28.11.2018
Seduta solenne Centenario – Seduta solenne del Parlamento di Bucarest per celebrare un secolo dalla Grande Unione che ha dato nascita allo stato unitario romeno, il 1 dicembre 1918. Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato che, a 100 anni dall’attuazione dell’unità nazionale, la domanda cui devono rispondere i politici, a prescidere da partiti o dottrine, è se continueranno a promettere molto e offrire poco, o se avranno il coraggio e la responsabilità di gettare le basi dello sviluppo della Romania nel secondo Centenario. Iohannis ha sottolineato che i romeni hanno tante speranze nel futuro del Paese, ma anche giustificate aspettative dai loro dirigenti. Dal canto suo, la premier Viorica Dancila ha lanciato all’intera classe politica un appello all’unità. Tra gli ospiti della seduta solenne si sono annoverati gli ex presidenti Ion Iliescu, Emil Constantinescu e Traian Basescu, i ministri e i capi delle missioni diplomatiche in Romania. Invitati anche il Presidente dell’Accademia di Romania, il Governatore della Banca Centrale, il presidente dell’Associazione Nazionale dei Veterani di Guerra, il Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena e i rappresentanti delle Chiese Cattolica e Greco-Cattolica.
România Internațional, 28.11.2018, 16:51
Seduta solenne Centenario – Seduta solenne del Parlamento di Bucarest per celebrare un secolo dalla Grande Unione che ha dato nascita allo stato unitario romeno, il 1 dicembre 1918. Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato che, a 100 anni dall’attuazione dell’unità nazionale, la domanda cui devono rispondere i politici, a prescidere da partiti o dottrine, è se continueranno a promettere molto e offrire poco, o se avranno il coraggio e la responsabilità di gettare le basi dello sviluppo della Romania nel secondo Centenario. Iohannis ha sottolineato che i romeni hanno tante speranze nel futuro del Paese, ma anche giustificate aspettative dai loro dirigenti. Dal canto suo, la premier Viorica Dancila ha lanciato all’intera classe politica un appello all’unità. Tra gli ospiti della seduta solenne si sono annoverati gli ex presidenti Ion Iliescu, Emil Constantinescu e Traian Basescu, i ministri e i capi delle missioni diplomatiche in Romania. Invitati anche il Presidente dell’Accademia di Romania, il Governatore della Banca Centrale, il presidente dell’Associazione Nazionale dei Veterani di Guerra, il Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena e i rappresentanti delle Chiese Cattolica e Greco-Cattolica.
Grande Unità – Il 28 novembre 1918, dopo un secolo e mezzo di occupazione austro-ungarica, la provincia della Bucovina si univa alla Romania, in seguito alla decisione del Consiglio Nazionale. Nel mese di marzo dello stesso 1918, anche la provincia della Bessarabia, si univa alla Madrepatria. Il 1 dicembre, l’unione delle regioni storiche di Transilvania, Banato, Maramures e Crisana, portava alla nascita dello Stato nazionale unitario romeno. Dopo la Rivoluzione anticomunista del 1918, il 1 dicembre è stato istituito come Giorno della Festa Nazionale. In questi giorni, sono in corso gli ultimi preparativi per le cerimonie militari dedicate alla celebrazione. A Bucarest si terrà la più grande parata militare organizzata dopo il 1990. Sotto l’Arco di Trionfo, al centro della capitale, sfileranno circa 4.000 militari, con oltre 200 mezzi tecnici, e 50 aerei sorvoleranno la zona. 500 militari di 22 Paesi alleati o partner affiancheranno le truppe romene. Altri 1.600 militari, 150 mezzi tecnici e 23 aerei parteciperanno alla parata di Alba Iulia, al centro della Romania, città in cui, nel 1918, veniva dichiarata la Grande Unione. Secondo le autorità, alle celebrazioni di Alba Iulia saranno presenti circa 400 giornalisti romeni e stranieri.
Finanziaria – La Finanziaria per l’anno prossimo sarà approvata dal Governo romeno e inoltrata al dibattito del Parlamento probabilmente nella seconda metà di dicembre. Lo ha annunciato il ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici, spiegando che la bozza prevede l’aumento del punto pensione del 15% da settembre 2019, e la riduzione dell’IVA dell’1%. Il ministro ha sostenuto che, nei primi 10 mesi dell’anno, il deficit di bilancio si attesta al del 2,22% del PIL e che la Romania rispetterà il tetto del 3% stabilito per la fine del 2018.
Mozione – Le opposizioni PNL e USR hanno inoltrato oggi al Senato una mozione contro il ministro del Turismo, Bogdan Trif. Il documento sarà esaminato e sottoposto al voto il 5 dicembre. Secondo i firmatari, l’attività di Trif è segnata da una totale mancanza di trasparenza, per cui sollecitano le sue dimmissioni. Nonostante la presenza di obiettivi turistici unici in Europa, il turismo romeno ha un peso di solo l’1,3% del PIL, affermano i firmatari. I liberali ritengono che le azioni del ministro Trif altro non fanno che peggiorare la situazione. La Romania registra entrate pari ai 2,24 miliardi di euro dal turismo, mentre i suoi cittadini spendono all’estero, per servizi simili, più di 3,12 miliardi di euro, ammoniscono i liberali.
Difesa – La Romania partecipa con una squadra di 70 membri all’esercitazione di difesa cibernetica Cyber Coalition 2018, il test più importante organizzato dalla NATO in questo campo. L’esercitazione, in corso dal 26 al 30 novembre, è coordinata dal centro collocato a Tartu, in Estonia, ed è volta a verificare la capacità dell’Alleanza di difendere le reti di computer. Ogni Paese membro NATO partecipa dal proprio territorio nazionale, attraverso una connessione sicura alla rete cibernetica messa a disposizione dal Ministero della Difesa estone, e configurata per questa operazione dal centro CyberInt del Servizio Romeno di Informazioni.
Comune – La sindaca di Bucarest, Gabriela Firea, ha cominciato una visita ufficiale di 5 giorni in Irlanda, dove si intratterrà con il collega di Dublino, Lord Nial Ring, su temi riguardanti la mobilità urbana, la salute e la previdenza sociale. Gabriela Firea sarà presente anche al sorteggio dei gruppi di qualificazione per gli Europei di calcio del 2020, evento che riunisce i sindaci delle 12 città che ospiteranno gli incontri, Bucarest compresa, nonchè i rappresentanti delle federazioni di calcio di 55 Paesi membri della FIFA.