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07.01.2018

Bucarest – L’Ambasciata di Palestina a Bucarest saluta la dichiarazione tramite cui il presidente Klaus Iohannis ribadisce la posizione dello stato romeno sullo status di Gerusalemme. In un comunicato, l’ambasciatore Fuad Kokaly valuta che tramite la decisione di non considerare il trasferimento dell’Ambasciata a Gerusalemme come un’opzione legittima, la Romania dimostra una volta in più rispetto per i principi di diritto e per la legge internazionale. La dichiarazione fa seguito alla conversazione telefonica nel corso della quale il presidente romeno ha detto venerdì al premier israeliano Benjamin Netanyahu che Gerusalemme rappresenta un tema centrale nei negoziati di pace nel Medio Oriente e il suo status va stabilito in seguito a un accordo diretto tra israeliani e palestinesi. La Romania sottolinea anche la necessità della soluzione giusta e durevole del conflitto israeliano-palestinese attraverso la soluzione dei due stati, Israele e Palestina, che coesistano in pace e sicurezza, come unica variante valida. Di conseguenza, un’eventuale decisione sul trasferimento dell’Ambasciata di Romania da Tel Aviv a Gerusalemme potrà essere presa solo in base a questi elementi, considerando gli ulteriori sviluppi nel processo di pace nella zona. Nella conversazione con Netanyahu, Iohannis ha ribadito che la Romania continua a sostenere lo sviluppo, il consolidamento e la diversificazione delle relazioni con Israele, che hanno un carattere strategico. La conversazione telefonica si è svolta su iniziativa del premier israeliano, il quale ha ringraziato a sua volta la Romania per il voto di astensione lo scorso mese, quando l’Assemblea Generale dell’ONU ha condannato il riconoscimento di Gerusalemme come capitale d’Israele da parte degli Stati Uniti.

07.01.2018
07.01.2018

, 07.01.2018, 14:50

Bucarest – L’Ambasciata di Palestina a Bucarest saluta la dichiarazione tramite cui il presidente Klaus Iohannis ribadisce la posizione dello stato romeno sullo status di Gerusalemme. In un comunicato, l’ambasciatore Fuad Kokaly valuta che tramite la decisione di non considerare il trasferimento dell’Ambasciata a Gerusalemme come un’opzione legittima, la Romania dimostra una volta in più rispetto per i principi di diritto e per la legge internazionale. La dichiarazione fa seguito alla conversazione telefonica nel corso della quale il presidente romeno ha detto venerdì al premier israeliano Benjamin Netanyahu che Gerusalemme rappresenta un tema centrale nei negoziati di pace nel Medio Oriente e il suo status va stabilito in seguito a un accordo diretto tra israeliani e palestinesi. La Romania sottolinea anche la necessità della soluzione giusta e durevole del conflitto israeliano-palestinese attraverso la soluzione dei due stati, Israele e Palestina, che coesistano in pace e sicurezza, come unica variante valida. Di conseguenza, un’eventuale decisione sul trasferimento dell’Ambasciata di Romania da Tel Aviv a Gerusalemme potrà essere presa solo in base a questi elementi, considerando gli ulteriori sviluppi nel processo di pace nella zona. Nella conversazione con Netanyahu, Iohannis ha ribadito che la Romania continua a sostenere lo sviluppo, il consolidamento e la diversificazione delle relazioni con Israele, che hanno un carattere strategico. La conversazione telefonica si è svolta su iniziativa del premier israeliano, il quale ha ringraziato a sua volta la Romania per il voto di astensione lo scorso mese, quando l’Assemblea Generale dell’ONU ha condannato il riconoscimento di Gerusalemme come capitale d’Israele da parte degli Stati Uniti.

Bucarest – Il Comitato Esecutivo Nazionale del PSD, principale componente della coalizione governativa in Romania, si riunirà domani a Bucarest. L’ordine del giorno include la nomina di un nuovo ministro delle Risorse idriche e forestali, in seguito alle recenti dimissioni della socialdemocratica Doina Pană per motivi di salute. Fonti del PSD ipotizzano anche discussioni sull’organizzazione di un congresso straordinario del partito, sulla nomima del candidato alle elezioni presidenziali dell’anno prossimo, nonchè su un eventuale rimpasto di governo. La riunione si svolgerà sullo sfondo delle speculazioni sulle relazioni sempre più fredde tra il leader PSD, Liviu Dragnea, e il premier Mihai Tudose.

Bucarest – L’Alleanza Nazionale delle Organizzazioni Studentesche di Romania, che rappresenta 17 centri universitari del Paese, è scontenta delle condizioni di alloggio nelle case dello studente e del sistema di assegnazione delle borse di studio, di cui afferma che non è implementato correttamente. Riuniti a Timisoara, i rappresentanti dell’Alleanza hanno annunciato che trasmetteranno alle università delle sollecitazioni pubbliche per rimediare i problemi. Al termine della riunione, circa 250 studenti hanno protestato contro le modifiche apportate alle leggi sulla giustizia dalla maggioranza parlamentare PSD-ALDE, che accusano di voler subordinare i magistrati e fermare la lotta alla corruzione. Simili accuse sono state lanciate dall’opposizione di destra, dai media, e dalla società civile.

Bucarest – I cristiani ortodossi, maggioritari, e greco-cattolici di Romania celebrano oggi San Giovanni Battista, l’ultimo profeta dell’Antico Testamento, che battezzò Gesù Cristo nelle acque del Giordano. Quasi due milioni di romeni celebrano l’onomastico. Sempre oggi, gli ortodossi di antico rito, appartenenti principalmente alle etnie russa, ucraina, armena e serba, festeggiano il Natale, posticipato di 13 giorni rispetto al calendario gregoriano. La separazione delle chiese ortodosse di antico rito è avvenuta all’inizio del Novecento, quando il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli ha deciso il passaggio dal calendario giuliano a quello gregoriano.

Bucarest – La nazionale maschile di pallamano di Romania ha vinto ieri sera in casa, a Călăraşi (sud), per 26-23 la squadra del Portogallo, nella finale del Trofeo Carpazi. In semifinale, i romeni avevano battuto la squadra del Bahrein, per 29-20. Allenata dallo spagnolo Xavier Pascual, la nazionale romena partecipa da giovedì al primo turno preliminare dei Mondiali 2019 a Bolzano, dove, oltre alla squadra del Paese ospitante, giocherà anche con l’Ucraina e le Isole Faroe. Solo le vincitrici dei sei gruppi preliminari arriveranno a giugno nel play-off per il torneo finale che si terrà in Germania e Danimarca.

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