04.06.2017
XXX — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha condannato oggi con fermezza l’attacco terroristico avvenuto ieri sera a Londra, in cui sette persone sono morte e quasi 50 sono rimaste ferite ed ha trasmesso la sua profonda compassione per le vittime. A Bucarest, la Famiglia Reale ha appreso con profonda tristezza la notizia sulla tragedia che ha colpito nuovamente la capitale della Gran Bretagna. Il nuovo attacco criminale di Londra è un atto contro l’umanità, la libertà e la dignità umana, si precisa in un comunicato trasmesso dalla Principessa Ereditaria Margherita, Custode della Corona Romena. L’Ambasciata di Romania nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord segue attentamente gli incidenti di Londra. La missione diplomatica ha avviato subito le pratiche presso le autorità locali, per ottenere più informazioni e per verificare se tra le vittime ci sono anche cittadini romeni. Messaggi di cordoglio sono arrivati a Londra da tutto il mondo. Il presidente americano, Donald Trump, che ha avuto un colloquio telefonico con il premier britannico dopo l’attacco, ha offerto il sostegno totale del suo Paese alla Gran Bretagna di fronte a ciò che ha definito “un brutale attentato terroristico”. Messaggi di compassione e sostegno sono arrivati anche dai leader tedesco, francese, canadese e russo.
România Internațional, 04.06.2017, 16:56
XXX — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha condannato oggi con fermezza l’attacco terroristico avvenuto ieri sera a Londra, in cui sette persone sono morte e quasi 50 sono rimaste ferite ed ha trasmesso la sua profonda compassione per le vittime. A Bucarest, la Famiglia Reale ha appreso con profonda tristezza la notizia sulla tragedia che ha colpito nuovamente la capitale della Gran Bretagna. Il nuovo attacco criminale di Londra è un atto contro l’umanità, la libertà e la dignità umana, si precisa in un comunicato trasmesso dalla Principessa Ereditaria Margherita, Custode della Corona Romena. L’Ambasciata di Romania nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord segue attentamente gli incidenti di Londra. La missione diplomatica ha avviato subito le pratiche presso le autorità locali, per ottenere più informazioni e per verificare se tra le vittime ci sono anche cittadini romeni. Messaggi di cordoglio sono arrivati a Londra da tutto il mondo. Il presidente americano, Donald Trump, che ha avuto un colloquio telefonico con il premier britannico dopo l’attacco, ha offerto il sostegno totale del suo Paese alla Gran Bretagna di fronte a ciò che ha definito “un brutale attentato terroristico”. Messaggi di compassione e sostegno sono arrivati anche dai leader tedesco, francese, canadese e russo.
Londra — La polizia ha effettuato 12 arresti oggi, durante un raid nell’est di Londra legato all’attacco commesso ieri sera. Gli attacchi terroristici sono una “distorsione dell’islam” e la Gran Bretagna non può continuare in questo modo, ha affermato oggi il premier britannico Theresa May, sottolineando che gli ultimi 3 attentati terroristici avvenuti in Gran Bretagna, non sono connessi tra di essi tramite una rete, ma sono legati all’ideologia dell’islam radicale. In Gran Bretagna c’è troppa tolleranza nei confronti dell’estremismo, ha aggiunto Theresa May, precisando che la strategia antiterroristica sarà riconfigurata. Il premier britannico ha affermato inoltre che le elezioni politiche in Gran Bretagna si svolgeranno alla data prevista, l’8 giugno. Tre attacatori hanno investito con un furgone i pedoni su London Bridge, poi hanno guidato verso un mercato vicino, sono scesi dall’auto e hanno accoltellato a caso i passanti, fino a quando sono stati fucilati dai poliziotti. E’ il terzo incidente terroristico avvenuto in Gran Bretagna in meno di tre mesi, dopo l’attacco sul Ponte di Westminster, avvenuto lo scorso marzo, in cui cinque persone sono state uccise, e dopo quello di Manchester, di meno di due settimane fa, in cui 22 persone hanno perso la vita.
