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16.01.2019

Brexit – Il Governo della Gran Bretagna deve chiarire la sua posizione, dopo il no del Parlamento di Londra all’accordo con l’UE. Lo ha dichiarato, oggi, a Bucarest, il presidente romeno Klaus Iohannis, definendo la decisione come deplorevole. Iohannis ha precisato che non sono state esaurite tutte le procedure che potrebbero determinare anche l’approvazione di un accordo, e che nessuno deve preoccuparsi per i romeni residenti in Gran Bretagna, in quanto i leader europei sono preparati per tutte le varianti. L’accordo, che ha già ricevuto il via libera dai 27 stati UE, non sarà rinegoziato, ha dichiarato ancora il capo dello stato romeno. Dal canto suo, il Ministero degli Esteri romeno sottolinea in un comunicato che la questione del ritiro della Gran Bretagna dal blocco comunitario rappresenta una delle principali priorità del Governo romeno, soprattutto perchè l’ufficializzazione è prevista durante la presidenza romena del Consiglio UE.

16.01.2019
16.01.2019

, 16.01.2019, 16:52

Brexit – Il Governo della Gran Bretagna deve chiarire la sua posizione, dopo il no del Parlamento di Londra all’accordo con l’UE. Lo ha dichiarato, oggi, a Bucarest, il presidente romeno Klaus Iohannis, definendo la decisione come deplorevole. Iohannis ha precisato che non sono state esaurite tutte le procedure che potrebbero determinare anche l’approvazione di un accordo, e che nessuno deve preoccuparsi per i romeni residenti in Gran Bretagna, in quanto i leader europei sono preparati per tutte le varianti. L’accordo, che ha già ricevuto il via libera dai 27 stati UE, non sarà rinegoziato, ha dichiarato ancora il capo dello stato romeno. Dal canto suo, il Ministero degli Esteri romeno sottolinea in un comunicato che la questione del ritiro della Gran Bretagna dal blocco comunitario rappresenta una delle principali priorità del Governo romeno, soprattutto perchè l’ufficializzazione è prevista durante la presidenza romena del Consiglio UE.

Giustizia – Il presidente Klaus Iohannis ha chiesto al governo di individuare al più presto soluzioni al problema del ricorso compensativo, in seguito ai numerosi casi di violenza verificatisi ultimamente, commessi da persone scarcerate di recente in base ai provvedimenti della legge. Sempre oggi, il ministro della Giustizia, Tudorel Toader, ha annunciato che presenterà lunedì un’analisi sul ricorso compensativo, nonchè le sue proposte legislative. La legge, entrata in vigore nel 2017, stipula la diminuzione della pena di sei giorni per ogni trenta scontati, in caso di condizioni di reclusione inadeguate. Nel primo giorno in cui la legge è entrata in vigore, sono stati liberati oltre 500 detenuti.

Giustizia – La Corte Costituzionale ha ammesso la richiesta del presidente della Camera dei Deputati, Liviu Dragnea, sull’esistenza di un conflitto giuridico costituzionale tra il Pubblico Ministero, da una parte, e Parlamento, Alta Corte di Cassazione e Giustizia e le altre istituzioni giudiziarie, dall’altra, sui protocolli di collaborazione con i servizi segreti del 2009 e 2016. La Corte Costituzionale ha ammesso che gli effeti dei protocolli permangono anche dopo essere stati denunciati. Lo scorso anno, il capo dell’Intelligence, Eduard Hellvig, e il Procuratore Generale, Augustin Lazar, hanno informato che le due istituzioni hanno firmato due protocolli legali, della cui esistenza è stato informato il CSM, e che sono stati ulteriormente denunciati.

Schengen – Il ministro degli Esteri romeno, Teodor Melescanu, ha dichiarato, oggi, a Strasburgo che, praticamente, non esistono motivi per il rifiuto dell’ingresso della Romania nell’Area Schenghen, auspicando una soluzione durante la Presidenza romena del Consiglio dell’UE. Melescanu ha assicurato che durante questo semestre ci saranno maggiori possibilità di discutere apertamente con i Paesi contrari ma sopratutto di vedere quali sono i motivi che determinano obiezioni all’ingresso della Romania nello spazio europeo di libera circolazione. Speriamo di essere convincenti e trovare una soluzione, ha aggiunto Teodor Melescanu.

Romania – Giordania – Ricevendo oggi a Bucarest il ministro degli Affari Esteri del Regno Hascemita di Giordania, Ayman Safadi, il presidente Klaus Iohannis ha incoraggiato l’organizzazione di una nuova edizione del Forum Economico romeno-giordano entro fine anno. Secondo un comunicato della Presidenza, il capo dello stato ha sottolineato l’importante ruolo della Giordania nella regione, apprezzando la politica estera equilibrata di questo stato e le sue azioni per promuovere la stabilità. Dal canto suo, Safadi ha evocato le possibilità concrete di cooperazione tra i due Paesi su mercati terzi del Medio Oriente. Durante l’incontro con la premier Viorica Dancila, è stato ribadito l’interesse per lo sviluppo dei rapporti in settori come agricoltura, turismo, salute, istruzione ed energia.

Proteste minatori – Continua lo sciopero di una parte dei minatori del Complesso Energetico Oltenia, nonostante la crescita salariale di 700 lei (150 euro) proposta dalla dirigenza. I minatori sollecitano incrementi salariali del 45%, buoni vacanza e condizioni milgiori di lavoro. I ministri dell’Energia, dell’Economia e delle Finanze hanno avuto oggi un incontro operativo con i responsabili del settore energetico, per analizzare gli effetti delle proteste e individuare soluzioni in grado di sbloccare la situazione. Secondo le autorità, le scorte di carbone per le centrali termoelettriche bastano ancora per 4-5 giorni.

Influenza – Sale a 9 il numero dei decessi provocati dall’influenza stagionale in Romania. L’ultima vittima è un uomo di 40 anni che non era stato vaccinato. La ministra della Salute, Sorina Pintea, ha ricordato che il metodo più efficace di prevenzione è la vaccinazione. Secondo i medici, il numero dei contagi potrebbe crescere con il ritorno degli alunni nelle scuole, dopo le vacanze invernali. Dopo la prima settimana dell’anno, sono stati confermati quasi 53.000 casi di infezioni respiratorie e più di 100 di influenza.

Tennis – Al secondo turno dell’Australian Open, la tennista romena Irina Begu (70 WTA) è stata sconfitta oggi dalla ceca Petra Kvitova (6 WTA), per 1-6, 3-6. Gli unici romeni che restano sul tabellone principale del torneo sono la numero 1 mondiale, Simona Halep, e il tennista Marius Copil. Nel doppio femminile, le romene Irina Maria Bara e Monica Niculescu si sono quallificate al secondo turno dopo aver sconfitto la coppia spagnola Lara Arruabarrena/Arantxa Parra Santonja, per 6-1, 6-1.




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