23.05.2018
Bucarest – Il Ministero degli Esteri romeno ha preso atto delle raccomandazioni Paese pubblicate dalla Commissione Europea nel pacchetto sul Semestre Europeo 2018. La diplomazia di Bucarest coordinerà il processo di elaborazione della posizione nazionale sul tema, per assicurare la partecipazione attiva nel processo decisionale che si concretizzerà con l’adozione delle raccomandazioni da parte del Consiglio UE. Il MAE sottolinea che il Rapporto Paese 2018 colloca la Romania nella categoria dei Paesi membri senza squilibri macroeconomici. La recente riduzione dei contributi al secondo pilastro delle pensioni diminuisce, a breve termine, le preoccupazioni fiscali, ma potrebbe avere effetti negativi sui mercati di capitale – avevano sostenuto i rappresentanti della Commissione Europea nel Rapporto sulle raccomandazioni specifiche per il Paese nel 2018. Il contributo al secondo pilastro pensionistico è stato ridotto dal 5,1 al 3,75% degli stipendi lordi a partire da quest’anno, anche se la legislazione prevedeva un una sua crescita graduale fino al 6% del salario lordo, notano gli esperti copmunitari.
Bruxelles – In questo momento, la Romania adempie solo a uno dei quattro criteri economici necessari per passare all’euro, precisamente le finanze pubbliche. Lo rileva il rapporto di convergenza per il 2018, pubblicato dalla Commissione Europea. Bucarest non riunisce i criteri riguardanti la stabilità dei prezzi, il tasso di cambio e gli interessi per i mutui a lungo termine. D’altra parte, la legislazione romena non è compatibile al 100% con il Trattato che regola il funzionamento dell’UE. Tutti i sette Paesi che si sono impegnati a passare all’euro rispettano, per altro, solo il criterio delle finanze pubbliche, sottolinea la CE. A marzo, il Governo romeno ha deciso la creazione di una Commissione Nazionale incaricata al piano nazionale per il passaggio all’euro, il che secondo gli esperti, potrebbe avvenire al più presto nel 2022.
New York – In un intervento davanti al Consiglio di Sicurezza, l’ambasciatore di Romania all’ONU, Ion Jinga, ha evidenziato il contributo di Bucarest alle operazioni per il mantenimento della pace e la protezione della popolazione civile nei conflitti armati. D’altra parte, il diplomatico romeno ha sottolineato l’importanza della prevenzione dei conflitti attraverso la cooperazione internazionale, il rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. L’ambasciatore romeno è intervenuto al dibattito La protezione dei civili nei conflitti armati, organizzato dalla presidenza polacca del Consiglio ONU. Secondo il Ministero della Difesa di Bucarest, attualmente sono circa 1.000 militari, osservatori o consiglieri romeni impegnati in missioni internazionali. Circa 700 si trovano in Afghanistan, Kosovo e Bosnia Erzegovina, in missioni sotto l’egida della NATO.
Washington – Nel corso dei colloqui svolti con esponenti del Pentagono, il consigliere presidenziale romeno per la politica estera, Bogdan Aurescu, ha sottolineato che al prossimo vertice della NATO di Bruxelles, la regione del Mar Nero dovrà beneficiare di una maggiore attenzione. Lo riferisce in un comunicato l’Ambasciata di Romania negli Stati Uniti. Gli obiettivi di Bucaresti al vertice riguardano l’assicurazione di una coerenza del fianco est e il consolidamento della difesa, la crescita della stabilità e il miglioramento dei rapporti con i partner del vicinato est e sud dell’Alleanza, nonchè l’aumento del ruolo NATO nella lotta al terrorismo. Aurescu ha incontrato l’assistente segretario alla difesa per gli affari di sicurezza internazionali, Robert S.Karem, e il vice-assistente del segretario alla Difesa per l’Europa e la NATO, Thomas Goffus. La parte americana ha evidenziato il programma nazionale di modernizzazione delle capacità militari. Aurescu ha sottolineato che, nel 2017, la Romania si piazza al primo posto tra gli alleati della NATO come crescita delle spese destinate alla difesa del 45%.
România Internațional, 23.05.2018, 16:44
Bucarest – Il Ministero degli Esteri romeno ha preso atto delle raccomandazioni Paese pubblicate dalla Commissione Europea nel pacchetto sul Semestre Europeo 2018. La diplomazia di Bucarest coordinerà il processo di elaborazione della posizione nazionale sul tema, per assicurare la partecipazione attiva nel processo decisionale che si concretizzerà con l’adozione delle raccomandazioni da parte del Consiglio UE. Il MAE sottolinea che il Rapporto Paese 2018 colloca la Romania nella categoria dei Paesi membri senza squilibri macroeconomici. La recente riduzione dei contributi al secondo pilastro delle pensioni diminuisce, a breve termine, le preoccupazioni fiscali, ma potrebbe avere effetti negativi sui mercati di capitale – avevano sostenuto i rappresentanti della Commissione Europea nel Rapporto sulle raccomandazioni specifiche per il Paese nel 2018. Il contributo al secondo pilastro pensionistico è stato ridotto dal 5,1 al 3,75% degli stipendi lordi a partire da quest’anno, anche se la legislazione prevedeva un una sua crescita graduale fino al 6% del salario lordo, notano gli esperti copmunitari.
