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11.05.2020

COVID-19 – Il governo liberale di Bucarest ha inoltrato oggi al Parlamento il disegno di legge che stabilisce le misure di tutela della popolazione durante lo stato di allerta. I provvedimenti dovrebbero entrare in vigore il 15 maggio, quando lo stato di emergenza sarà sostituito dallo stato di allerta. Il presidente ad interim del Senato, il socialdemocratico Robert Cazanciuc, ha annunciato che il documento sull’istituzione dello stato di allerta sarà adottato immediatamente dal Parlamento. Cazanciuc ha precisato però che alcune disposizioni della legge devono essere ancora chiarite. Intanto, il numero dei contagi da COVID-19 accertati in Romania ha superato 15.500, i decessi sono saliti a 972, mentre il numero delle persone guarite e dimesse ha superato 7.200. Allestero, più di 2.750 connazionali sono stati contagiati dal nuovo coronavirus, la maggior parte in Italia e Spagna. Dallinizio della pandemia, 100 cittadini romeni allestero hanno perso la vita. Stasera, il ministro dell’interno, Marcel Vela, ha annunciato che i collegamenti aerei con la Spagna resteranno sospesi fino al 14 maggio. Vela ha comunicato anche la revoca della quarantena imposta alla città di Tandarei (sud).

11.05.2020
11.05.2020

, 11.05.2020, 20:15



Mozione – I deputati romeni hanno discusso oggi la mozione semplice inoltrata dal PSD (opposizione) in cui si chiedono le dimissioni del ministro delle Finanze, Florin Cîţu. Secondo i socialdemocratici, nei sei mesi di governo e durante lo stato di emergenza, non è stata presa alcuna misura per evitare il disastro economico del Paese e il ministro delle Finanze si è dimostrato incapace di elaborare misure di sostegno efficaci a favore dell’ambiente imprenditoriale. Dal canto suo, il ministro ha affermato che la Romania potrebbe essere l’unico Paese UE che registrerà una crescita economica nel primo trimestre dell’anno. La mozione sarà votata mercoledì, nella plenaria della Camera dei Deputati. Sempre oggi, alla Camera dei Deputati è stato invitato il ministro della Salute, Nelu Tataru, il quale ha presentato le misure prese contro il diffondersi del coronavirus. Tataru ha affermato che il sistema sanitario, che ha dovuto affrontare seri problemi per anni, ha dovuto adattarsi rapidamente e risolvere con celerità numerose mancanze per essere in grado di rispondere alla crisi. Tra le principali carenze nel sistema medico – la mancanza di dispositivi di protezione, personale insufficiente e mancanza di investimenti – ha aggiunto il ministro. Tataru ha sottolineato che all’inizio della crisi, nel sistema, era disponibile un solo dispositivo Real Time PCR, mentre ora ce ne sono 75 e si fanno 11.000 tamponi al giorno. Attualmente, in Romania la curva dei contagi è in un fase lineare e c’è ancora bisogno di responsabilità da parte della popolazione – ha aggiunto il ministro della Salute.



Deficit – Secondo i dati presentati oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica, nel primo trimestre dell’anno, la Romania ha registrato un deficit commerciale di 4,46 miliardi di euro, superiore di 732,4 milioni di euro rispetto al valore registrato nei primi tre mesi del 2019. L’INS rileva che nei primi tre mesi dell’anno le esportazioni sono ammontate a 17,07 miliardi di euro, in calo del 2,6%, mentre le importazioni hanno raggiunto il valore di 21,526 miliardi di euro, in aumento dell’1,3% rispetto al primo trimestre del 2019. A marzo 2020, la bilancia commerciale ha indicato una diminuzione delle esportazioni di quasi 700 milioni di euro, pari a 5,4 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il valore dellinterscambio all’interno dell’UE-27 tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2020 è stato di 12,34 miliardi di euro per le esportazioni e di 15,83 miliardi di euro per le importazioni.



