Coronavirus – 5.340 nuovi contagi da COVID-19, su 27.482 tamponi effettuati, sono stati accertati in Romania nelle ultime 24 ore. Il bollettino diffuso, oggi, dal Gruppo di Comunicazione Strategica indica 582.786 infezioni dall’inizio dell’epidemia in Romania. I 188 decessi riferiti oggi portano a 14.157 il bilancio delle vittime, mentre nelle terapie intensive sono ricoverati 1.270 pazienti. All’estero sono 7.036 i connazionali risultati finora positivi e 128 i decessi. Le misure restrittive volte a prevenire la diffusione del nuovo coronavirus rimangono in vigore anche a Natale e Capodanno, ha affermato oggi il presidente romeno Klaus Iohannis. Iohannis ha visitato l’Istituto Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo Medico-Militare Cantacuzino di Bucarest, centro nazionale di ricezione e stoccaggio delle dosi di vaccino anti COVID-19. Il capo dello stato ha consigliato ai romeni di restare a casa durante le feste natalizie. Dal canto suo, il ministro della Salute, Nelu Tătaru, ha annunciato che l’Esecutivo ha approvato le norme riguardanti l’autorizzazione, l’organizzazione e il funzionamento dei centri di vaccinazione contro il COVID-19.
Coronavirus – 5.340 nuovi contagi da COVID-19, su 27.482 tamponi effettuati, sono stati accertati in Romania nelle ultime 24 ore. Il bollettino diffuso, oggi, dal Gruppo di Comunicazione Strategica indica 582.786 infezioni dall’inizio dell’epidemia in Romania. I 188 decessi riferiti oggi portano a 14.157 il bilancio delle vittime, mentre nelle terapie intensive sono ricoverati 1.270 pazienti. All’estero sono 7.036 i connazionali risultati finora positivi e 128 i decessi. Le misure restrittive volte a prevenire la diffusione del nuovo coronavirus rimangono in vigore anche a Natale e Capodanno, ha affermato oggi il presidente romeno Klaus Iohannis. Iohannis ha visitato l’Istituto Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo Medico-Militare Cantacuzino di Bucarest, centro nazionale di ricezione e stoccaggio delle dosi di vaccino anti COVID-19. Il capo dello stato ha consigliato ai romeni di restare a casa durante le feste natalizie. Dal canto suo, il ministro della Salute, Nelu Tătaru, ha annunciato che l’Esecutivo ha approvato le norme riguardanti l’autorizzazione, l’organizzazione e il funzionamento dei centri di vaccinazione contro il COVID-19.
Covid-19, viaggi – Tutte le persone che viaggiano in Grecia, a partire dal 18 dicembre, sono obbligate a isolarsi a casa per tre giorni. Lo ha annunciato il Ministero romeno degli Esteri. La misura, valida fino al 7 gennaio del 2021, è complementare alle altre condizioni già in vigore – l’obbligo di esibire il risultato negativo di un tampone eseguito entro e non oltre 72 ore prima di entrare sul territorio greco, la compilazione di una scheda di localizzazione e, nel caso dei valichi di frontiera stradale, lobbligo di effettuare un tampone rapido con risultato immediato. Vi fanno eccezione i conducenti di trasporti internazionali di merci che sono in transito o prendono in consegna merci dalla Grecia. D’altra parte, dal 19 dicembre, le persone che viaggiano in Austria, comprese quelle dalla Romania, devono osservare un periodo di 10 giorni di quarantena subito dopo l’ingresso nel territorio austriaco. La misura della quarantena può essere sospesa in seguito allesibizione di un tampone negativo al SARS-CoV-2, effettuato a spese dell’interessato non prima del 5° giorno dall’ingresso in Austria. Il MAE afferma che la misura sarà applicata per un periodo indefinito.
Governo – In Romania, proseguono i negoziati tra il PNL, lUSR PLUS e lUDMR per la formazione di una maggioranza parlamentare e di una coalizione governativa di centrodestra, in seguito alle elezioni politiche del 6 dicembre scorso. È ancora stallo sulla ripartizione delle cariche di premier, presidente della Camera dei Deputati e capo del Senato. Il leader liberale, Ludovic Orban, ha dichiarato che i tre partiti si adopereranno a concludere i negoziati, tanto più che il 21 dicembre il capo dello stato, Klaus Iohannis, ha convocato il futuro Parlamento. Il PNL fa due proposte per la carica di primo ministro: l’attuale ministro delle Finanze, Florin Cîţu, o l’ex capo dell’Esecutivo, Ludovic Orban, che si è dimesso dopo le elezioni. L’Alleanza USR PLUS ha respinto, però, l’idea del rientro di Orban nella corsa alla premiership. L’UDMR chiede una ripartizione equilibrata delle posizioni-chiave nello stato. D’altra parte, il PSD, al primo posto nelle elezioni del 6 dicembre, critica tutte le proposte per la carica di premier dei partiti che vogliono formare una maggioranza di centrodestra. Il leader dei socialdemocratici, Marcel Ciolacu, ha dichiarato che i membri della direzione del partito e i presidenti delle organizzazioni locali non ricopriranno cariche direttive nel nuovo Parlamento. Il presidente del PSD ha ribadito che la soluzione corretta, nel contesto generato dalla pandemia, è la formazione di un governo di unità nazionale, guidato dal dottor Alexandru Rafila.
Giornata delle minoranze – In occasione della Giornata delle Minoranze Nazionali in Romania, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha inviato un messaggio in cui esorta tutte le forze politiche responsabili a eliminare l’incitamento all’odio, allo sciovinismo e all’estremismo. Oggi onoriamo il ruolo essenziale che tutte le minoranze nazionali svolgono nella società, nella storia e nei futuri progetti della Romania – ha affermato il capo dello stato. Klaus Iohannis ha sottolineato che la Romania, in pieno accordo con i valori della grande famiglia europea di cui fa parte, riconosce l’importanza dell’unità nella diversità, della ricchezza spirituale derivante dalla convivenza storica, dal rispetto reciproco e dall’attuale impegno per la tutela dei diritti delle persone appartenenti alle minoranze nazionali, etniche, religiose o linguistiche. Sono circa 20 le minoranze etniche che vivono in Romania.
Dicembre 1989 – In occasione del 31° anniversario della Rivoluzione anticomunista del dicembre 1989 in Romania, la città di Timisoara continua a commemorare i suoi eroi, in condizioni di pandemia. L’Associazione Memoriale della Rivoluzione ha organizzato un pellegrinaggio ai 14 monumenti di Timisoara, eretti nei punti più caldi degli eventi del dicembre 1989, dove sono state deposte corone di fiori. Le manifestazioni hanno incluso anche l’accensione di candele sulla scalinata della Cattedrale Metropolitana, alla memoria dei giovani fucilati dalle forze di repressione mentre protestavano contro il regime comunista. Ieri, sempre a Timisoara, è stata giornata di lutto, per ricordare il 17 dicembre del 1989, quando il dittatore Nicolae Ceausescu ordinò l’uso di munizione letale contro le persone che contestavano in piazza il regime comunista. Le proteste di Timişoara, dove quasi 100 persone hanno perso la vita e circa 350 sono rimaste ferite, hanno rappresentato la scintilla che ha portato alla caduta del dittatore, in seguito alla più sanguinosa Rivoluzione nel sud-est europeo.