Bruxelles – In questo momento, la Romania adempie solo a uno dei quattro criteri economici necessari per passare all’euro, precisamente le finanze pubbliche. Lo rileva il rapporto di convergenza per il 2018, pubblicato dalla Commissione Europea. Bucarest non riunisce i criteri riguardanti la stabilità dei prezzi, il tasso di cambio e gli interessi per i mutui a lungo termine. D’altra parte, la legislazione romena non è compatibile al 100% con il Trattato che regola il funzionamento dell’UE. Tutti i sette Paesi che si sono impegnati a passare all’euro rispettano, per altro, solo il criterio delle finanze pubbliche, sottolinea la CE. A marzo, il Governo romeno ha deciso la creazione di una Commissione Nazionale incaricata al piano nazionale per il passaggio all’euro, il che secondo gli esperti, potrebbe avvenire al più presto nel 2022.
New York – In un intervento davanti al Consiglio di Sicurezza, l’ambasciatore di Romania all’ONU, Ion Jinga, ha evidenziato il contributo di Bucarest alle operazioni per il mantenimento della pace e la protezione della popolazione civile nei conflitti armati. D’altra parte, il diplomatico romeno ha sottolineato l’importanza della prevenzione dei conflitti attraverso la cooperazione internazionale, il rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. L’ambasciatore romeno è intervenuto al dibattito La protezione dei civili nei conflitti armati, organizzato dalla presidenza polacca del Consiglio ONU. Secondo il Ministero della Difesa di Bucarest, attualmente sono circa 1.000 militari, osservatori o consiglieri romeni impegnati in missioni internazionali. Circa 700 si trovano in Afghanistan, Kosovo e Bosnia Erzegovina, in missioni sotto l’egida della NATO.
Washington – Nel corso dei colloqui svolti con esponenti del Pentagono, il consigliere presidenziale romeno per la politica estera, Bogdan Aurescu, ha sottolineato che al prossimo vertice della NATO di Bruxelles, la regione del Mar Nero dovrà beneficiare di una maggiore attenzione. Lo riferisce in un comunicato l’Ambasciata di Romania negli Stati Uniti. Gli obiettivi di Bucaresti al vertice riguardano l’assicurazione di una coerenza del fianco est e il consolidamento della difesa, la crescita della stabilità e il miglioramento dei rapporti con i partner del vicinato est e sud dell’Alleanza, nonchè l’aumento del ruolo NATO nella lotta al terrorismo. Aurescu ha incontrato l’assistente segretario alla difesa per gli affari di sicurezza internazionali, Robert S.Karem, e il vice-assistente del segretario alla Difesa per l’Europa e la NATO, Thomas Goffus. La parte americana ha evidenziato il programma nazionale di modernizzazione delle capacità militari. Aurescu ha sottolineato che, nel 2017, la Romania si piazza al primo posto tra gli alleati della NATO come crescita delle spese destinate alla difesa del 45%.
New York – In un discorso alla sede dell’ONU a New York, il procuratore capo della DNA, Laura Codruta Kovesi, ha affermato che, per la Romania, la maggiore sfida è quella di mantenere lindipendenza dei giudici e dei procuratori. “Ci sono stati numerosi tentativi di modificare la legislazione anticorruzione per limitare gli strumenti legislativi adoperati dai procuratori anticorruzione e per depenalizzare alcuni reati. Ci sono state situazioni in cui è stata rifiutata la rimozione dellimmunità di politici accusati di corruzione, ha detto la Kovesi intervenendo ad un dibattito che segna il 15esimo anniversario delladozione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione.
Bucarest – Un nuovo modello Ford sarà prodotto a Craiova (sud della Romania), il che creerà più di 1.500 nuovi posti di lavoro. Il nuovo modello sarà fabbricato parallelamente all’attuale Ford EcoSport. L’azienda investirà quasi 200 milioni di euro nella nuova linea di produzione. I rappresentanti della compagnia Ford hanno sollecitato di nuovo al governo romeno una migliore infrastruttura di trasporto. Sono 4.400 i dipendenti che lavorano nell’azienda Ford di Craiova, i cui investimenti sono ammontati a quasi 1,5 miliardi di euro dal 2008 ad oggi.
Bucarest – Bucarest ospita domani e il dopodomani i lavori del Comitato Esecutivo della Federazione Europea delle Lavoratrici e dei Lavoratori dei Trasporti (EFT). La riunione affronterà i problemi nel settore dei trasporti marittimi, stradali, navali, ferroviari e aerei. Ai lavori, presieduti dal presidente dell’ETF, Frank Moreels, dal segretario generale, Eduardo Chagas, partecipano alte cariche romene, tra cui i presidenti del Senato, Calin Popescu Tariceanu, e della Camera dei deputati, Liviu Dragnea, nonchè il ministro dei Trasporti, Lucian Sova. È per la prima volta che la riunione del Comitato Esecutivo della Federazione Europea delle Lavoratrici e dei Lavoratori dei Trasporti non viene organizzata a Bruxelles.
