Coronavirus – 5.991 nuovi contagi da COVID-19 su 28.191 tamponi effettuati sono stati accertati in Romania nelle ultime 24 ore, con un tasso di positività superiore al 21%. Il bollettino diffuso, oggi, dal Gruppo di Comunicazione Strategica indica 571.749 infezioni dallinizio dellepidemia in Romania. I 164 decessi riferiti oggi portano a 13.862 il bilancio delle vittime, mentre nelle terapie intensive sono ricoverati 1.267 pazienti. Allestero sono 7.031 i connazionali risultati finora positivi e 127 i decessi. Il Ministero della Difesa mette a disposizione delle Direzioni di Pubblica Sanità circa 600 militari, che sosterranno gli sforzi generali di combattere gli effetti della pandemia, assumendo compiti di operatori call-center, conduzione di indagini epidemiologiche, e operatori informatici per lelaborazione di basi dati necessarie nelle azioni volte a contrastare la pandemia. Le autorità romene raccomandano alla popolazione di limitare gli spostamenti durante il periodo delle feste, per contenere il diffondersi del nuovo coronavirus. Le prime quasi 10.000 dosi di vaccino arriveranno in Romania il più probabilmente tra Natale e Capodanno. A gennaio, la Romania riceverà circa 600.000 dosi, e le forniture aumenteranno successivamente da un mese allaltro.
Coronavirus – 5.991 nuovi contagi da COVID-19 su 28.191 tamponi effettuati sono stati accertati in Romania nelle ultime 24 ore, con un tasso di positività superiore al 21%. Il bollettino diffuso, oggi, dal Gruppo di Comunicazione Strategica indica 571.749 infezioni dallinizio dellepidemia in Romania. I 164 decessi riferiti oggi portano a 13.862 il bilancio delle vittime, mentre nelle terapie intensive sono ricoverati 1.267 pazienti. Allestero sono 7.031 i connazionali risultati finora positivi e 127 i decessi. Il Ministero della Difesa mette a disposizione delle Direzioni di Pubblica Sanità circa 600 militari, che sosterranno gli sforzi generali di combattere gli effetti della pandemia, assumendo compiti di operatori call-center, conduzione di indagini epidemiologiche, e operatori informatici per lelaborazione di basi dati necessarie nelle azioni volte a contrastare la pandemia. Le autorità romene raccomandano alla popolazione di limitare gli spostamenti durante il periodo delle feste, per contenere il diffondersi del nuovo coronavirus. Le prime quasi 10.000 dosi di vaccino arriveranno in Romania il più probabilmente tra Natale e Capodanno. A gennaio, la Romania riceverà circa 600.000 dosi, e le forniture aumenteranno successivamente da un mese allaltro.
Parlamento – Il presidente Klaus Iohannis ha firmato, oggi, il decreto per la convocazione del futuro Parlamento, lunedì, 21 dicembre. Secondo la Costituzione, il nuovo Legislativo si riunisce su richiesta del capo dello Stato entro 20 giorni dalle elezioni. La Camera dei Deputati e il Senato sono considerati legalmente costituiti dopo la convalida di due terzi dei mandati dei parlamentari e la prestazione del giuramento. Daltra parte, i negoziati tra il PNL, l’Alleanza USR-PLUS e l’UDMR per la formazione di una coalizione di governo di centrodestra si prolungano. I tre partiti politici continuano a disputarsi la ripartizione delle cariche di primo ministro, presidente della Camera dei Deputati e presidente del Senato. Il Partito Nazional-liberale ha annunciato di venire con due proposte al nuovo round di negoziati di giovedi’: il presidente liberale, Ludovic Orban, come premier, e il ministro delle Finanze, Florin Cîţu, presidente del Senato oppure Florin Cîţu premier e Ludovic Orban presidente della Camera dei Deputati. Il PSD minaccia di boicottare la sessione di lunedì per la convalida del nuovo Parlamento, scontento del modo in cui si tenta di distribuire le posizioni-chiave nel Legislativo e nel futuro Esecutivo. I socialdemocratici affermano che, nell’attuale situazione generata dalla pandemia, la solizione migliore sia un governo di unità nazionale, presieduto da un socialdemocratico e composto da tutte le forze politiche entrate in Parlamento. I rappresentanti dellAlleanza per lUnità dei Romeni (nazionalista) affermano che saranno presenti alla seduta e che un eventuale boicottaggio sarebbe un gesto di irresponsabilità politica.
