31.12.2020
Coronavirus – In Romania prosegue la campagna di vaccinazione contro il coronavirus nei 82 centri allestiti finora nel Paese. Più di 10.000 medici e operatori sanitari sono stati finora immunizzati, con soli 26 casi di reazioni avverse comuni e minori. Le autorità consigliano la popolazione di informarsi da fonti mediche ufficiali e vaccinarsi. La presidente della Società romena di epidemiologia, Doina Azoicăi, assicura che il vaccino Pfizer BioNTech, somministrato in Romania, è sicuro, efficace e offre protezione anche in caso di mutazioni. D’altra parte, oggi sono stati accertati oltre 4.300 nuovi contagi di Covid-19 su quasi 21.500 tamponi. Sono oltre 632.000 le infezioni rilevate dall’inizio dell’epidemia in Romania, più di 15.760 decessi. All’estero, sono 7.056 i connazionali finora positivi al nuovo coronavirus, con 130 morti.
România Internațional, 31.12.2020, 17:42
Coronavirus – In Romania prosegue la campagna di vaccinazione contro il coronavirus nei 82 centri allestiti finora nel Paese. Più di 10.000 medici e operatori sanitari sono stati finora immunizzati, con soli 26 casi di reazioni avverse comuni e minori. Le autorità consigliano la popolazione di informarsi da fonti mediche ufficiali e vaccinarsi. La presidente della Società romena di epidemiologia, Doina Azoicăi, assicura che il vaccino Pfizer BioNTech, somministrato in Romania, è sicuro, efficace e offre protezione anche in caso di mutazioni. D’altra parte, oggi sono stati accertati oltre 4.300 nuovi contagi di Covid-19 su quasi 21.500 tamponi. Sono oltre 632.000 le infezioni rilevate dall’inizio dell’epidemia in Romania, più di 15.760 decessi. All’estero, sono 7.056 i connazionali finora positivi al nuovo coronavirus, con 130 morti.
Proteste – Diverse organizzazioni sindacali dei settori difesa e ordine pubblico, assieme ai cancellieri dei tribunali, hanno protestato oggi davanti alla sede del Ministero degli Interni e delle prefetture nel Paese, contro la decisione del Governo di fermare le crescite salariali nel settore pubblico nel 2021. Adottata ieri con ordinanza d’urgenza, la decisione è stata criticata anche dai sindacalisti del settore sanitario.
Terremoto Croazia – La Romania ha già inviato aiuti umanitari alla Croazia, dopo le scosse che hanno colpito la regione di Petrinja. In seguito all’attivazione del Meccanismo europeo di protezione civile, il Governo romeno ha deciso di stanziare aiuti umanitari esterni d’emergenza alle autorità croate, che hanno richiesto sostegno per la più colpita regione. Il convoglio umanitario romeno, partito oggi da Arad (ovest) verso la Croazia, trasporta beni di prima necessità: container abitativi , tende, letti, materassi e sacchi a pelo. Il team romeno che partecipa alla missione è composto da 30 persone. Alla memoria delle vittime, sabato in Croazia sarà giornata di lutto nazionale.
Lavoro – Il contingente di lavoratori stranieri ammessi sul mercato del lavoro romeno diminuirà nel 2021 di 5.000 persone dal totale di 30.000 assunti quest’anno. Un decreto adottato ieri dal Governo è stata presa in base agli ultimi dati forniti dall’Ispettorato Generale per l’Immigrazione (IGI), che indicano una diminuzione del numero di autorizzazioni di impiego/ distacco rilasciati a cittadini stranieri nei primi 10 mesi del 2020. Se nel periodo 01.01 – 30.10.2019, l’IGI aveva emesso oltre 23.000 autorizzazioni di assunzione, entro ottobre 2020 il numero è diminuito di quasi 6.000, precisa il Ministero del Lavoro in un comunicato citato dall’agenzia AGERPRES. Un altro motivo che ha generato la decisione di ridurre questa quota risiede nel fatto che, a partire dal corrente anno, i datori di lavoro sono esentati dall’obbligo di ottenere il permesso di lavoro per i cittadini di Moldova, Ucraina e Serbia, assunti con contratto individuale di lavoro, per un periodo massimo di nove mesi nel giro di un anno calendaristico.
Elettricità – Via libera, da domani, in Romania alla liberalizzazione del mercato dell’elettricità. Gli analisti accusano le autorità di aver gestito male il momento, inquanto, per alcuni consumatori, i prezzi potrebbero essere persino del 26% superiori. La causa non è la liberalizzazione in sé, bensì la mancanza di informazione della popolazione. I più minacciati sono i consumatori che non firmano un nuovo contratto, a prescindere dal fornitore. Sul mercato ancora regolamentato in Romania, ci sono circa sei milioni di consumatori domestici che passeranno automaticamente al mercato libero dal 1 gennaio. I consumatori attivi, cioè coloro che si informano e firmano un contratto con un fornitore, avranno un aumento di prezzo di fino al 5%. D’altra parte, i consumatori passivi, vale a dire che non firmano un nuovo contratto, saranno automaticamente inseriti in un contratto di servizio universale, il più costoso sul mercato, a prescindere dal fornitore.
Rappresentatività donne – Secondo uno studio condotto dall’Iniziativa per la Competitività, la Romania ha registrato nell’ultimo anno la più brutale regressione internazionale in materia di rappresentatività femminile nel governo. Sicomme nell’attuale squadra un unico incarico ministeriale è ricoperto da una donna, la Romania scende dalla 102/a posizione al mondo alla 175/a, piazzandosi all’ultimo posto tra gli stati dell’Unione Europea. Sono nove i Paesi in cui le donne non fanno parte del governo, tra cui Arabia Saudita, Brunei, Thailandia o Vietnam. D’altra parte, in 14 Paesi, come Spagna, Finlandia, Austria, Svezia, Francia o Canada, almeno la metà dei dicasteri sono assunti dalle donne.
Fuochi Artificio – Nel 2019, l’Unione Europea ha importato 105.000 tonnellate di fuochi d’artificio, per un valore di 264 milioni di euro, con il 99% delle importazioni extra-comunitarie arrivate dalla Cina. I dati resi noti dall’Eurostat indicano che più di tre quarti (79%) delle importazioni extracomunitarie di fuochi d’artificio sono andate verso quattro stati membri: Germania, Paesi Bassi, Polonia e Repubblica Ceca. Nello stesso 2019, la Romania ha importato circa 940 tonnellate di fuochi d’artificio dallo spazio extracomunitario, ovvero meno dell’1% delle importazioni totali dell’UE, rileva ancora l’Eurostat.