14.02.2019
Economia – Nel 2018, la crescita economica in Romania è diminuita dal 7% nel 2017 al 4,1%, secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Statistica. La crescita del PIL è inferiore alle stime della Commissione Nazionale Prognosi, che indicavano una crescita del 4,5% per il 2018. Anche nell’ultimo trimestre dello scorso anno, rispetto ai tre mesi precedenti, l’economia romena è scesa allo 0,7%, dal 1,7% nel terzo trimestre rispetto al secondo. Per il 2018, le previsioni economiche intermedie invernali della Commissione Europea hanno riferito una perdita d’intensità del boom economico registrato dalla Romania nel 2017. Nel 2017, la crescita reale del PIL è diminuita dal 7% al 4%, precisa la CE.
România Internațional, 14.02.2019, 18:21
Economia – Nel 2018, la crescita economica in Romania è diminuita dal 7% nel 2017 al 4,1%, secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Statistica. La crescita del PIL è inferiore alle stime della Commissione Nazionale Prognosi, che indicavano una crescita del 4,5% per il 2018. Anche nell’ultimo trimestre dello scorso anno, rispetto ai tre mesi precedenti, l’economia romena è scesa allo 0,7%, dal 1,7% nel terzo trimestre rispetto al secondo. Per il 2018, le previsioni economiche intermedie invernali della Commissione Europea hanno riferito una perdita d’intensità del boom economico registrato dalla Romania nel 2017. Nel 2017, la crescita reale del PIL è diminuita dal 7% al 4%, precisa la CE.
Finanziaria – Il Parlamento ha continuato i dibattiti sulla bozza della Finanziaria per il 2019, il cui voto finale è previsto per domani. Rispetto alla forma proposta dal Governo, sono diminuiti i budget stanziati al Ministero delle Finanze, al Servizio Romeno di Informazioni e a quello incaricato alla protezione delle alte cariche. All’Istruzione e ai Trasporti andranno soldi in più per gli investimenti. Il bilancio si basa su una crescita economica prevista al 5,5%, un deficit del 2,5% e un PIL di oltre 1000 miliardi di lei (più di 200 miliardi euro).
Giustizia – Il presidente Klaus Iohannis ha chiesto alla Sezione per l’investigazione dei reati nel campo della giustizia di chiarire rapidamente la situazione del fascicolo intestato contro l’ex procuratore capo della DNA, Laura Codruta Kovesi. Secondo il capo dello stato, la Sezione non deve essere uno strumento politico di inchiesta e intimidazione contro magistrati e procuratori. La Kovesi ha annunciato di essere stata citata dalla rispettiva Sezione con le accuse di abuso d’ufficio, tangenti e falsa testimonianza. Si è detta innocente e ha sottolineato che, molto probabilmente, non è una coincidenza essere citata proprio prima di presentarsi al Parlamento Europeo per l’audizione che riguarda la carica di Procuratore-Capo Europeo. D’altra parte, la sezione procuratori del CSM ha deciso di delegare Călin Nistor alla guida della DNA.
Ro2019.eu – La Presidenza romena del Consiglio UE e il Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sul regolamento di istituzione dell’Autorità Europea del Lavoro. La nuova struttura è finalizzata a sostenere gli stati membri nell’applicazione degli atti giuridici comunitari per la mobilità della manodopera sul territorio dell’Unione, nonchè nel coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. L’Autorità offrira ai dipendenti e ai datori di lavoro informazioni sugli aspetti complessi della mobilità transfrontaliera della manodopera. L’Acccordo provvisorio sarà esaminato dal Comitato dei Rappresentanti Permanenti del Consiglio, mentre il voto ufficiale avrà luogo in una tappa ulteriore. La sede dell’Autorità Europea del Lavoro sarà decisa dopo l’adozione della normativa.
Difesa – Il secondo giorno della riunione dei ministri della Difesa dei Paesi NATO è stato incentrato sulla situazione delle missioni in corso in Afghanistan, Kosovo e Iraq. Il ministro romeno Gabriel Les ha sottolineato l’importanza del mantenimento della pace in Afghanistan, insistendo sul fatto che le operazioni devono essere svolte dalle autorità afgane, con il sostegno dell’Alleanza Nord-Atlantica. Les ha ricordato che il numero dei militari romeni attivi nella missione Resolute Support è aumentato a 800. L’ultima sessione di lavoro, alla quale hanno partecipato anche l’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, e i rappresentanti della Svezia e della Finlandia, ha esamintato aspetti legati alla cooperazione tra la NATO e l’UE nel campo della difesa, con particolare riguardo alla iniziative di intensificazione del loro Partenariato Strategico e la trasformazione di questo corridoio d’azione in un elemento essenziale del pacchetto di misure destinato al consolidamento della sicurezza a livello europeo.
Investimenti – La commissaria europea per la politica regionale, Corina Cretu, ha approvato lo stanziamento di 517 milioni di euro per la costruzione di 6 dei 14 km della linea di metropolitana che collegherà il centro di Bucarest all’Aeroporto Henri Coanda. Il progetto prevede la costruzione di sei fermate della metropolitana e l’acquisto di 12 treni.
Sondaggio – L’Esercito si riconferma l’istituzione interna che raccoglie il più alto livello di fiducia dei romeni – il 64%. Lo rileva un sondaggio INSCOP commissionato dal 21 gennaio a 5 febbraio, dalla Fondazione Konrad Adenauer. Ai seguenti posti si piazzano la Chiesa (54,5%), la Gendarmeria (43,5%) e la Polizia (41,2%). Secondo lo stesso sondaggio, il 39,7% dei romeni hanno fiducia nella DNA, mentre il 39,1% nella Presidenza. Agli ultimi posti della classifica si piazzano i partiti politici (l’11,8%) e il Parlamento (9,8%). Per quanto riguarda la fiducia nelle istituzioni internazionali, il primo posto è occupato dalla NATO, con il 49,9%, seguito dall’UE con il 47,8%. Il PE gode di una fiducia pari al 44,7%, mentre la CE è indicata al 43,8%. Il sondaggio INSCOP Research è stato condotto su un campione di 1080 persone, rappresentativo per la popolazione in età superiore ai 18 anni, con un margine d’errore del +/-3%.
Immigrazione – Secondo i dati resi noti dall’Ispettorato Generale per le Immigrazioni, più di 2.700 cittadini stranieri soggiornavano illegalmente in Romania nel 2018, in calo di quasi un quarto rispetto all’anno precedente. La diminuzione è stata generata dal calo della pressione migratoria ai confini della Romania, nonchè dall’attività di prevenzione. D’altra parte, circa 2.100 persone hanno inoltrato allo Stato romeno delle richieste di tutela internazionale, del 125% in calo, però, rispetto al 2017. La stragrande maggioranza dei richiedenti di asilo proviene da Paesi quali l’Iraq, la Siria e l’Iran. Sempre nel 2018, sono stati individuati 470 stranieri che lavoravano illegalmente. Il valore delle multe inflitte agli irregolari ha superato i 4,5 milioni di lei (950.000 euro).