27.09.2017
Bucarest – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha affermato che i ministri mirati dallinchiesta della DNA nel fascicolo chiamato “Isola Belina”, le social democratiche Rovana Plumb e Sevil Shhaideh, dovrebbero dimettersi o essere ritirate dalla carica. Il capo dello stato ha criticato il PSD perche ha deciso di sostenere le due , accusate del fatto che, quattro anni fà, avrebbero trasferito in modo illegale un isola e un braccio del Danubio dalla proprietà dello stato in quella del distretto Teleorman. Il capo dello stato si è detto preoccupato anche delle possibili modifiche alle leggi sulla Giustizia, annunciate dal ministro Tudorel Toader. Duramente criticato dalla società civile ma anche dalla stampa, il progetto di Toader stipula tra laltro che il presidente dello stato non potrà più nominare i capi della DNA e della DIICOT, prevede il passaggio dellIspezione Giudiziaria al Ministero della Giustizia e laumento dellanzianità nel campo del lavoro per la promozione dei magistrati. Allinizio dellanno, il tentativo del Governo di modificare, tramite decreto legge, i codici penali ha afatto scendere in strada a Bucarest ma anche in altre città centinaia di migliaia di romeni, che hanno accusato il potere del tentativo di esonerare dalla responsabilità penale per reati di corruzione alcuni personaggi influenti del mondo della politica e dellamministrazione.
România Internațional, 27.09.2017, 16:50
Bucarest – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha affermato che i ministri mirati dallinchiesta della DNA nel fascicolo chiamato “Isola Belina”, le social democratiche Rovana Plumb e Sevil Shhaideh, dovrebbero dimettersi o essere ritirate dalla carica. Il capo dello stato ha criticato il PSD perche ha deciso di sostenere le due , accusate del fatto che, quattro anni fà, avrebbero trasferito in modo illegale un isola e un braccio del Danubio dalla proprietà dello stato in quella del distretto Teleorman. Il capo dello stato si è detto preoccupato anche delle possibili modifiche alle leggi sulla Giustizia, annunciate dal ministro Tudorel Toader. Duramente criticato dalla società civile ma anche dalla stampa, il progetto di Toader stipula tra laltro che il presidente dello stato non potrà più nominare i capi della DNA e della DIICOT, prevede il passaggio dellIspezione Giudiziaria al Ministero della Giustizia e laumento dellanzianità nel campo del lavoro per la promozione dei magistrati. Allinizio dellanno, il tentativo del Governo di modificare, tramite decreto legge, i codici penali ha afatto scendere in strada a Bucarest ma anche in altre città centinaia di migliaia di romeni, che hanno accusato il potere del tentativo di esonerare dalla responsabilità penale per reati di corruzione alcuni personaggi influenti del mondo della politica e dellamministrazione.
Kiev – A Kiev, nell’incontro avuto con il suo omologo ucraino Lilia Grinevich, il ministro romeno dell’Istruzione, Liviu Pop ha sottolineato la necessità che i diritti degli etnici romeni non siano intaccati dalla nuova Legge dell’Insegnamento adottata in Ucraina. Pop ha ricordato che l’insegnamento in romeno in Ucraina vanta una tradizine di oltre 200 anni. Egli ha ribadito la richiesta di Bucarest che il Paese vicino solleciti l’opinione della Commissione di Venezia, del Consiglio d’Europa e dell’Alto Commissario per le Minoranze dell’OSCE sulla nuova legge, che non rispetta il diritto allo studio in lingua materna della minoranza romena. Le azioni al vertice si verificano dopo la promulgazione da parte del presidente ucraino Petro Porosenko di una nuova legge che limita in modo drastico l’insegnamento nelle lingue delle minoranze. D’altra parte, l’Ambasciata d’Ucraina a Bucarest ha precisato in un comunicato che l’adozione della nuova legge sull’istruzione dalle autorità di Kiev non porterà alla chiusura delle istituzioni di insegnamento delle minoranze nazionali in questo Paese. Secondo la stessa fonte, l’Ucraina invierà la legge all’esaminazione del Consiglio d’Europa. I quasi 500.000 romeni d’Ucraina rappresentano la seconda comunità etnica a livello nazionale, dopo quella russa.