Bucarest – Secondo lo studio Straniero in Romania; condotto dal Servizio Analisi e Prevenzione della Criminalità della Polizia di Bucarest, i cittadini stranieri che hanno visitato Bucarest nel 2017 sono stati coinvolti passivamente o attivamente in 714 vicende di natura penale. Secondo lo studio, nel 2017, 511 cittadini sono stati dichiarati parti lese in diversi reati. Si è trattato soprattutto di uomini (400), di cui 130 coinvolti in incidenti nel centro di Bucarest, la maggior parte in diversi locali, dove, sullo sfondo del consumo di alcolici, sono rimasti vittime di reati. D’altra parte, 86 stranieri sono stati indagati per passaggio illegale del confine.
Bruxelles – I dati resi noti oggi dall’Eurostat indicano che 27 milioni di dipendenti dell’UE con età comprese tra i 15 e i 64 anni erano assunti nel 2017 a contratto a tempo determinato, cioè il 14,3% del totale dei dipendenti nell’Unione. La Romania è fanalino di coda in classifica, nelle condizioni in cui solo l’1,2% dei dipendenti erano assunti a tempo determinato. Altri stati con basse percentuali di simili contratti sono Lituania, Lettonia ed Estonia. Al polo opposto, in Spagna o Polonia, solo una persona su quattro lavora in base a un contratto temporraneo.
Chisinau – La Commissione Elettorale Centrale della Moldova ha annunciato che il ballottaggio delle amministrative per il Comune di Chisinau si terrà il 3 giugno. Dopo il primo turno, svoltosi domenica, la carica di sindaco sarà contesa tra il socialista Ion Ceban, vicino al presidente filorusso Igor Dodon, che ha riunito il 41% dei voti, e il candidato della Piattaforma Dignità e Verità, l’ex militante civico filoeuropeo Andrei Nastase (32%). Secondo i corrisponendti di Radio Romania a Chisinau, cinque dei nove candidati eliminati nel primo turno sosteranno Nastase, per impedire una vittoria delle forze ostili al percorso europeo della Moldova. Secondo i commentatori, il voto di Chisinau, in cui vive un terzo della popolazione della Moldova e che produce la metà del suo PIL, comporta anche una posta in gioco geopolitica e rappresenta un test per le elezioni politiche in programma a fine anno. La carica di sindaco è rimasta vacante in seguito alle dimissioni del liberale filoeuropeo Dorin Chirtoaca, eletto a giugno 2015, che ha lasciato l’incarico dopo essere stato messo sotto accusa in un fascicolo da lui ritenuto un ordine politico.
Bucarest – Nove cittadini romeni – sette uomini e due donne – hanno perso la vita in un incidente d’auto avvenuto ieri sera in Ungheria. Secondo le prime informazioni, l’autista, impegnato in un soprasso a velocità eccessiva, ha invaso la corsia opposta, scontrandosi contro un camion. Una squadra consolare mobile dell’Ambasciata di Romania a Budapest si è recata sul posto. Secondo un comunicato del Ministero degli Esteri di Bucarest, l’Ambasciata di Romania a Budapest è in contatto con le autorità locali e con le famiglie delle vittime, offrendo assistenza consolare.
Bucarest – L’Alta Corte di Cassazione e Giustizia di Bucarest ha rimandato al 5 giugno la decisione nel fascicolo legato all’organizzazione di una gara di pugilato alla quale ha partecipato l’ex campione mondiale Lucian Bute. In questo fascicolo, l’ex ministra del Turismo, Elena Udrea, è stata condannata in prima istanza a sei anni di reclusione per tangenti e abuso d’ufficio ed obbligata a pagare 3 milioni di euro come risarcimenti. All’ultimo termine, il procuratore anticorruzione aveva sollecitato l’aumento delle pene per Elena Udrea e l’ex presidente della Federazione Pugilistica Romena, Rudel Obreja. Secondo la DNA, la Udrea avrebbe coordinato un sistema in cui persone a lei vicine hanno ricevuto soldi da rappresentanti di aziende per garantire il pagamento entro la scadenza dei lavori finanziati dal ministero, fatti di cui lei era a conoscenza. Secondo gli inquirenti, i soldi ricevuti sarebbero entrati nel patrimonio di Elena Udrea, in contanti o tramite il pagamento di beni e servizi, oppure nei conti del PDL (confluito successivamente nel PNL) e di Rudel Obreja. La Udrea viene inoltre accusata di aver convinto altri funzionari del ministero di violare le attribuzioni per l’acquisto di servizi di pubblicità per Il Galà Bute, arrecando dei pregiduzi all’istituzione e generando un beneficio indebito per Rudel Obreja.