13.04.2018
Bucarest – Il presidente romeno Klaus Iohannis ha inviato oggi al ministro della Giustizia la richiesta relativa all’inchiesta penale contro l’ex capo dello stato Ion Iliescu, l’ex premier Petre Roman e l’ex vicepremier Gelu Voican Voiculescu, nel fascicolo della Rivoluzione che indaga sulle vicende che hanno portato al crollo del comunismo a dicembre 1989. I tre sono accusati di reati contro l’umanità. Stando ai procuratori, gli incidenti armati avvenuti dopo il 22 dicembre in numerose località del Paese indicano un’azione condotta secondo un piano prestabilito, finalizzato al trasferimento dell’autorità ai nuovi leader e alla loro legittimazione. Gli accusati si sono dichiarati innocenti. In seguito ai ritardi nel fascicolo della Rivoluzione, la Romania è stata condannata dalla CEDU, la quale ha ritenuto che l’importanza di questo caso per la società romena avrebbe dovuto motivare le autorità di istruirlo con celerità. Le statistiche ufficiali indicano che, a dicembre 1989, oltre 1.100 persone hanno perso la vita e quasi 3.000 sono rimaste ferite, in maggioranza dopo l’arresto del dittatore Nicolae Ceausescu.
România Internațional, 13.04.2018, 17:02
Bucarest – Il presidente romeno Klaus Iohannis ha inviato oggi al ministro della Giustizia la richiesta relativa all’inchiesta penale contro l’ex capo dello stato Ion Iliescu, l’ex premier Petre Roman e l’ex vicepremier Gelu Voican Voiculescu, nel fascicolo della Rivoluzione che indaga sulle vicende che hanno portato al crollo del comunismo a dicembre 1989. I tre sono accusati di reati contro l’umanità. Stando ai procuratori, gli incidenti armati avvenuti dopo il 22 dicembre in numerose località del Paese indicano un’azione condotta secondo un piano prestabilito, finalizzato al trasferimento dell’autorità ai nuovi leader e alla loro legittimazione. Gli accusati si sono dichiarati innocenti. In seguito ai ritardi nel fascicolo della Rivoluzione, la Romania è stata condannata dalla CEDU, la quale ha ritenuto che l’importanza di questo caso per la società romena avrebbe dovuto motivare le autorità di istruirlo con celerità. Le statistiche ufficiali indicano che, a dicembre 1989, oltre 1.100 persone hanno perso la vita e quasi 3.000 sono rimaste ferite, in maggioranza dopo l’arresto del dittatore Nicolae Ceausescu.
Bucarest – I sindacalisti del settore sanitario romeno prenderanno una decisione tra una settimana sulla ripresa o la cessazione delle proteste, dopo aver constatato gli effetti delle promesse fatte oggi dal ministro della Salute, Sorina Pintea. Secondo il ministro, gli ospedali potranno utilizzare i fondi propri per concedere stimoli finanziari ai dipendenti con redditi diminuiti. In precedenza, i sindacalisti avevano presieduto alcuni ministeri, mentre la scorsa settimana, a causa della limitazione degli scatti salariali al tetto del 30%, negli ospedali di tutto il Paese si sono svolte proteste spontanee.
Bucarest – Colloqui ufficiali tra il direttore del Servizio Romeno di Informazioni (SRI), Eduard Hellvig, e rappresentanti dell’Intelligence statunitense. Secondo il SRI, alla sede della CIA, i colloqui sono stati incentrati sulla cooperazione tra i due servizi partner per la prevenzione e il contrasto di rischi e minacce contro la sicurezza. Da parte loro, i rappresentanti dell’Ufficio Federale di Investigazione (FBI) hanno ribadito l’importanza della continuazione del partenariato strategico tra l’Intelligence romena e quella statunitense. Secondo la fonte citata, il direttore SRI ha avuto incontri bilaterali con i rappresentanti della direzione della Homeland Security (DHS), l’istituzione americana di sicurezza con la più ampia area di responsabilità sul territorio americano. Secondo il SRI, il viaggio del suo direttore negli USA è continuato con una visita ufficiale al Dipartimento di Stato, dove le discussioni hanno interessanto l’attuale contesto globale, il partenariato strategico tra Romania e USA, nonchè le minacce e i rischi alla sicurezza globale.
Bucarest – I giudici dell’Alta Corte di cassazione e Giustizia di Bucarest hanno rimandato al 9 maggio i dibattiti finali nel fascicolo Il Galà Bute, in cui l’ex ministra dello Sviluppo Regionale e del Turismo, Elena Udrea, è stata condannata, in prima istanza, a sei anni di reclusione per tangenti e abuso d’ufficio, nonchè al pagamento della somma di tre milioni di euro. Nello stesso fascicolo, l’ex presidente della Federazione Romena di Pugilato, Rudel Obreja, è stato già condannato a cinque anni, mentre l’ex ministro dell’Economia, Ion Ariton, è stato assolto. Intanto i giudici hanno respinto oggi la richiesta della Udrea di essere ascoltata a distanza, tramite videoconferenza o commissione rogatoria, in mancanza della conferma del fatto che l’ex ministra avrebbe ricevuto lo statuto di rifugiato politico in Costa Rica, come sostenuto dai suoi avvocati. Secondo la DNA, la Udrea ha coordinato un sistema in cui una serie di persone a lei vicine avrebbero ricevuto somme in denaro dai rappresenanti di aziende per garantire il pagamento in tempo dei lavori finanziati dal dicastero, fatti di cui lei era a conoscenza. La Udrea è accusata anche di aver determinato una serie di esponenti del ministero che guidava, a non rispettare le loro attribuzioni nell’acquisto di pubblicità per il Galà Bute e di aver generato perdite al bilancio dell’istituzione. L’ex ministra è indagata anche in altri fascicoli istruiti dalla DNA.
Bucarest – Nel corso della visita effettuata in Afghanistan dal 10 al 12 aprile, il ministro della Difesa romeno, Mihai Fifor, e il capo dello Stato Maggiore dell’Esercito romeno, Nicolae Ciuca, hanno incontrato al quartier generale della NATO a Kabul, il comandante della Missione Resolute Support, il generale John W. Nicholson. Secondo un comunicato del Ministero della Difesa, Fifor ha dichiarato che la Romania sostiene gli sforzi di stabilizzazione della regione e che, la partecipazione alla missione Resolute Support rappresenta una priorità del Paese. Il ministro Fifor ha sostenuto che la Romania si è assunta il ruolo di coordinatore accademico nel Programma di sviluppo dell’insegnamento nel campo della difesa, finalizzato a consolidare le attività delle istituzioni di insegnamento afghane attive nel campo della sicurezza e della difesa.
Madrid – Il ministro per i Romeni nel Mondo, Natalia-Elena Intotero, ha iniziato oggi una visita ufficiale in Spagna. L’agenda prevede incontri con autorità centrali e locali, esponenti delle associazioni dei connazionali e della Chiesa. Secondo i dati presentati dall’Osservatorio Permanente di Immigrazione spagnolo, sono oltre un milione i romeni residenti in Spagna, in aumento del 2,4% rispetto al 2016.
XXX – In seguito alla crisi siriana, il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha cancellato le visite di lavoro che doveva effettuare oggi e domani in Albania e Slovenia. In Serbia, dove si è recato dopo aver concluso la sua visita in Romania, Le Drian ha ammesso che la sua tournée coincide con un’intensa attualità internazionale.