01.02.2020
Brexit – La Gran Bretagna è uscita ufficialmente dall’Unione Europea, dopo 47 anni di membership comunitaria. La Romania deplora la decisione del Regno Unito, auspicando che questo Paese rimanga un partner vicino e un alleato affidabile, con cui condividere gli stessi valori, sottolinea in una dichiarazione il presidente Klaus Iohannis. Bucarest ha come principale obiettivo la protezione dei diritti e degli interessi legitimi dei cittadini romeni che vivono, lavorano e studiano nel Regno Unito, precisa ancora il capo dello stato. Nel futuro, la Romania si prefigge di approfondire il partenariato strategico con la Gran Bretagna, al fine di consolidare le relazioni bilaterali nel dopo-Brexit.
România Internațional, 01.02.2020, 16:30
Brexit – La Gran Bretagna è uscita ufficialmente dall’Unione Europea, dopo 47 anni di membership comunitaria. La Romania deplora la decisione del Regno Unito, auspicando che questo Paese rimanga un partner vicino e un alleato affidabile, con cui condividere gli stessi valori, sottolinea in una dichiarazione il presidente Klaus Iohannis. Bucarest ha come principale obiettivo la protezione dei diritti e degli interessi legitimi dei cittadini romeni che vivono, lavorano e studiano nel Regno Unito, precisa ancora il capo dello stato. Nel futuro, la Romania si prefigge di approfondire il partenariato strategico con la Gran Bretagna, al fine di consolidare le relazioni bilaterali nel dopo-Brexit.
Effetti Brexit – I legami economici relativamente scarsi con la Gran Bretagna annoverano l’economia romena tra le più protette dagli effetti diretti della Brexit. E’ l’opinione dei rappresentanti di una compagnia specializzata nel fornire informazioni sul business in Romania. Il Regno Unito è il nono partner commerciale della Romania e l’ultimo nella classifica dei dieci maggiori investitori nel Paese nel 2018. D’altra parte, il presidente della Camera di Commercio e Industria della Romania, Mihai Daraban, richiama l’attenzione sul fatto che la Gran Bretagna, quinta destinazione delle esportazioni romene, è lo Stato nei confronti del quale il nostro Paese registra la maggiore eccedenza commerciale.
UE – Il primo ministro romeno, Ludovic Orban, partecipa oggi a Beja, in Portogallo, al vertice del gruppo informale Amici della coesione, che riunisce capi di Stato, di governo e ministri dei Paesi membri dell’Unione europea. Il premier è accompagnato dal ministro dei fondi europei, Ioan Marcel Boloş. La partecipazione a questa riunione è di particolare importanza, nel contesto dell’accelerazione del ritmo dei negoziati per il nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027, precisa il Governo di Bucarest in un comunicato. Inoltre, è importante coordinarsi con i membri del gruppo Amici della coesione su argomenti di interesse come allocazione, flessibilità, regola di disimpegno e concentrazione tematica, precisa ancora il Governo di Bucarest.
Politica – La mozione di sfiducia al governo liberale di Bucarest, inoltrata dall’opposizione socialdemocratica sarà presentata lunedì nella plenaria del Parlamento. Il dibattito e la data della votazione saranno decisi dagli Uffici permanenti delle due camere. La mozione fa seguito alla fiducia posta dal Governo presieduto da Ludovic Orban sul ddl relativo all’elezione dei sindaci a due turni, quasi sei mesi prima delle amministrative. I firmatari ritengono che il governo va rimosso sia perchè il cambiamento del sistema elettorale a pochi mesi dalle elezioni violasse gli standard europei, sia perchè le modifiche sono state adottate unilateralmente, senza consultazioni e dibattiti. Marcel Ciolacu, il presidente della Camera dei deputati e il leader ad interim del PSD, sostiene che si tratta della più grave crisi di abuso di potere. I liberali affermano che il ripristino dell’elezione a due turni conferirà ai sindaci maggiore legittimità e rappresentatività. Il PSD sostiene che ci fossero oltre 233 i parlamentari favorevoli alla sfiducia, cioè il necessario dei 465. Il premier Ludovic Orban si dichiara preparato per qualsiasi esito del voto, e sottolinea che i suoi obiettivi sono quelli di garantire un governo stabile e vincere le elezioni amministrative e politiche che si terranno quest’anno.
Influenza – 12 persone sono morte in Romania a causa dell’influenza stagionale, secondo quanto riferito dal Centro nazionale vigilanza e controllo delle malattie trasmissibili. In seguito alla diffusione del virus, in alcune scuole di Bucarest e del Paese le lezioni sono state parzialmente o integralmente sospese, il che interessa oltre 4000 alunni, una cifra che non rappresenta anche altrettanti contagi, come precisa il Ministero dell’Istruzione. Finora, circa 1,5 milioni di persone a rischio sono state immunizzate con i vaccini distribuiti dal Ministero della Salute. Per quanto riguarda il coronavirus, in Romania non è stato accertato alcun contagio. Quattro romeni che si trovano nella provincia cinese di Hubei saranno rimpatriati. Secondo il Ministero degli Esteri di Bucarest, al momento in Cina si trovano circa 800 romeni.