Dicembre 1989 – Il Comune e le associazioni dei rivoluzionari di Timişoara (Romania occidentale) commemorano, da oggi fino al 22 dicembre, i 31 anni trascorsi dalla Rivoluzione anticomunista del 1989. Nel contesto della situazione epidemiologica attuale, le manifestazioni si svolgono con partecipazione pubblica ridotta. La seduta commemorativa del Consiglio Locale, di cui lambasciatore degli Stati Uniti, Adrian Zuckerman, è stato ospite donore, ha inaugurato la serie di eventi dedicati agli eroi-martiri di Timişoara. Il diplomatico americano ha affermato che, in questa occasione, vengono celebrati lo spirito umano che non può essere sconfitto e il desiderio di libertà. Affinché il sacrificio degli eroi abbia un significato, ha detto Zuckerman, la Romania deve diventare una democrazia stabile e prospera e non permetta più le azioni ingiuste del passato. Domani sarà giorno di lutto, a Timisoara, diventata la prima città libera dal comunismo in Romania, dopo un regime durato 45 anni. Ieri, il Parlamento ungherese ha iniziato la sua attività rendendo un omaggio allinizio della rivolta popolare di Timisoara che, nel 1989, ha portato alla caduta della dittatura di Nicolae Ceausescu. János Latorcai, vicepresidente del Legislativo ungherese, ha ricordato che centinaia di sostenitori della libertà, ungheresi e romeni, hanno cercato di impedire levacuazione del pastore riformato László Tőkés, e quando il tentativo è fallito, le proteste si sono estese, trasformandosi in una manifestazione di massa che ha portato al crollo del regime comunista. La rivolta contro Ceausescu scoppiò a Timisoara il 16 dicembre del 1989 e si propagò, dal 21 dicembre, a Bucarest e in altre città di tutto il paese. Più di 1.000 persone sono morte e circa 3.000 sono rimaste ferite negli scontri avvenuti allepoca in Romania, l’unico Paese del Blocco Orientale in cui il cambio di regime fu violento e in cui i leader comunisti furono giustiziati. Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha affermato, in occasione della commemorazione, che i giovani devono conoscere la verità sul regime comunista e dare il giusto valore al sacrificio di coloro che furono uccisi nel dicembre 1989.
Romania-Macedonia del Nord – La Romania è stata una sostenitrice costante e ferma delle aspirazioni di adesione alla Nato della Repubblica di Macedonia del Nord, essendo uno dei primi alleati a ratificare il protocollo di adesione nel febbraio del 2019. Lo ha affermato il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, presente a una conferenza stampa congiunta assieme al collega della Macedonia del Nord, Bujar Osmani, in visita ufficiale in Romania. Aurescu ha ribadito la disponibilità della Romania a fornire assistenza alla Macedonia del Nord nel contesto dei preparativi per lapertura dei negoziati di adesione allUE. Osmani ha ringraziato Bucarest per il sostegno alla Macedonia del Nord, sottolineando che la Romania, come Paese nelle immediate vicinanze dei Balcani occidentali, “non solo ha un interesse diretto per lo sviluppo e lintegrazione europea del vicinato, bensì dimostra di essere anche un’eccellente conoscitrice delle relazioni tra gli stati della regione”. I colloqui tra i due esponenti si sono concentrati anche sui progressi e sulle prospettive di consolidamento della cooperazione bilaterale in tutti i settori di comune interesse, compreso quello economico.
Libertà religiosa – Il 47,3% dei romeni ritiene che lo Stato abbia violato la libertà di culto durante la pandemia, mentre il 35,7% degli intervistati considera normale che lattività delle chiese e dei culti sia limitata dalle misure restrittive. Lo rileva il primo barometro della vita religiosa in Romania, realizzato dal Centro di Ricerche Sociologiche LARICS, in collaborazione con la Segreteria di Stato per i Culti e lIstituto di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dellAccademia Romena. Solo il 15,9% degli interpellati ritengono che lo Stato abbia collaborato molto bene con la Chiesa, comunicando in modo adeguato le misure adottate. Il barometro rileva che la Chiesa (71,2%), lEsercito (61,8%) e lAccademia Romena (45,6%) occupano i primi posti in termini di fiducia da parte dei romeni. Al polo opposto si trovano il Governo (13,7%), il Parlamento (9,5%) e i partiti (9,1%). Lindagine è stata condotta telefonicamente, tra il 30 novembre e il 7 dicembre, su un campione di 1.000 persone, rappresentativo per la popolazione romena, non istituzionalizzata, di età superiore ai 18 anni. Il margine di errore è di più/meno il 3%.