di tutto quanto occorre per superare bene la terza ondata della pandemia. Il premier ha precisato che, al momento, la Romania non si confronta con una crescita accelerata dei contagi, ma che ci si deve preparare come precauzione per un aumento dei casi di infezione. Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha riferito oggi quasi 4.400 nuovi contagi a fronte di oltre 20.500 test, 44 decessi e più di 1.200 ricoveri nelle terapie intensive. Intanto, prosegue la campagna di immunizzazione, con la terza fase, destinata alla popolazione generale, che parte domani, quando diventeranno disponibili anche le liste d’attesa per le prenotazioni. Inoltre, lo stato di allerta indetto in Romania per l’emergenza pandemica si proroga da oggi per altri 30 giorni. Verranno mantenute tutte le restrizioni imposte finora e gli spostamenti notturni saranno vietati nella fascia oraria 22:00 – 5:00.
România Internațional, 14.03.2021, 18:55
Covid-19 – Il premier Florin Cîţu ha sollecitato oggi l’individuazione di nuovi ospedali per sostenere le strutture sanitarie già impegnate nella lotta al Covid, la crescita dei posti letto nelle terapie intensive a 1.600, l’approvvigionamento di scorte di medicinali necessari e la continuazione della vaccinazione accelerata. In un post su Facebook, Florin Cîţu ha annunciato di aver partecipato ad una riunione del Consiglio nazionale di direzione e coordinamento dell’intervento, per assicurarsi che i pazienti e il personale sanitario disporranno di tutto quanto occorre per superare bene la terza ondata della pandemia. Il premier ha precisato che, al momento, la Romania non si confronta con una crescita accelerata dei contagi, ma che ci si deve preparare come precauzione per un aumento dei casi di infezione. Il Gruppo di Comunicazione Strategica ha riferito oggi quasi 4.400 nuovi contagi a fronte di oltre 20.500 test, 44 decessi e più di 1.200 ricoveri nelle terapie intensive. Intanto, prosegue la campagna di immunizzazione, con la terza fase, destinata alla popolazione generale, che parte domani, quando diventeranno disponibili anche le liste d’attesa per le prenotazioni. Inoltre, lo stato di allerta indetto in Romania per l’emergenza pandemica si proroga da oggi per altri 30 giorni. Verranno mantenute tutte le restrizioni imposte finora e gli spostamenti notturni saranno vietati nella fascia oraria 22:00 – 5:00.
Energia – Il ministro dell’Energia romeno, Virgil Popescu, discuterà lunedì e martedì a Bruxelles con le autorità europee il piano di ristrutturazione del Complesso Energetico Oltenia (sud). A dicembre, la Romania ha notificato ufficialmente la Commissione in riferimento al piano di ristrutturazione del Complesso, che include la concessione di aiuti di stato. Il 5 febbraio, la CE annunciava l’avvio di un’indagine approfondita riguardante gli aiuti di stato destinati alla ristrutturazione della compagnia. La concessione delle misure di sostegno, che consente al complesso di pagare senza penalità i certificati CO2 afferenti allo scorso anno, necessita dell’approvazione della Commissione Europea entro fine aprile.
Parlamento – Una nuova mozione semplice, inoltrata dall’opposizione socialdemocratica, sarà all’attenzione del Parlamento la settimana prossima. L’agenda del Senato prevede per martedì il dibattito e il voto sulla mozione contro il ministro dell’Economia, Claudiu Năsui, accusato dai socialdemocratici di non aver adottato alcuna misura a sostegno degli imprenditori e di insistere sulla vendita dei pacchetti azionari delle compagnie statali redditizie. Claudiu Năsui sostiene, però, che la mozione sia collegata alla pubblicazione delle liste dei contratti firmati dal ministero e annuncia di non fermare gli iter di trasparentizzazione. La direzione del Parlamento deciderà anche su una nuova riunione plenaria per la ratifica della decisione sul sistema delle risorse proprie dell’UE. La decisione richiede due terzi dei voti, ma la maggioranza e le opposizioni non hanno raggiunto ancora un accordo. Il PSD condiziona il sostegno ad un dibattito parlamentare sulle misure previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Cinema – L’Academy americana annuncerà domani le nominations agli Oscar 2021. La Romania candida la pellicola colectivˮ di Alexandru Nanau alle categorie miglior film internazionale e miglior documentario. La produzione, già selezionata nella shortlist degli Oscar, ha una nomination anche per i premi BAFTA 2021 alla categoria miglior documentario. Il film narra le vicende del primo anno che ha seguito il rogo avvenuto il 30 ottobre 2015 nel club Colectiv di Bucarest, che ha provocato 64 morti.
Migrazione – La polizia di frontiera di Arad (ovest) ha fermato 14 cittadini provenienti da Afghanistan e Pakistan, che tentavano di passare illegalmente dalla Romania nella confinante Ungheria, nascosti in tre autotreni guidati da due turchi e un bulgaro. La polizia di frontiera sta indagando sull’accaduto e procederà all’applicazione delle misure legali.
Statistiche merci – Nel 2020, nei porti di Romania sono state caricate e scaricate 47,22 milioni di tonnellate di merci, in calo dell’11,1% rispetto al 2019. I dati resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica indicano che i porti che hanno registrato i flussi più intensi nel 2020 sono quelli di Costanza, con una quota dell’83,5%, Midia (9,6%) e Galaţi (5,1%), tutti nel sud-est del Paese. Le più consistenti quantità di merci caricate e scaricate provenivano ed erano dirette verso Russia e Turchia, mentre tra gli stati membri dell’Unione Europea, le maggiori quote spettavano a Spagna e Grecia. Sulle vie navigabili interne sono state trasportate 30,5 milioni di tonnellate di merci, in calo dell’8,2% rispetto al 2019.