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08.03.2019

Presidenza romena del Consiglio UE – La premier romena, Viorica Dancila ha presentato, a Bucarest, il bilancio dei primi due mesi di mandato della Romania alla presidenza del Consiglio UE. Un mandato efficace e di qualità, molto apprezzato da tutti i partner europei, ha sottolineato la premier, precisando che sono stati portati a compimento 67 fascicoli. Viorica Dancila ha accennato a temi importanti nellagenda europea sui quali la Romania è riuscita ad ottenere consenso, compresi alcuni dossier bloccati da parecchio tempo, tra cui il bilancio dellUE post 2020, il funzionamento del mercato unico europeo e la competitività dellindustria, lo sviluppo della digitalizzazione, la tutela dei diritti sociali, la sicurezza interna, il contrasto del terrorismo, la gestione delle sfide determinate dalla migrazione, il futuro dell’UE dopo la Brexit tramite una stretta cooperazione e un dialogo aperto e costruttivo con i rappresentanti della Commissione Europea, del Parlamento Europeo e del Segretariato Generale del Consiglio. Stando alla premier romena, nei primi due mesi di mandato, la Romania ha organizzato più di 650 eventi e riunioni, in Romania e a Bruxelles.

08.03.2019
08.03.2019

, 08.03.2019, 18:38

Presidenza romena del Consiglio UE – La premier romena, Viorica Dancila ha presentato, a Bucarest, il bilancio dei primi due mesi di mandato della Romania alla presidenza del Consiglio UE. Un mandato efficace e di qualità, molto apprezzato da tutti i partner europei, ha sottolineato la premier, precisando che sono stati portati a compimento 67 fascicoli. Viorica Dancila ha accennato a temi importanti nellagenda europea sui quali la Romania è riuscita ad ottenere consenso, compresi alcuni dossier bloccati da parecchio tempo, tra cui il bilancio dellUE post 2020, il funzionamento del mercato unico europeo e la competitività dellindustria, lo sviluppo della digitalizzazione, la tutela dei diritti sociali, la sicurezza interna, il contrasto del terrorismo, la gestione delle sfide determinate dalla migrazione, il futuro dell’UE dopo la Brexit tramite una stretta cooperazione e un dialogo aperto e costruttivo con i rappresentanti della Commissione Europea, del Parlamento Europeo e del Segretariato Generale del Consiglio. Stando alla premier romena, nei primi due mesi di mandato, la Romania ha organizzato più di 650 eventi e riunioni, in Romania e a Bruxelles.



Consiglio GAI — I ministri romeni dell’Interno, Carmen Dan, e della Giustizia, Tudorel Toader, hanno partecipato al Consiglio Giustizia e Affari Interni svoltosi a Bruxelles nell’ambito della presidenza romena del Consiglio UE. Nella seduta odierna, i ministri della giustizia hanno puntato sul regolamento di funzionamento della Procura Europea. Tudorel Toader ha dichiarato che sono state esaminate le tappe per la designazione dei candidati di 22 stati per la carica di procuratore europeo, processo che dovrebbe finire entro la fine del mese. Stando a Toader, non si è parlato della designazione del candidato per la direzione dell’istituzione, in quanto ci sono ancora negoziati in corso tra il Consiglio UE e il Parlamento Europeo. La commissaria europea per la giustizia, Vera Jourova, ha affermato che uno degli obiettivi è la designazione di un procuratore capo entro aprile ed ha esortato allo svolgimento di un processo onesto, senza tentativi di screditamento dei candidati. Ieri, nel primo giorno della riunione GAI, i partecipanti hanno concordato che ogni stato abbia a disposizione una piattaforma dove poter segnalare gli incidenti atti a danneggiare lo scrutinio per il Parlamento Europeo di maggio. Il Consiglio dell’UE ha inoltre adottato una decisione di modifica del meccanismo di protezione civile.