Washington — Il presidente romeno Klaus Iohannis effettua da oggi una visita di lavoro negli USA, e avrà un incontro ufficiale, il 9 giugno, con il suo omologo americano, Donald Trump. Stando al corrispondente RRA a Washington, Klaus Iohannis è il primo capo di stato dell’Europa Centrale e Orientale ad essere accolto alla Casa Bianca dall’inizio del mandato di Trump. I colloqui punteranno sull’approfondimento dei rapporti bilaterali e il consolidamento del Partenariato Strategico tra gli USA e la Romania, nel contesto dell’anniversario di 20 anni dal suo avvio. Negli ultimi due decenni, Bucarest è diventata un alleato importante per Washinghton nella regione e a livello globale. L’agenda della visita del presidente romeno a Washington include anche un incontro con i romeni stabiliti negli USA. Domani, Klaus Iohannis parteciperà, come ospite d’onore, al Forum Globale della prestigiosa organizzazione American Jewish Committee, al quale sarà insignito della più importante onorificenza di questa organizzazione.
Bucarest — A 50 giorni dalla Pasqua, i cristiani, anche quelli di Romania, Paese a maggioranza ortodossa, hanno festeggiato le Pentecoste, ovvero la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e il giorno in cui è nata la prima comunità cristiana. Il libro Gli Atti degli Apostoli del Nuovo Testamento descrive il momento che sta alla base di questa festa. I 12 apostoli si trovavano insieme a Gerusalemme, 50 giorni dopo la Risurrezione di Cristo e a 10 giorni dalla Sua Ascensione al Cielo. Ad un certo momento, nella stanza in cui si trovavano, hanno sentito un ruggito e un soffio di vento. Piccole fiamme si vedevano sopra la testa di ciascuno di loro. I 12 apostoli hanno cominciato a parlare lingue che non avevano mai parlato prima. L’apostolo Pietro ha spiegato loro che lo Spirito Santo aveva dato loro la possibilità di diffondere il cristianesimo parlando in quelle lingue. Nello stesso giorno, dopo il discorso di Pietro, 3 mila persone si sono convertite al cristianesimo, formando la prima comunità cristiana, il nucleo della futura Chiesa.
XXX — Il pellegrinaggio cattolico di Pentecoste a Şumuleu Ciuc, nel centro della Romania, il maggiore nell’Europa Centrale ed orientale, ha visto partecipare anche quest’anno oltre 120.000 persone, che hanno assistito ieri alla messa celebrata dal Nunzio Apostolico in Romania. Alla processione hanno partecipato il presidente d’Ungheria, Ader Janos, e sua moglie, il vicepremier ungherese, Semjen Zsolt, ma anche altri esponenti di Budapest. I fedeli si sono fatti la croce davanti alla statua miracolosa della Madonna e poi sono partiti in processione verso il luogo in cui è stata celebrata la messa. Per arrivare sulla collina, alcuni hanno scelto la “Via della Croce”, che parte da qualche centinaio di metri dalla cattedrale francescana e sulla quale ci sono 14 croci che simboleggiano i luoghi in cui Gesù Cristo si è fermato sul Golgota.
Parigi — La migliore tennista romena Simona Halep (n. 4 WTA), incontrerà domani la spagnola Carla Suarez Navarro (n. 23 WTA) negli ottavi del torneo di Roland Garros, il secondo di grande slam dell’anno. Sarà la 12-ma partita fra le due tenniste. Il bilancio delle partite dirette è a favore della romena, con 6 vittorie e 5 sconfitte. L’ultima volta che si sono incontrate è stato nel 2016, negli ottavi del torneo di US Open, quando Simona Halep ha vinto per 6-2, 7-5. Oggi, la romena Irina Begu e la cinese Saisai Zheng si sono qualificate nei quarti del doppio femminile del torneo di Roland Garros, dopo aver sconfitto per 6-4, 6-2 la coppia cinese Ying-Ying Duan/Shuai Peng.
Bucuresti — Il romeno Daniel Natea ha vinto oggi la medaglia d’oro alla categoria oltre 100 chili dell’Open Europeo di judo di Bucarest, dopo che nella finale ha sconfitto tramite ippon l’azero Ushangi Kokauri. Alla categoria meno di 90 chili, Cristian Bodîrlău ha vinto il bronzo, dopo aver sconfitto l’italiano Lorenzo Rigano sempre tramite ippon. Ieri la romena Monica Ungureanu aveva vinto la medaglia d’oro alla categoria 48 chili, dopo aver sconfitto l’italiana Francesca Milani. La Romania si piazza al terzo posto nella classifica per medaglie dopo la Francia e l’Ucraina. Al concorso hanno partecipato 376 judoka di 29 Paesi. (tr. G.P.)