26.05.2019 (aggiornamento exit poll)
Europee – Testa a testa con il 25,7% tra il Partito socialdemocratico (PSD), numero uno della coalizione governativa in Romania, e il Partito Nazionale Liberale (PNL), la principale forza all’opposizione, dopo le elezioni europee svoltesi oggi, secondo un exit poll. Seguono l’Alleanza 2020 USR – PLUS, con il 23,9%. Seggi nell’Europarlamento spetterebbero anche a Pro-Romania, UDMR e PMP, indicati a oltre il 5%. L’ALDE, partner del PSD al governo, è sotto la soglia del 5%. Il leader socialdmeocratico, Liviu Dragnea, ha ringraziato quei romeni che continuano a fidarsi del programma governativo e di quello che il partito ha attuato a favore dell’economia del Paese, riconoscendo, però, che non si tratta di un esito in grado di rallegrare il PSD. La premier Viorica Dancila ha dichiarato che il suo governo se ne andrà solo se verrà sfiduciato. Il leader liberale, Ludovic Orban, ha proclamato la vittoria del suo partito, ringraziando i romeni per il voto. Da parte sua, il leader di PLUS, Dacian Ciolos, ha dichiarato che il voto di oggi indica che la Romania sta rinascendo, mentre il capo dell’USR, Dan Barna, ha chiesto le dimissioni del governo PSD -ALDE per il modo in cui ha organizzato le elezioni. La Romania sarà rappresentata da 33 eurodeputati, per un mandato di cinque anni. Stando all’Ufficio Elettorale Centrale, l’affluenza nazionale ha sfiorato il 50%, di gran lunga superiore rispetto alle precedenti elezioni europee. Per i connazionali residenti all’estero, sono stati organizzati 441 seggi, la maggior parte in Italia, Spagna e nella confinante Moldova (a maggioranza romenofona). Tempi lunghi di attesa in fila per tutta la giornata nella stragrande maggioranza dei seggi all’estero, però le autorità di Bucarest hanno deciso che non è necessario prolungare l’orario della votazione. Stando al Ministero dell’Interno, non si sono verificati degli incidenti in grado di ledere l’ordine pubblico o il buon andamento delle elezioni. Per il rinnovo del Parlamento europeo si vota oggi anche in altri 20 stati comunitari. Fino ad oggi, hanno votato Gran Bretagna, Paesi Bassi, R.Cecca, Irlanda, Slovacchia, Lettonia e Malta.
România Internațional, 26.05.2019, 21:44
Europee – Testa a testa con il 25,7% tra il Partito socialdemocratico (PSD), numero uno della coalizione governativa in Romania, e il Partito Nazionale Liberale (PNL), la principale forza all’opposizione, dopo le elezioni europee svoltesi oggi, secondo un exit poll. Seguono l’Alleanza 2020 USR – PLUS, con il 23,9%. Seggi nell’Europarlamento spetterebbero anche a Pro-Romania, UDMR e PMP, indicati a oltre il 5%. L’ALDE, partner del PSD al governo, è sotto la soglia del 5%. Il leader socialdmeocratico, Liviu Dragnea, ha ringraziato quei romeni che continuano a fidarsi del programma governativo e di quello che il partito ha attuato a favore dell’economia del Paese, riconoscendo, però, che non si tratta di un esito in grado di rallegrare il PSD. La premier Viorica Dancila ha dichiarato che il suo governo se ne andrà solo se verrà sfiduciato. Il leader liberale, Ludovic Orban, ha proclamato la vittoria del suo partito, ringraziando i romeni per il voto. Da parte sua, il leader di PLUS, Dacian Ciolos, ha dichiarato che il voto di oggi indica che la Romania sta rinascendo, mentre il capo dell’USR, Dan Barna, ha chiesto le dimissioni del governo PSD -ALDE per il modo in cui ha organizzato le elezioni. La Romania sarà rappresentata da 33 eurodeputati, per un mandato di cinque anni. Stando all’Ufficio Elettorale Centrale, l’affluenza nazionale ha sfiorato il 50%, di gran lunga superiore rispetto alle precedenti elezioni europee. Per i connazionali residenti all’estero, sono stati organizzati 441 seggi, la maggior parte in Italia, Spagna e nella confinante Moldova (a maggioranza romenofona). Tempi lunghi di attesa in fila per tutta la giornata nella stragrande maggioranza dei seggi all’estero, però le autorità di Bucarest hanno deciso che non è necessario prolungare l’orario della votazione. Stando al Ministero dell’Interno, non si sono verificati degli incidenti in grado di ledere l’ordine pubblico o il buon andamento delle elezioni. Per il rinnovo del Parlamento europeo si vota oggi anche in altri 20 stati comunitari. Fino ad oggi, hanno votato Gran Bretagna, Paesi Bassi, R.Cecca, Irlanda, Slovacchia, Lettonia e Malta.
Referendum – Il presidente Klaus Iohannis si è congratulato con i romeni per l’alta affluenza alle elezioni europee e al referendum sulla giustizia convocato nello stesso giorno dal capo dello stato. L’affluenza alla consultazione ha superato il 41%, di gran lunga superiore al 30% necessario alla sua validità. Stando al capo dello stato, tramite il proprio voto, i romeni hanno dimostrato che vogliono una giustizia corretta, indipendente politicamente e un buon governo. Klaus Iohannis ha criticato il governo per il modo in cui ha organizzato le elezioni, valutando che questa squadra se ne deve andare. L’esito del referendum viene convalidato se le opzioni valide rappresentano almeno il 25% degli iscritti sulle liste elettorali permanenti. I romeni sono stati chiamati a pronunciarsi tramite sì o no sul divieto dell’amnistia per i reati di corruzione e al divieto dei decreti governativi adottati con la procedura d’urgenza in materia di reati, pene e organizzazione giudiziaria, con l’estensione del diritto di attaccare i rispettivi decreti direttamente alla Corte Costituzionale.