09.12.2019
Incendio Colectiv — Il Tribunale di Bucarest ha rinviato al 16 dicembre la sentenza nel fascicolo aperto in seguito allincendio scoppiato a ottobre 2015 nel club Colectiv di Bucarest, in cui 65 persone hanno perso la vita e centinaia sono rimaste ferite. La sentenza non sarà definitiva. Tra gli incolpati si annoverano i proprietari del club, i vigili del fuoco incaricati dei controlli di sicurezza antincendio, lex sindaco del rione in cui si trova il locale e i rappresentanti dellimpresa che ha installato i fuochi dartificio che hanno provocato lincendio. Nessuno degli accusati nella tragedia del club Colectiv ha ammesso di essere colpevole. I procuratori hanno chiesto, nei confronti di tutti gli incolpati, condanne di oltre 12 anni di reclusione. Le parti civili nel fascicolo, le famiglie delle vittime e i feriti hanno chiesto che risarcimenti, di milioni di euro, siano pagati dagli incolpati insieme alle istituzioni pubbliche, accusando, tra l’altro la cattiva gestione della situazione dopo l’incendio.
România Internațional, 09.12.2019, 16:06
Incendio Colectiv — Il Tribunale di Bucarest ha rinviato al 16 dicembre la sentenza nel fascicolo aperto in seguito allincendio scoppiato a ottobre 2015 nel club Colectiv di Bucarest, in cui 65 persone hanno perso la vita e centinaia sono rimaste ferite. La sentenza non sarà definitiva. Tra gli incolpati si annoverano i proprietari del club, i vigili del fuoco incaricati dei controlli di sicurezza antincendio, lex sindaco del rione in cui si trova il locale e i rappresentanti dellimpresa che ha installato i fuochi dartificio che hanno provocato lincendio. Nessuno degli accusati nella tragedia del club Colectiv ha ammesso di essere colpevole. I procuratori hanno chiesto, nei confronti di tutti gli incolpati, condanne di oltre 12 anni di reclusione. Le parti civili nel fascicolo, le famiglie delle vittime e i feriti hanno chiesto che risarcimenti, di milioni di euro, siano pagati dagli incolpati insieme alle istituzioni pubbliche, accusando, tra l’altro la cattiva gestione della situazione dopo l’incendio.
Corruzione – Il flagello della corruzione mette in pericolo la democrazia e lo stato di diritto, sostiene le reti di criminalità organizzata e riduce la qualità della vita dei cittadini. Lo ha affermato il presidente Klaus Iohannis, in un messaggio trasmesso in occasione della Giornata Internazionale contro la Corruzione. A 30 anni dal crollo del comunismo, la Romania ha compiuto “enormi progressi” nel contrasto della corruzione al vertice e nella società, afferma il capo dello stato, sottolineando, d’altra parte, che si tratta di un processo “continuo”, che richiede azioni per cambiare le mentalità, coerenza e una serie di principi immutabili. Dal canto suo, il primo ministro Ludovic Orban ha affermato che la lotta contro questo fenomeno è “il desiderio che ha unito i romeni di tutte le età” ed ha ribadito “limpegno e la determinazione del governo romeno di sostenere senza tregua” quest’azione. Istituita dalle Nazioni Unite nel 2003, la Giornata Internazionale contro la Corruzione viene celebrata ogni anno il 9 dicembre. Secondo i dati di un sondaggio Eurobarometro pubblicato dalla Commissione europea, il 97% dei romeni ritiene che, nel Paese, la corruzione sia diffusa ovunque. Le aliquote fiscali, i frequenti cambiamenti nella legislazione e la complessità delle procedure amministrative sono i principali problemi riscontrati dalle aziende in Romania.
Mozione – Il Senato romeno ha adottato, oggi, la mozione semplice contro il ministro delle Finanze, Florin Cîţu, la prima inoltrata contro un membro del governo guidato dal liberale Ludovic Orban. Il premier ha dichiarato che non verranno prese misure contro il ministro delle Finanze. Nel documento inoltrato dal PSD (all’opposizione), Cîţu è accusato di aver fatto dichiarazioni azzardate sullo stato delle finanze pubbliche, il che avrebbe determinato il deprezzamento del leu. I liberali affermano, invece, che la mozione rappresenta una nuova opportunità per fornire dettagli nel Parlamento su quello che considerano il disastro lasciato dal PSD nel bilancio dello Stato.
UE – Il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, partecipa alla riunione del Consiglio Affari Esteri di Bruxelles. Nell’agenda, temi relativi alle relazioni UE-Africa e la situazione dei diritti dell’uomo nel mondo. In margine alla riunione, Aurescu ha incontrato il suo omologo tedesco, Heiko Maas. I due ministri hanno sottolineato il carattere strategico delle relazioni tra i due Paesi, con accento sul dialogo politico-diplomatico dinamico, sulla cooperazione economica in crescita e sui forti contatti inter-umani. E’ stata sottolineata anche la necessità di mantenere un dialogo costante al vertice. Per l’occasione è stata concordata una visita del capo della diplomazia romena a Berlino, nel prossimo periodo.