12.01.2021
Coronavirus – Il Governo ha prorogato di altri 30 giorni lo stato di allerta in Romania, a partire dal 13 gennaio. Resteranno in vigore le restrizioni attuali, visto che sono già state adottate delle misure attinenti la stagione invernale e il turismo montano. Le piste da sci rimarranno aperte, ma verranno evitati gli assembramenti, come principale misura di contenere il diffondersi del nuovo coronavirus. D’altra parte, il Gruppo di Comunicazione Strategica ha annunciato 3.697 nuovi contagi dal SARS-CoV-2 nelle ultime 24 ore in Romania, su oltre 23.000 tamponi processati. Altri 156 decessi fanno salire a 16.881 il bilancio delle vittime del Covid-19 nel Paese. Nelle strutture sanitarie sono ricoverati 8.783 pazienti, di cui 1.073 nelle terapie intensive. La Romania ha registrato circa 677.000 contagi dall’inizio della pandemia, di cui quasi il 90% guariti. All’estero sono 7.264 i connazionali affetti dal nuovo coronavirus, con 133 decessi.
România Internațional, 12.01.2021, 16:40
Coronavirus – Il Governo ha prorogato di altri 30 giorni lo stato di allerta in Romania, a partire dal 13 gennaio. Resteranno in vigore le restrizioni attuali, visto che sono già state adottate delle misure attinenti la stagione invernale e il turismo montano. Le piste da sci rimarranno aperte, ma verranno evitati gli assembramenti, come principale misura di contenere il diffondersi del nuovo coronavirus. D’altra parte, il Gruppo di Comunicazione Strategica ha annunciato 3.697 nuovi contagi dal SARS-CoV-2 nelle ultime 24 ore in Romania, su oltre 23.000 tamponi processati. Altri 156 decessi fanno salire a 16.881 il bilancio delle vittime del Covid-19 nel Paese. Nelle strutture sanitarie sono ricoverati 8.783 pazienti, di cui 1.073 nelle terapie intensive. La Romania ha registrato circa 677.000 contagi dall’inizio della pandemia, di cui quasi il 90% guariti. All’estero sono 7.264 i connazionali affetti dal nuovo coronavirus, con 133 decessi.
Proteste – In Romania, la Federazione Sanitas ha iniziato una serie di azioni a sostegno dei dipendenti del campo sanitario e dell’assistenza sociale, insoddisfatti dell’ordinanza del Governo che prevede il congelamento degli stipendi e delle pensioni nel 2021. I sindacalisti hanni presidiato le prefetture, mentre l’Unione Sanitas Bucarest ha manifestato davanti alla sede del Governo. I sindacalisti hanno annunciato che simili azioni proseguiranno alle sedi dei Ministeri della Salute, del Lavoro, delle Finanze, nonchè al Governo e al Parlamento, durante i dibattiti sulla Finanziaria 2021. Una lettera aperta sarà inoltrata al Presidente, al Parlamento romeno e al Parlamento Europeo, richiamando l’attenzione sul fatto che la Romania è l’unico Paese comunitario che, in mezzo alla pandemia, diminuisce il reddito dei dipendenti direttamente impegnati nel suo contrasto.
Scuola – La maggior parte degli studenti e degli insegnanti di Romania si pronuncia per il rientro in classe. Un sondaggio presentato dalla World Vision Romania rileva che l’88% degli alunni vorrebbe tornare in aula, mentre l’84% degli insegnanti ritiene che la scuola sia pronta a riaprire nel rispetto delle norme sanitarie. Più della metà dei ragazzi nececcita del recupero della materia a un ritmo che non li sovraccarichi, e un terzo afferma di aver bisogno del sostegno degli insegnanti e dell’adattamento dei contenuti educativi al tempo rimanente fino alla fine dell’anno scolastico. I maggiori timori degli insegnanti sul ritorno a scuola riguardano le lacune degli studenti, nonchè la grande quantità di materia da recuperare. In Romania, le lezioni sono riprese ieri, per le ultime tre settimane del primo semestre dell’anno scolastico, che si terranno esclusivamente online. Il ritorno dei bambini in classe, auspicato dalle autorità dall’8 febbraio, quando inizierà il secondo semestre, sarà possibile solo se il tasso di contagio lo consentirà, ha annunciato il ministro dell’Istruzione, Sorin Cîmpeanu.
Decesso Covid – 19 – L’attore romeno Bogdan Stanoevici è morto oggi, all’età di 62 anni, in un ospedale di Bucarest, dove era ricoverato in gravi condizioni, affetto dal nuovo coronavirus. Ex ministro per i romeni all’estero nel 2014 e candidato alle elezioni presidenziali del 2019, si è annoverato tra i personaggi pubblici che hanno criticato le misure adottate dalle autorità per contenere il diffondersi del Covid-19.
Giustizia – Il procuratore generale di Romania, Gabriela Scutea, ha inviato al presidente Klaus Iohannis la richiesta della Direzione Nazionale Anticorruzione (DNA) per l’approvazione dell’indagine penale nei confronti dell’ex primo ministro Călin Popescu-Tăriceanu, per il reato di tangenti. Secondo i procuratori, nel 2007-2008, quando era alla guida del governo di Bucarest, avrebbe ricevuto benefici materiali per un valore di 800.000 dollari da rappresentanti di una società austriaca, per servizi di consulenza. Invece, Tariceanu avrebbe esercitato le sue attribuzioni di modo che le decisioni del governo siano adottate a favore dell’azienda, spiega la DNA. A novembre 2018, su richiesta della DNA, al Senato romeno è stata sollecitata l’approvazione dell’inchiesta penale contro Popescu Tăriceanu, all’epoca senatore, richiesta bocciata dai suoi colleghi a giugno 2019. La DNA indica che include ora prova aggiuntive e nuovi elementi.
Moldova – Ucraina – La presidente della Repubblica di Moldova, la pro-occidentale Maia Sandu, e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelenski, hanno salutato a Kiev il ripristino delle relazioni bilaterali al massimo livello, sottolineando l’importanza strategica della cooperazione tra i due Stati. Maia Sandu ha effettuato la sua prima visita ufficiale nella confinante Ucraina su invito del suo omologo di Kiev. Secondo Radio Chisinau, i due presidenti hanno annunciato di istituire un Consiglio congiunto, a livello di capi di Stato, per discutere le questioni dell’agenda bilaterale. Maia Sandu e Volodimir Zelenski hanno parlato anche della necessità di migliorare i rapporti economici, in campo ecologico ed energetico. I colloqui hanno riguardanto anche la costruzione di un’autostrada tra Chisinau e Kiev e di un ponte sul Dniester nella regione di Soroca. I rapporti tra i due stati sono stati freddi tra il 2016 e il 2020, quando la massima carica in Moldova è stata ricoperta dal socialista Igor Dodon, filo-russo dichiarato, che Maia Sandu ha sconfitto nelle elezioni di novembre. La prima visita al massimo livello ricevuta dopo l’insediamento è stata quella effettuata il 29 dicembre dall’omologo romeno, Klaus Iohannis, con il quale ha adottato una Dichiarazione congiunta, volta a rafforzare il partenariato strategico bilaterale.