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19.07.2017

Bucarest — Il premier romeno, Mihai Tudose, effettuerà, venerdì, una visita nella confinante Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona). Tudose si incontrerà con il suo collega, il pro-occidentale Pavel Filip, con cui discuterà dell’intensificazione della cooperazione bilaterale e del sostegno di Bucarest al percorso europeo della Moldova. La stampa di Chsinau nota che sull’agenda del premier romeno non è menzionato alcun incontro con il presidente socialista filorusso Igor Dodon. Insediato in carica a fine giugno, Tudose effettua a Chisinau la sua seconda visita all’estero. La scorsa settimana, egli si è recato a Bruxelles, dove ha detto agli esponenti europei che alla Romania spetta “un importante compito nell’assicurare il percorso europeo della Moldova”.

19.07.2017
19.07.2017

, 19.07.2017, 16:52

Bucarest — Il premier romeno, Mihai Tudose, effettuerà, venerdì, una visita nella confinante Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona). Tudose si incontrerà con il suo collega, il pro-occidentale Pavel Filip, con cui discuterà dell’intensificazione della cooperazione bilaterale e del sostegno di Bucarest al percorso europeo della Moldova. La stampa di Chsinau nota che sull’agenda del premier romeno non è menzionato alcun incontro con il presidente socialista filorusso Igor Dodon. Insediato in carica a fine giugno, Tudose effettua a Chisinau la sua seconda visita all’estero. La scorsa settimana, egli si è recato a Bruxelles, dove ha detto agli esponenti europei che alla Romania spetta “un importante compito nell’assicurare il percorso europeo della Moldova”.



Bucarest — Il Ministero degli Esteri di Bucarest ha condannato, oggi, la proclamazione, il 18 luglio, dai separatisti prorussi di Doneck, di un cosiddetto nuovo stato nell’est dell’Ucraina, chiamato La Piccola Russia”. Stando al dicastero romeno, questo atto contravviene, in modo flagrante, alle norme di diritto internazionale e viola la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Ricordiamo che la Romania sostiene fermamente l’implentazione degli Accordi di Minsk, l’unico quadro valido e riconosciuto, che permette la soluzione politica del conflitto nell’est dell’Ucraina. Bucarest sostiene la necessità del rispetto dell’indipendenza, sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina, all’interno delle sue frontiere riconosciute a livello internazionale. Ieri, le autorità di Kiev, ma anche la Francia e la Germania – implicate diplomaticamente nella soluzione della crisi in Ucraina, hanno definito questo annuncio “inaccettabile”, ammonendo che vengono minati il processo di pace e l’Accordo di Minsk.



Bucarest — Circa 1.000 militari da 16 Paesi NATO partecipano, in questi giorni, all’esercitazione di difesa aerea TOBRUQ LEGACY 2017. Oggi, le manovre si sono svolte nel poligono di Capo Midia, nel sud-est della Romania. Alla TOBRUQ LEGACY 2017, la Romania, gli Usa e la Slovenia partecipano con vari sistemi di difesa antiaerea. TOBRUQ LEGACY 2017 si svolge simultaneamente in tre Paesi — Repubblica Ceca, Lituania e Romania — ed è un’esercitazione di sostegno per Saber Guardian 2017, tramite cui viene dimostrata l’interoperatività tra molteplici strutture di forze di difesa antiaerea in Europa. Saber Guardian 2017 è la più ampia esercitazione militare mai svolta in questa parte dell’Europa, cui partecipano 25.000 militari, da 22 Paesi alleati e partner.



Bucarest — Il presidente Klaus Iohannis ha accolto oggi il ministro di stato per gli affari esteri del Giappone, Nobuo Kishi, contesto in cui ha incoraggiato la realizzazione di nuovi investimenti giapponesi in Romania. Nell’agenda dei colloqui – anche lo stato e le prospettive di consolidamento del partenariato tra i due Paesi, soprattutto in campo economico, dell’educazione e della cultura. Sempre oggi, durante un incontro con l’esponente di Tokyo, il premier Mihai Tudose, ha presentato i vantaggi della Romania nell’attirare investimenti giapponesi: la crescita economica solida, la manodopera qualificata, un forte settore IT, ma anche la posizione geografica per l’entrata dei prodotti giapponesi sul mercato europeo. Dal canto suo il ministro giapponese ha sottolineato che la Romania rappresenta per il Giappone un partner di importanza strategica dal punto di vista della cooperazione economica e commerciale. Il ministro Nobuo Kishi ha discusso anche con il capo della diplomazia romena, Teodor Melescanu. Il Giappone è attualmente il maggiore investitore in Romania tra i Paesi dell’Asia. Le circa 150 compagnie giapponesi presenti in Romania hanno creato più di 38.000 posti di lavoro.



