30.01.2017
Bucarest – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha chiesto, oggi, al Governo di sinistra di rinunciare ai controversi progetti di ordinanza durgenza sulla concessione della grazia e sulla modifica dei Codici penali. Lappello del capo dello stato è arrivato lo stesso giorno in cui presso la sede del Ministero della Giustizia si è svolto un dibattito pubblico sui due progetti. Dopo il dibattito, il ministro della Giustizia, Florin Iordache, ha dichiarato che saranno eliminati dai progetti di ordinanza durgenza i provvedimenti che ha chiamato “poco chiari” e “non concordi”. Ieri, quasi 100 mila persone hanno protestato in diverse città del Paese e allestero contro lintento dellEsecutivo di promuovere queste ordinanze. Proteste si sono svolte anche la scorsa domenica. Le principali istituzioni giudiziarie del Paese, i partiti allopposizione, la società civile e le organizzazioni dei magistrati ritengono che le modifiche siano proposte per risparmiare la pena a personaggi influenti della classe politica o dallamministrazione. Il Ministero della Giustizia ritiene che la grazia e certe modifiche della legislazione penale siano imposte dal problema del sovraffollamento dei penitenziari, per cui sono stati inviati reclami alla Corte Europea per i Diritti Umani, e da alcune decisioni della Corte Costituzionale. Ricordiamo che la Romania si annovera tra i primi tre Paesi dellEuropa col maggior numero di condanne alla Corte Europea per i Diritti Umani, la maggioranza relative alle condizioni nei penitenziari.
România Internațional, 30.01.2017, 16:55
Bucarest – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha chiesto, oggi, al Governo di sinistra di rinunciare ai controversi progetti di ordinanza durgenza sulla concessione della grazia e sulla modifica dei Codici penali. Lappello del capo dello stato è arrivato lo stesso giorno in cui presso la sede del Ministero della Giustizia si è svolto un dibattito pubblico sui due progetti. Dopo il dibattito, il ministro della Giustizia, Florin Iordache, ha dichiarato che saranno eliminati dai progetti di ordinanza durgenza i provvedimenti che ha chiamato “poco chiari” e “non concordi”. Ieri, quasi 100 mila persone hanno protestato in diverse città del Paese e allestero contro lintento dellEsecutivo di promuovere queste ordinanze. Proteste si sono svolte anche la scorsa domenica. Le principali istituzioni giudiziarie del Paese, i partiti allopposizione, la società civile e le organizzazioni dei magistrati ritengono che le modifiche siano proposte per risparmiare la pena a personaggi influenti della classe politica o dallamministrazione. Il Ministero della Giustizia ritiene che la grazia e certe modifiche della legislazione penale siano imposte dal problema del sovraffollamento dei penitenziari, per cui sono stati inviati reclami alla Corte Europea per i Diritti Umani, e da alcune decisioni della Corte Costituzionale. Ricordiamo che la Romania si annovera tra i primi tre Paesi dellEuropa col maggior numero di condanne alla Corte Europea per i Diritti Umani, la maggioranza relative alle condizioni nei penitenziari.
Bucarest – Domani, a Bucarest, si riunirà il Consiglio Supremo di Difesa. La seduta è stata convocata, venerdi, dal capo dello stato Klaus Iohannis per chiedere il via libera al progetto di bilancio 2017 delle istituzioni di sicurezza nazionale. Iohannis aveva ammonito che un calo dei budget in questo settore significherebbe un attentato alla sicurezza dei romeni. Il premier Sorin Grindeanu ha annunciato che, durante la seduta, sosterrà il suo punto di vista sulla bozza della Finanziaria 2017. Rispetto al progetto presentato la scorsa settimana, il documento ha subito alcune modifiche: sono stati stanziati più soldi alla sanità, allistruzione, ai trasporti, allagricoltura e alle piccole e medie imprese. Il Ministero della Difesa riceverà il 2% del Pil. Meno soldi rispetto allanno scorso andranno ai Ministeri del Lavoro, dello Sviluppo Regionale, delle Finanze e allAmministrazione presidenziale e allIntelligence. Dopo ladozione dal Governo, la bozza della Finanziaria 2017 andrà allesame del Parlamento. LOpposizione ha già annunciato di preparare diversi emendamenti.
Bucarest — La Direzione Nazionale Anticorruzione ha fatto, oggi, un appello, in cui chiede al Consiglio Superiore della Magistratura una reazione ferma a ciò che definisce “gli attacchi senza precedenti contro i procuratori dell’istituzione”. Stando ad un comunicato della DNA, vi sarebbero coinvolti “trust mediatici sostenitori di certi orientamenti politici o di gruppi d’interesse imprenditoriali assieme a persone condannate o indagate dai procuratori dell’istituzione”. Tutto questo clima mediatico non è stato e non sarà uno atto a favorire l’atto di giustizia, e, in assenza di una reazione, rischia di minare gravemente l’autorità giudiziaria e mettere in discussione la deontologia professionale dei magistrati”, si mostra ancora nel comunicato della DNA.
Bucarest — Il ministro romeno degli Esteri, Teodor Melescanu, ha ricevuto, oggi, a Bucarest, il segretario di stato francese per gli Affari Europei, Harlem Desir. Il ministro romeno ha dichiarato che l’incontro ha riconfermato la volonta’ comune di mantenere e sviluppare il dialogo politico bialterale e il forte impegno di ambo i Paesi per il consolidamento del progetto europeo e la collaborazione su piano internazionale. Melescanu ha precisato che sull’agenda dei colloqui si sono trovati temi come il Partenariato strategico bilaterale e le evoluzioni in Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona) ed Ucraina. Dal canto suo, il segretario di stato francese ha affermato che, per la Romania, continuare a consolidare le istituzioni, lo stato di diritto e la lotta alla corruzione è ”una posta in gioco importante”.
Bucarest- LAutorità Nazionale romena di Regolamentazione Energetica ha avviato unindagine su due contratti conclusi sulla borsa dellenergia elettrica, sospetti della violazione della legislazione, ed ha chiesto laiuto del Consiglio della Concorenza in questo caso. LAutorità ha avviato lindagine in seguito ad una segnalazione stando alla quale i rispettivi contrati sarebbero stati conclusi ad un prezzo superiore a quello normale. I prezzi alla borsa dellenergia elettrica hanno raggiunto, negli ultimi giorni, record storici di oltre 600 lei (circa 133 euro) per megawattora, due volte maggiore rispetto ai primi giorni dellanno. Questo mesel il maggiore prezzo in Europa si è registrato in Ungheria, ossia 300 euro per MWh. (traduzione di Adina Vasile)