23.05.2020
COVID-19 – Sono 1.170 i decessi provocati dal COVID-19 in Romania, in decremento costante negli ultimi giorni. Anche il numero dei guariti supera quello dei nuovi contagi. Delle oltre 17.850 persone rilevate positive, quasi 11.200, cioè circa il 63%, sono già guarite e dimesse. In calo di un terzo anche il numero delle persone in quarantena istituzionalizzata. In aumento, invece, quelle in autoisolamento fiduciario, in seguito ai numerosi arrivi dei connazionali dall’estero, dopo l’allentamento delle misure. Su base nazionale, si mantengono circa 10.000 test al giorno. Ieri, il Comune di Bucarest ha lanciato una piattaforma online destinata ad una campagna gratuita rivolta a 11.000 volontari che vogliono fare il tampone. Si tratta della prima iniziativa del genere di un’autorità locale di Romania. La prossima settimana, lo stesso Comune di Bucarest avvierà un altro progetto finalizzato a effettuare dei test su campioni, che coinvolgerà 10.500 abitanti della capitale, per accertare in che modo è circolato il virus.
România Internațional, 23.05.2020, 15:54
Rimpatrio – Il Ministero degli Esteri di Bucarest ha annunciato che domani saranno organizzati due voli da Madrid e Barcellona per rimpatriare altri connazionali. Inoltre, il 28 maggio, la compagnia di bandiera TAROM organizzerà insieme al Ministero dei Trasporti di Bucarest, un volo charter Bucarest-Amsterdam-Bucarest, per facilitare l’arrivo dei connazionali attivi nella marina mercantile mondiale ai porti d’imbarco, ma anche per rimpatriare i romeni che vogliono rientrare a casa. Altri 394 cittadini romeni e 20 stranieri, membri delle loro famiglie, che lavoravano a bordo di più navi da crociera nella zona dell’America del Nord e dei Caraibi, sono arrivati in Romania. Il rimpatrio è stato coordinato dal Ministero degli Esteri di Bucarest, tramite le Ambasciate di Romania a Washington e L’Avana, e il Consolato di Romania a Miami. Il MAE ha inoltre annunciato il rimpatrio di 162 connazionali dalla Spagna, con un volo Malaga – Bucarest.
Giustizia – 33 fascicoli che riguardano l’organizzazione, l’assegnazione e lo svolgimento di contratti di pubblici acquisti diretti nel campo sanitario durante la pandemia di coronavirus sono istruiti dalla Direzione Nazionale Anticorruzione di Bucarest. In 25 casi, i procuratori hanno avviato le inchieste di propria iniziativa. Il procuratore capo della DNA, Crin Bologa, ha spiegato che le indagini interessano persone importanti delle istituzioni coinvolte nelle acquisizioni di equipaggiamenti e materiali sanitari. Sono in corso audizioni e prelevamenti di documenti da compagnie private e autorità pubbliche, ha indicato ancora Crin Bologa.
Romania – Moldova – Le autorità romene ritengono completamente inaccettabili ed esprimono il forte disaccordo nei confronti delle recenti dichiarazioni proferite nei confronti della Romania da Ion Chicu, il primo ministro della confinante Moldova, a maggioranza romenofona. In un post su Facebook, in cui respinge le critiche al modo in cui gestisce la crisi sanitaria, nonchè al ritardo delle riforme, Chicu scrive che la Romania geme sotto il più alto livello di corruzione in Europa. In replica, il Ministero degli Esteri romeno considera tanto più inadeguate le dichiarazioni in quanto, nel contesto della pandemia, la Romania ha offerto alla Moldova, in modo disinteressato, un sostanziale sostegno, dando prova della sua solidarietà. Inoltre, le dichiarazioni dimostrano una profonda mancanza di rispetto nei confronti della Romania e delle relazioni bilaterali privilegiate da un partenariato strategico per l’integrazione europea della Moldova, indica ancora il MAE nel comunicato. La Romania richiama l’attenzione che l’attuazione delle riforme assunte tramite l’Accordo di associazione all’Unione Europea non rappresenta soltanto un obbligo per la Moldova, ma anche la garanzia della prosperità dei suoi cittadini, il cui benessere può essere garantito esclusivamente attraverso sforzi finalizzati a costruire uno stato di diritto solido, con istituzioni democratiche, precisa ancora il MAE di Bucarest.
Telelavoro – Uno studio condotto da Colliers International in vari Paesi, indica che il 75% dei romeni in smart working durante la pandemia, ha sentito la mancanza dell’interazione fisica con i colleghi. Solo il 13% dei romeni intervistati dichiara di disporre nella propria abitazione di uno spazio dedicato all’attività professionale. Il 67% vede come una sfida la mancanza di una delimitazione chiara tra la vita privata e quella professionale. Eppure, oltre la metà dei romeni partecipanti al sondaggio ritiene di aver mantenuto la stessa produttività, mentre il 23% l’ha vista addirittura più elevata durante il telelavoro. Infine, il 44% spiega che lo smart working ha migliorato anche l’equilibrio tra la vita professionale e vita privata.