Lavoratori allestero – La ministra del Lavoro, Violeta Alexandru, e il ministro degli Affari Esteri, Bogdan Aurescu, sono stati ascoltati oggi, nelle commissioni specializzate del Senato romeno, in merito alla tutela dei lavoratori romeni che si sono recati all’estero durante la pandemia. Violeta Alexandru ha affermato che molti lavoratori non hanno contratti con aziende specializzate nel collocamento della forza-lavoro, ma preferiscono i contratti diretti con aziende dei Paesi di destinazione. La ministra del Lavoro ha aggiunto che circa 35.000 cittadini si sono recati allestero per lavoro in questo periodo e che il numero di denunce ricevute presso le ambasciate e i consolati è molto basso, quindi la situazione preoccupante presentata dai media non è confermata dalle cifre. A sua volta, il ministro Aurescu ha spiegato che il MAE ha verificato e risolto, di propria iniziativa, alcuni aspetti relativi ai lavoratori stagionali romeni. Daltra parte, il portavoce dellEsecutivo comunitario, Adalbert Jahnz, ha affermato oggi che le raccomandazioni della Commissione Europea sulla libera circolazione dei lavoratori stagionali e sui loro diritti non sono pienamente rispettate dagli Stati membri. Jahnz ha precisato che attualmente la Commissione discute con gli Stati membri per ottenere una corretta applicazione delle raccomandazioni.



Trasporti – Nei primi quattro mesi di quest’anno, il traffico merci nei porti romeni sul Mar Nero, Costanza, Midia e Mangalia è stato di 20,5 milioni di tonnellate, in aumento del 3,31% rispetto al traffico registrato nello stesso periodo del 2019. L’attività si svolge in parametri normali, per tutti i flussi di merci – ha annunciato l’Amministrazione Nazionale dei Porti Marittimi di Costanza. Si mantiene una straordinaria crescita per quanto riguarda i cereali, dove l’aumento del traffico è di quasi il 50% rispetto al periodo gennaio – aprile 2019. Aumenti di traffico si registrano anche per fertilizzanti, prodotti chimici, minerali, attrezzature e macchine. Le maggiori diminuzioni si registrano invece per il traffico di minerali ferrosi, del 31%, e dei prodotti petroliferi, del 23%. Il numero totale delle navi operanti nei primi 4 mesi del 2020 nei porti marittimi romeni è di 4450, rispetto a 4152 – a fine aprile 2019.



Rimpatrio – 85 cittadini romeni che si trovavano sul territorio del Regno dell’Arabia Saudita, sono tornati in patria, ieri sera, grazie agli sforzi congiunti del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dei Trasporti e del Ministero dell’Interno. Secondo un comunicato del Ministero degli Affari Esteri, le azioni delle autorità romene hanno permesso anche il rimpatrio di tre cittadini serbi e di quattro cittadini ungheresi, che hanno continuato il loro viaggio verso i Paesi di destinazione. Il viaggio di rimpatrio è stato fatto con un volo speciale operato dalla compagnia aerea di bandiera Tarom. Per l’occasione, il MAE rinnova l’appello fatto in precedenza che sia evitato qualsiasi viaggio esterno che non è essenziale. Viaggi del genere possono comportare gravi rischi, mettendo in pericolo la sicurezza dei cittadini e la possibilità del loro ritorno in patria. Il MAE esorta i cittadini romeni domiciliati o residenti all’estero a osservare rigorosamente le raccomandazioni delle autorità di questi stati e sottolinea che, in questo periodo, i viaggi verso la Romania devono essere assolutamente evitati. Tutti questi spostamenti sono sempre più influenzati dalle restrizioni imposte dagli stati di transito, che limitano le possibilità di assistenza da parte delle autorità romene, da una parte, e che possono rappresentare un ulteriore fattore di diffusione del COVID-19, mettendo in pericolo la sicurezza dei cittadini romeni.



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