05.02.2017
Bucarest — Decine di migliaia di romeni sono scesi, nuovamente, in piazza, stasera, a Bucarest e in altre città, per chiedere le dimissioni del Governo PSD-ALDE. I manifestanti affermano di non avere più fiducia nell’equipe esecutiva del socialdemocratico Sorin Grindeanu, insediata un mese fa. La nuova ondata di proteste arriva nonostante l’abrogazione dal Governo, oggi, in una seduta urgente, del decreto-legge, adottato martedi’, con cui il Governo ha cercato di recare modifiche ai Codici penali, e che i manifestanti ritengono esoneri dalla responsabilità penale politici importanti e funzionari dell’amministrazione centrale e locale. Prima dell’abrogazione, il premier Grindeanu aveva annunciato che intende avviare consultazioni con i partiti parlamentari al fine di riallineare i Codici penali alle decisioni della Corte Costituzionale. Il presidente romeno Klaus Iohannis ha valutato che la decisione di abrogazione del decreto-legge è un passo verso la normalità. Sepre oggi, davanti alla sede della Presidenza si sono radunati oltre mille manifestanti per esprimere il loro sostegno al Governo e per chiedere le dimissioni del presidente Iohannis. Il leader socialdemocratico Liviu Dragnea aveva precisato, sulla sua pagina di Facebook, che il suo partito non intende organizzare domenica nessun comizio o manifestazione di piazza.
România Internațional, 05.02.2017, 16:55
Bucarest — Decine di migliaia di romeni sono scesi, nuovamente, in piazza, stasera, a Bucarest e in altre città, per chiedere le dimissioni del Governo PSD-ALDE. I manifestanti affermano di non avere più fiducia nell’equipe esecutiva del socialdemocratico Sorin Grindeanu, insediata un mese fa. La nuova ondata di proteste arriva nonostante l’abrogazione dal Governo, oggi, in una seduta urgente, del decreto-legge, adottato martedi’, con cui il Governo ha cercato di recare modifiche ai Codici penali, e che i manifestanti ritengono esoneri dalla responsabilità penale politici importanti e funzionari dell’amministrazione centrale e locale. Prima dell’abrogazione, il premier Grindeanu aveva annunciato che intende avviare consultazioni con i partiti parlamentari al fine di riallineare i Codici penali alle decisioni della Corte Costituzionale. Il presidente romeno Klaus Iohannis ha valutato che la decisione di abrogazione del decreto-legge è un passo verso la normalità. Sepre oggi, davanti alla sede della Presidenza si sono radunati oltre mille manifestanti per esprimere il loro sostegno al Governo e per chiedere le dimissioni del presidente Iohannis. Il leader socialdemocratico Liviu Dragnea aveva precisato, sulla sua pagina di Facebook, che il suo partito non intende organizzare domenica nessun comizio o manifestazione di piazza.
Bruxelles — Il ministro romeno degli Esteri, Teodor Meleşcanu, parteciperà, domani, a Bruxelles, al Consiglio Affari Esteri dell’Ue. Stando ad un comunicato del Ministero degli Esteri di Bucarest, i principali temi sull’agenda sono l’Ucraina e le modalità di consolidamento della relazione dell’Ue con questo Paese, i recenti sviluppi in Libia, dopo il vertice Ue a La Valletta, i rapporti UE-Egitto, rispetttivamente il processo di pace nel Medio Oriente. In occasione della riunione, Teodor Melescanu avrà incontri con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, con il primo vicepresidenre della Comissione Europea, Frans Timmermans, e con l’Alto Rappresentente dell’Ue per gli Affari Esteri, Federica Mogherini. In precedenza, Melescanu aveva dichiarato che intende presentare agli esponenti di Bruxelles la situazione in Romania.
Bucarest — Il Parlamento romeno riunito in plenaria esaminerà, da domani, la bozza della Finanziaria 2017. A nome del Governo PSD-ALDE, il ministro delle Finanze, Viorel Ştefan, ha dato assicurazioni che la bozza rispetta le direttrici stabilite nel programma di governo, tra cui labbassamento dellIVA dal 20 al 19%, e leliminazione dellimposta sul reddito per le pensioni inferiori o pari a 2000 lei (circa 400 euro). Il budget punta su una crescita economica del 5,2%, su un deficit di al massimo 3% e sul rispetto degli impegni assunti dalla Romania tramite lo stanziamento del 2% del Pil alla Difesa. LOpposizione di destra ritiene, invece, che le stime sui redditi su cui è costruita la bozza della Finanziaria 2017 siano sopravvalutate.
Bruxelles — Il presidente della Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona), il socialista filorusso Igor Dodon, ha cominciato, oggi, una visita di tre giorni a Bruxelles, dove ha programmate discussioni con esponenti europei e dove potrebbe avere incontri anche con esponenti della Nato. Eletto a novembre 2016, Dodon ha effettuato, lo scorso mese, la sua prima visita all’estero a Mosca, dove ha dichiarato di sostenere la denuncia dell’Accordo di associazione della Moldova all’Ue e si è pronunciato il ravvicinamento di Chisinau all’Unione Eurasiatica. Dodon ha pure annunciato di sollecitare un incontro con la direzione della Nato, per chiedere il riconoscimento della neutralità della Moldova. Gli esperti di Chisinau, citati dai corrispondenti di Radio Romania, esprimono il timore che la visita di Dodon a Bruxelles possa deteriorare i rapporti della Moldova con l’Occidente. D’altra parte, il presidente del Parlamento, Andrian Candu, ha sottolineato che il capo dello stato ha competenze limitate per quanto riguarda la poltica estera e che l’attuale maggioranza parlamentare ritiene prioritaria l’applicazione dell’Accordo di Associazione con l’Ue. (traduzione di Adina Vasile)