Finanziaria — Le previsioni macroeconomiche che stanno alla base della Finanziaria per il 2019 sono troppo ottimistiche. Lo ha dichiarato, oggi, a Bucarest, Cosmin Marinescu, consigliere per problemi economici del presidente Klaus Iohannis. Stando a Marinescu, gli introiti sono sopravvalutati per un valore dell’1% del PIL e si basano esclusivamente su promesse. Daltra parte, gli investimenti delle autorità locali hanno raggiunto un valore minimo storico dell’1,2% del PIL, mentre il bilancio adottato a febbraio prevede un contributo della Romania allUE più bassa di quasi 500 milioni lei (pari a circa 105 milioni euro). Stando a Marinescu, l’ammontare del deficit dimostra che laggiustamento rispetto al 2018 è praticamente inesistente, fatto che contravviene alla raccomandazione della Commissione Europea che suggerisce un aggiustamento strutturale del 1% del PIL. Il presidente Klaus Iohannis ha rinviato al Parlamento la Legge Finanziaria per il 2019. In precedenza, il capo dello stato aveva contestato la legge alla Corte Costituzionale, che però ha deciso che l’atto normativo è costituzionale. Il bilancio per il 2019 si basa su una crescita economica del 5,5%, un deficit del 2,5% e un PIL di oltre 1000 miliardi di lei (pari a circa 200 miliardi euro).



Giustizia – Il procuratore generale della Romania, Augustin Lazar, ha chiesto oggi al Consiglio Superiore della Magistratura di esaminare la possibilità di avvisare la Corte Costituzionale in vista della soluzione del conflitto giuridico di natura costituzionale tra il Governo, da una parte, e il Parlamento, il CSM e la Procura Generale, dallaltra, determinato dal modo in cui lEsecutivo ha modificato le Leggi sulla Giustizia. Stando a Lazar, tramite ladozione delle ordinanze durgenza che modificano le leggi sulla giustizia, il Governo ha superato i limiti previsti dalla Costituzione, azioni che costituiscono un rischio per la democrazia e per lo stato di diritto. La recente Ordinanza dUrgenza n.7 che modifica nuovamente le leggi sulla giustizia è criticata con veemenza dai magistrati. I procuratori e i giudici di circa 80 procure hanno sospeso lattività giudiziaria, lattività con il pubblico, oppure hanno protestato davanti alle corti. In segno di solidarietà con i magistrati, gli attori di vari teatri di Bucarest e di altre città romene, ma anche docenti e studenti di più centri universitari hanno organizzato proteste.



Statistica – Secondo i dati resi pubblici dallIstituto Nazionale di Statistica, la popolazione della Romania continua a diminuire, sia a causa della natalità bassa, che della migrazione. Ogni giorno, più di 200 persone lasciano la Romania. Più della metà sono uomini con età comprese tra i 30 e i 40 anni, la fascia più attiva dal punto di vista professionale e famigliare. Stando allINS, il 1 gennaio 2018, la popolazione della Romania era diminuita di 120.000 persone rispetto allo stesso periodo dellanno precedente. Tra queste, 70.000 rappresentano il saldo naturale negativo — cioè sono nati meno romeni di quanti siano morti — mentre altri 50.000 rappresentano il punteggio migratorio negativo, perché sono partite più persone rispetto al numero degli immigrati stranieri in Romania. Uno studio realizzato dall’INS nel 2017 rileva un numero maggiore di nascite nelle famiglie di romeni stabilite in Italia che in quelle residenti in Romania. D’altronde, il numero dei parti nelle famiglie di romeni stabilite allestero è doppio rispetto a quelli registrati in Romania.



Crescita economica – Con un aumento dello 0,7% nel quarto trimestre dellanno scorso, rispetto ai tre mesi precedenti, la Romania ha registrato una crescita economica tre volte maggiore rispetto a quella registrata nell’eurozona (0,2%) e due volte maggiore rispetto a quella dellUE (0,3%). Lo rilevano i dati resi pubblici dallEUROSTAT, secondo cui il ritmo di crescita delleconomia romena negli ultimi tre mesi dellanno scorso è però inferiore all’avanzo registrato da Paesi come: Estonia (2,2%), Lituania (1,3%), Lettonia e Svezia (1,2%), Cipro (1,1%), Ungheria (1%), R. Ceca (0,9%), Bulgaria, Slovacchia e Slovenia (0,8%). Negli ultimi tre mesi dellanno scorso Finlandia, Danimarca e Spagna hanno registrato una crescita pari allo 0,7%. Nello stesso periodo, la Germania, ha registrato una crescita zero, mentre lItalia e la Grecia un declino dello 0,1%. Nel quarto trimestre del 2018, rispetto allo stesso periodo del 2017, leconomia romena ha registrato un avanzo del 4%, quattro volte maggiore della media nell’UE e un avanzo dell’1,1% nell’eurozona.

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