Bruxelles — La Commissione Europea ha fatto un appello al Consiglio UE di includere la Bulgaria e la Romania nello spazio Schenghen. La dichiarazione è stata fatta dal commissario europeo per migrazione, affari interni e cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, in una conferenza stampa sostenuta a Bruxelles. Avramopoulos ha sottolineato che l’adesione al piu’ presto dei due Paesi allo spazio comunitario di libera circolazione contribuirà al miglioramento della poplitica dell’unione sulla migrazione e al consolidamento della sicurezza UE. La Commissione ha sottolineato che i due stati hanno dimostrato la loro capacità di difendere i confini esterni dell’Unione. Ricordiamo che in questo momento lo spazio Schenghen annovera 22 su 28 stati membri dell’UE. Sempre oggi, la CE ha proposto la modifica delle regole nello spazio Schenghen, che prevede la possibilità dell’introduzione dei controlli ai confini per un periodo di fino a tre anni, in casi eccezzionali per fronteggiare minacce come il terrorismo. In questo momento, i controlli in caso di minacce contro un Paese non possono superare sei mesi e, in modo eccezzionale 2 anni, nel caso in cui ai confini UE si costata uno stato di disordine come quello creato dalla crisi dei migranti.
Bucarest – In Romania la Federazione “Solidarietà Sanitaria” ha annunciato, per domani e dopodomani, una serie di manifestazioni di protesta . I manifestanti presidieranno il ministero del Lavoro e della Giustizia Sociale e il ministero della Salute, a causa dellintenzione del Governo di modificare lo statuto legale dello stipendio base. Secondo i sindacalisti, il cambiamento porterebbe a una massicia diminuzione dei redditi per la maggiorparte dei dipendenti del settore, circa il 60%, a partire dal 1 gennaio del 2018. Daltra parte centinaia di persone hanno protestato ieri in diverse citta romene a causa delle intenzioni delle autorità di trasferire i dazi sociali dal datore di lavoro al dipendente. Le azioni sono state organizzate da Cartel Alfa – una delle più importanti confederazioni sindacali in Romania.
Bucarest — L’ex ministro romeno delle comunicazioni Gabriel Sandu, gli imprenditori Dinu Pescariu e Claudiu Florica ma anche l’ex direttore della Microsoft Romania, Calin Tatomir, sono stati rinviati a giudizio dalla Direzione Nazionale Anticorruzione in un nuovo fascicolo di pregiudizio ai danni dello stato tramite l’acquisto di licenze Microsoft, conosciuto come Microsoft III. I procuratori anticorruzione accusano Sandu, ministro delle Comunicazioni nel 2009, di favoreggiamento verso l’azienda dei due imprenditori per concludere un contratto senza gara d’appalto. Il pregiudizio nel caso è stimato a più di 51 milioni di euro.
Bucarest – Lesercito romeno acquisterà, entro la fine dellanno il primo sistema di missili Patriot, ha dichiarato oggi a Bucarest, il ministro della Difesa, Mihai Vifor. Egli ha annunciato che le autorità romene stanno negoziando lacquisto di altri 36 aerei F 16 dagli USA. Sempre oggi, il segretario di stato per la politica di Difesa e Pianificazione Mircea Dusa e il capo dello Stato Maggiore delle Forze Aeree romene, il generale Laurian Anastasov partecipano a Monte Real, in Portogallo alla cerimonia di consegna di altri tre apparecchi F 16. Secondo un comunicato del Ministero della Difesa, tramite il prelievo dei tre apparecchi di volo, le Forze Aeree Romene concludono la prima tappa di introduzione in servizio degli apparecchi multiruolo F16 Fighting Falcon.
Bucarest – Il Parlamento romeno ha dato onda verde al nuovo Consiglio di Amministrazione della Società Romena di Radiodiffusione ed ha eletto, con maggioranza di voti, Georgica Severin nella carica di Presidente Direttore Generale della Radio Pubblica . Severin ha detenuto la carica di direttore ad interim dellistituzione,dal mese di aprile. Davanti alla commissione Cultura, Severin ha dichiarato che tra i suoi obiettivi si annovera la modernizzazione dellistituzione dal punto di vista tecnologico, il mantenimento degli indici dascolto, ma anche il chiarimento del quadro legislativo per il funzionamento della Radio pubblica. Allo stesso tempo, il Parlamento ha convalidato Doina Gradea per la cairca di direttore ad interim della Televisione Romena, per un mandato di fino a sei mesi.
Octavian Cordos