29.06.2020
Coronavirus — Il ministro romeno della Sanità, Nelu Tătaru, ha affermato che, nel contesto dell’aumento dei contagi da COVID-19, il Gruppo di supporto tecnico-scientifico romeno ha deciso il rinvio delle misure di allentamento che dovevano essere applicate dal 1 luglio. Sono state due settimane con una crescita del numero di contagi, due settimane con una crescita dei casi in Terapia Intensiva e dei decessi, ha spiegato il ministro. Nelu Tătaru ha chiesto nuovamente ai cittadini di rispettare le norme di cautela, le regole d’igiene e il distanziamento fisico. In precedenza, egli aveva affermato che le autorità prendono in calcolo di restringere la circolazione in determinate località se appaiono nuovi focolai di coronavirus. Sono oltre 26.500 i contagi da COVID-19 accertati fino ad oggi in Romania. La maggior parte dei contagi si è verificata nel distretto di Suceava (nord-est) e a Bucarest. Tra le persone contagiate, quasi 18.900 sono guarite e sono state dimesse dallospedale. Finora 1.634 persone sono morte in Romania a causa del coronavirus. Nel contesto, il primo ministro liberale Ludovic Orban ha dichiarato che levoluzione dei dei contagi da coronavirus degli ultimi giorni richiede cautela in merito a ulteriori misure di allentamento e ha annunciato che mercoledì saranno convocati i ministri e le istituzioni con attribuzioni di controllo per unanalisi del piano di misure, al fine di garantire il rispetto delle regole. Daltra parte, i ricercatori romeni affermano che è molto improbabile che le persone guarite dal coronavirus si possano contagiare nuovamente. La conclusione è stata raggiunta dopo le analisi sul virus SARS-CoV-2 circolante in Romania e che hanno dimostrato che ha le origini a Wuhan, in Cina. Molto probabilmente, la diffusione in Romania è avvenuta localmente, attraverso una trasmissione intracomunitaria a livello delle regioni.
România Internațional, 29.06.2020, 17:12
Parlamento – Il Parlamento bicamerale di Bucarest conclude questa settimana la sua sessione straordinaria, mentre la Camera dei Deputati ha annunciato di lavorare in sessione straordinaria nel periodo 1 – 15 luglio. Allesame diversi ddl, tra cui quello sullorganizzazione delle amministrative, ma anche sulla designazione di alcuni membri di istituzioni pubbliche importanti. La Camera deve dare un voto decisionale anche sul ddl sullabilitazione del governo ad emanare ordinanze durante la vacanza paralamentare. Il documento è stato bocciato dal Senato, la maggioranza socialdemocratica spiegando che lEsecutivo non può essere abilitato in questo senso in quanto non ha preso misure in seguito alle sanzioni nei confronti di vari ministri tramite mozioni semplici. Daltra parte, i socialdemocratici (allopposizione) aspettano da parte del Governo un ddl che regolamenti le condizioni di quarantena, isolamento e ricovero. Altri ddl riguardano le ferie e lindennità di maternità e la modifica della Legge sullenergia elettrica e i gas naturali.
Presidenza Ue – Dal 1 luglio, la Germania si assumerà la Presidenza di turno del Consiglio dell’Ue. Al centro dell’attenzione, tra l’altro, il superamento della crisi provocata dal nuovo coronavirus. Sull’agenda di priorità di Berlino anche la chiusura delle negoziazioni sul ritiro della Gran Bretagna dall’Ue e temi come la lotta ai mutamenti climatici, la digitalizzazione e il posizionamento dell’Europa tra le due grandi potenze — Cina e Usa. Il capitolo più importante destinato alla gestione della crisi provocata dal coronavirus sarà affrontato sin dal prossimo mese, quando, durante un vertice programmato per la metà di luglio e al quale i leader europei parteciperanno fisicamente, sarà discusso il programma postpandemia per la ricostruzione economica dell’Ue. Nelle prossime settimane, il Fondo di recupero sarà oggetto di intense battaglie tra le capitali europee. Si tratta di un piano economico e di investimenti finanziato da debiti per un valore di 750 miliardi di euro. Il programma di ricostruzione dovrebbe essere negoziato e convenuto assieme al budget Ue per il periodo 2021-2027, per un valore di oltre 1000 miliardi di euro. I negoziati con il Regno Unito, che ha lasciato l’Ue a gennaio, vanno conclusi entro quest’autunno, altrimenti potrebbe avvenire una rottura economica difficile, con dazi doganali e altre barriere commerciali all’inizio del 2021 — ammoniscono le autorità tedesche.