01.06.2020
COVID-19 – La Romania entra da oggi in una nuova fase di allentamento delle restrizioni imposte dalle autorità per contenere la pandemia del nuovo coronavirus. Riaprono i locali all’aperto e le spiagge, con il rispetto del distanziamento fisico, e verranno riprese alcune competizioni sportive, sempre all’aperto, ma senza spettatori. Da oggi, i romeni potranno spostarsi senza autocertificazione fuori dalla località di residenza o l’area metropolitana. Tolte anche le restrizioni al trasporto internazionale stradale e ferroviario di persone. Invece, restano chiusi i grandi centri commerciali, le scuole, gli asili nido e le aree gioco. Restano ancora sospesi i voli verso e da determinati Paesi UE e non-UE. Per le persone in arrivo dall’estero, permane la misura della quarantena o dell’isolamento fiduciario nell’abitazione dichiarata dalla persona in oggetto. Dal primo caso accertato nel Paese circa tre mesi fa, quasi 19.400 persone sono risultate positive in Romania, di cui più di 13.400 guarite e dimesse, mentre 1.276 sono decedute. All’estero, sono quasi 3.100 i connazionali affetti dal nuovo coronavirus, di cui 106 deceduti.
România Internațional, 01.06.2020, 16:45
COVID-19 – La Romania entra da oggi in una nuova fase di allentamento delle restrizioni imposte dalle autorità per contenere la pandemia del nuovo coronavirus. Riaprono i locali all’aperto e le spiagge, con il rispetto del distanziamento fisico, e verranno riprese alcune competizioni sportive, sempre all’aperto, ma senza spettatori. Da oggi, i romeni potranno spostarsi senza autocertificazione fuori dalla località di residenza o l’area metropolitana. Tolte anche le restrizioni al trasporto internazionale stradale e ferroviario di persone. Invece, restano chiusi i grandi centri commerciali, le scuole, gli asili nido e le aree gioco. Restano ancora sospesi i voli verso e da determinati Paesi UE e non-UE. Per le persone in arrivo dall’estero, permane la misura della quarantena o dell’isolamento fiduciario nell’abitazione dichiarata dalla persona in oggetto. Dal primo caso accertato nel Paese circa tre mesi fa, quasi 19.400 persone sono risultate positive in Romania, di cui più di 13.400 guarite e dimesse, mentre 1.276 sono decedute. All’estero, sono quasi 3.100 i connazionali affetti dal nuovo coronavirus, di cui 106 deceduti.
Economia – Dal 1 giugno scattano nuove agevolazioni decise dal Governo di Bucarest a sostegno delle imprese. I datori di lavoro che decidono entro fine anno di assumere a tempo pieno e indeterminato persone ultra 50enni oppure in età compresa tra i 16 e i 29 anni, riceveranno per ogni dipendente di questa categoria la metà del salario, entro il limite di 2.500 lei (più di 500 euro). Intanto, sarà mantenuta la cassaintegrazione per le attività in cui permangono le restrizioni imposte per contenere il diffondersi del COVID-19 e i suoi effetti. Inoltre, il Governo continuerà a coprire per tre mesi il 41,5% del salario di ogni dipendente che rientra al lavoro dopo la cassaintegrazione.
1 giugno – Durante l’emergenza coronavirus, i bambini hanno compiuto degli sforzi straordinari per adattarsi alla telescuola, comprendendo che l’istruzione resta altrettanto importante in questi momenti. Lo sottolinea il presidente Klaus Iohannis in un videomessaggio sui social in occasione della Festa internazionale del bambino. Vi ringrazio per la vostra comprensione e per aver protetto i vostri cari, i genitori e soprattutto i nonni, che sono i più vulnerabili davanti alla malattia, afferma Klaus Iohannis, esortando i bambini a diventare i suoi alleati nella lotta al virus, rispettando le regole sanitarie. Supereremo bene insieme questo periodo, ha assicurato il capo dello stato. Messaggi in occasione della Giornata internazionale del bambino sono arrivati anche da altre cariche istituzionali.
Statistiche – In Romania, il numero dei giovani ha registrato un continuo decremento negli ultimi anni. Lo rilevano i dati resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica, indicando per l’inizio dell’anno poco più di 4 milioni di bambini. Il 2019 è stato il primo anno in cui il numero dei neonati è sceso sotto i 200.000. Gli esperti stimano che, entro il 2060, in quasi la metà delle province del Paese, il numero dei bambini in età prescolare e scolare calerà di oltre 50% rispetto al 2015.