Belgrado — La Romania sostiene la confinante Serbia nel suo iter di adesione all’Ue ed è pronta a intensificare la cooperazione volta allo sviluppo delle buone relazioni bilaterali tradizionali. Lo ha dichiarato l’ambasciatore di Romania a Belgrado, Oana Cristina Popa, durante i colloqui con il ministro serbo del Lavoro, Zoran Đorđević. Quest’ultimo ha ringraziato Bucarest per il sostegno e si è pronunciato per il miglioramento della cooperazione nei settori di cui è responsabile il suo ministero. Sostenitrice costante dell’integrità territoriale della Serbia, la Romania è uno dei 5 stati membri Ue che non hanno riconosciuto l’indipendenza della Provincia di Kosovo (sud della Serbia), a maggioranza albanese, ma chiede a Belgrado di rispettare i diritti dell’importante minoranza romena di Voivodina e della Valle del Timoc (est).



Bucarest — L’effetto Brexit sull’economia locale potrebbe manifestarsi tramite un calo della domanda esterna per i prodotti romeni e dei flussi di investimenti stranieri diretti. Lo stima la Banca Centrale di Bucarest. In un rapporto che analizza le implicazioni della Brexit sull’economia romena, gli esperti della banca centrale ritengono che, a medio termine, l’implicazione negativa, diretta e prevedibile sarà la diminuzione del budget europeo e, implicitamente, dei fondi strutturali. L’interscambio tra la Romania e la Gran Bretagna è relativamente ridotto — le esportazioni delle aziende romene verso la Gran Bretagna essendo pari a meno del 5% del totale, mentre le importazioni ammontano a circa il 2% dell’import totale. D’altra parte, la Gran Bretagna è diventata una destinazione per gli emigranti romeni relativamente di recente, dopo la rimozione delle restrizioni all’accesso sul mercato del lavoro dal 1 gennaio del 2014. L’uscita della Gran Bretagna dall’Ue è prevista per il primo semestre del 2019, quando la Romania assumerà la Presidenza di turno del Consiglio Ue.



Bucarest — La Banca Europea per gli Investimenti concede a Bucarest un prestito di un miliardo di euro per il cofinanziamento con Fondi strutturali e di investimenti europei dei progetti prioritari di infrastruttura nel campo dei trasporti. Il prestito è concesso per un periodo fino a 25 anni, di cui un periodo di grazia fino a 7 anni, ciascuna tranche ritirata essendo ritenuta un prestito a sè stante, con la propria maturità e un periodo di grazia. Il prestito coprirà il contributo al budget statale, che cofinanzia progetti prioritari di trasporto, nell’ambito del Programma Operativo Grande Infrastruttura 2014-2020. Gli investimenti beneficeranno di fondi non rimborsabili da parte dell’Ue e si concentreranno sulla promozione di un trasporto sostenibile e sull’eliminazione dei blocchi delle rete di infrastruttura di trasporto. Verrà messo accento sui sistemi di trasporto multimodale e sulla riduzione dell’impatto del trasporto sull’ambiente, si precisa in un comunicato del Ministero dei Trasporti romeno.



XXX — La Romania si annovera tra i Paesi che hanno compiuto i maggiori progressi per quanto riguarda la capacità di adattamento a cambiamenti significativi. Lo rileva un rapporto pubblicato, oggi, dalla ditta di consulenza KPMG e riportato dalla Reuters. Così, la Romania si colloca alla 49esima posizione, in salita di 32 posti rispetto al 2015, nella classifica stilata dalla ditta di consulenza. La Romania è superata da Paesi come la Repubblica Ceca, la Polonia o l’Ungheria, ma davanti alla Turchia, Russia o Ucraina. L’indagine valuta la capacità di 136 stati di rispondere a shock a breve termine e tendenze a lungo termine, come i disastri naturali, le crisi economiche e i mutamenti climatici.



Bucarest – Il Ministero degli Esteri romeno saluta il consenso raggiunto dagli stati partecipanti all’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa sulla nomina del nuovo segretario generale Thomas Greminger e dei capi delle istituzioni autonome dell’organizzazione. Stando ad un comunicato stampa, la Romania concede un’attenzione speciale all’attività dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, riconosce e sostiene il ruolo unico di questa organizzazione negli sforzi di rafforzamento della sicurezza e della cooperazione in Europa. Allo stesso tempo, la Romania ha rafforzato costantemente il suo ruolo all’interno dell’OSCE, promuovendo attivamente l’obiettivo della piena implementazione dei principi e degli impegni assunti e sostenendo fermamente gli sforzi di soluzione dei conflitti prolungati, precisa il dicastero. Ricordiamo che la Romania ha ricoperto la presidente del Comitato di Sicurezza dell’OSCE per due anni, nel 2015 e nel 2016. (traduzione di Adina Vasile e Gabriela Petre)


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