30.08.2016
Roma — Il premier romeno, Dacian Ciolos, e il ministro romeno del Lavoro, Dragoş Pîslaru, hanno partecipato, oggi, ad Amatrice, ai funerali per il secondo gruppo di vittime del sisma della scorsa settimana, con un bilancio di 292 morti. Alle cerimonie di Amatrice, località in cui hanno perso la vita 10 degli 11 romeni deceduti in seguito al sisma, è stato presente anche il vescovo ortodosso romeno in Italia, Siluan. Il premier Dacian Ciolos e il ministro Dragoş Pîslaru hanno visitato, oggi, i cittadini romeni ricoverati nell’ospedale di Rieti, rimasti feriti in seguito al sisma. Il Governo di Bucarest ha preso misure speciali per sostenere i romeni colpiti dal terremoto in Italia.
România Internațional, 30.08.2016, 15:44
Roma — Il premier romeno, Dacian Ciolos, e il ministro romeno del Lavoro, Dragoş Pîslaru, hanno partecipato, oggi, ad Amatrice, ai funerali per il secondo gruppo di vittime del sisma della scorsa settimana, con un bilancio di 292 morti. Alle cerimonie di Amatrice, località in cui hanno perso la vita 10 degli 11 romeni deceduti in seguito al sisma, è stato presente anche il vescovo ortodosso romeno in Italia, Siluan. Il premier Dacian Ciolos e il ministro Dragoş Pîslaru hanno visitato, oggi, i cittadini romeni ricoverati nell’ospedale di Rieti, rimasti feriti in seguito al sisma. Il Governo di Bucarest ha preso misure speciali per sostenere i romeni colpiti dal terremoto in Italia.
Bucarest — La Slovacchia sostiene l’adesione della Romania all’Area Schengen perchè riunisce tutti i criteri. Lo ha dichiarato, oggi, a Bucarest, il ministro slovacco degli Affari Esteri ed Europei, Miroslav Lajčák, in una conferenza stampa congiunta con il collega romeno, Lazăr Comănescu. Il ministro slovacco ha valutato eccellenti i rapporti bilaterali e ha affermato che i due Paesi condividono gli stessi valori nell’Ue e nella Nato. Egli ha ricordato del sostegno concesso dall’esercito romeno al suo Paese nella lotta al fascismo alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Miroslav Lajčák, in rappresentanza della Presidenza di turno del Consiglio dell’Ue, ha partecipato alla Riunione Annua della Diplomazia Romena di Bucarest. Fino al 1 settembre, alla riunione sono affrontati temi come le evoluzioni del clima di sicurezza, il futuro della costruzione europea, i negozati sulla Brexit, il terrorismo, la migrazione, il consolidamento economico. Allo stesso tempo, si parla della preparazione dell’assunzione, per la prima volta, da parte della Romania, della Presidenza di turno del Consiglio dell’Ue nel primo semestre del 2019 e dell’aumento del ruolo che devono svolgere le missioni diplomatiche romene nello sviluppo dei rapporti economici, degli scambi commerciali e dell’aumento degli investimenti. L’ultimo giorno della riunione è dedicato ai romeni nel mondo.
Bucarest – Il ministro romeno della Difesa, Mihnea Motoc, e il collega francese Jean-Yves Le Drian hanno partecipato, oggi, a Bucarest, ad una cerimonia dedicata ai soldati francesi caduti, durante la Prima Guerra Mondiale, in Romania. In questa occasione, il ministro Motoc ha dichiarato che la visita dellesponente francese è unespressione della fratellanza tra i due popoli e della storia comune di quasi 150 anni di ammodernamento della Romania. Dal canto suo, il ministro Le Drian ha valutato che i rapporti tra i due stati hanno una lunga tradizione e sono unici e sono resistiti alla prova del tempo. Ieri, il ministro francese e il premier romeno Dacian Cioloş hanno discusso del rafforzamento del fianco Est della Nato, della sicurezza al Mar Nero e del contrasto del terrorismo. Inoltre, i due hanno ribadito gli impegni della Romania e della Francia per lo sviluppo del Partenariato Strategico bilaterale, dopo che le parti hanno firmato, a giugno, a Parigi, una nuova road-map.
Bucarest — Circa due mila libri donati, oggi, dai bucarestini saranno inviati all’Ambasciata degli Stati Uniti di Chişinău, in segno di protesta contro le recenti affermazioni dell’ambasciatore sui rapporti della Romania con la confinante Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona). La raccolta di libri si è svolta in concomitanza con una manifestazione di piazza organizzata a Chişinău contro l’ambasciatore James Pettit, che ha respinto l’idea di un’eventuale unione della Moldova con la Romania. In occasione della celebrazione, sabato, dei 25 anni dalla proclamazione dell’indipendenza di Chisinau, Pettit aveva affermato, in un’intervista alla tv pubblica “la Moldova non è Romania, ha la propria storia e le proprie sfide”. L’unione alla Romania, ha detto l’ambasciatore, “come strada per entrare nell’Ue o per qualsiasi altra ragione, non è una scelta pratica e non è una scelta che renderà le cose migliori”. Salutate dalla sinistra pro-moscovita di Chisinau, le dichiarazioni di Pettit sono state, invece, virulentemente criticare dai leader dei partiti pro-europei, e dai politici romeni. Creata su una parte dei territori romeno annessi dall’Urss nel 1940, in seguito ad un ultimatum, la Moldova ha proclamato la sua indipendenza il 27 agosto del 1991, dopo il fallimento del putsch neobolscevico di Mosca. (traduzione di Adina Vasile)