27.07.2016
Bucarest — Il Governo di Bucarest sottoporrà al dibattito pubblico fino a metà agosto un progetto di ordinanza d’urgenza sulla modifica dei provvedimenti del voto per corrispondenza, introdotto per i romeni all’estero. Lo ha reso noto, oggi, il premier Dacian Ciolos. Ricordiamo che alla fine del 2016, in Romania si terranno elezioni politiche. Il Partito Nazional-liberale ha chiesto al Governo l’adozione di misure di facilitazione del voto per i romeni all’estero, più precisamente che il numero di seggi sia almeno uguale a quello del secondo turno delle presidenziali del 2014 e che le richieste di iscrizione da parte dei romeni all’estero che vogliono l’apertura di un seggio elettorale o il voto per corrispondenza possano essere inviate per posta elettronica. L’Autorità Elettorale Permanente ha reso noto che, entro il 25 luglio del 2016, sono state validate oltre 3.600 domande di iscrizione al Registro elettorale, inoltrate dagli elettori romeni con il domicilio o la residenza all’estero. Oltre 3 milioni di romeni lavorano legalmente all’estero, la maggior parte in stati Ue.
România Internațional, 27.07.2016, 16:05
Bucarest — Il Governo di Bucarest sottoporrà al dibattito pubblico fino a metà agosto un progetto di ordinanza d’urgenza sulla modifica dei provvedimenti del voto per corrispondenza, introdotto per i romeni all’estero. Lo ha reso noto, oggi, il premier Dacian Ciolos. Ricordiamo che alla fine del 2016, in Romania si terranno elezioni politiche. Il Partito Nazional-liberale ha chiesto al Governo l’adozione di misure di facilitazione del voto per i romeni all’estero, più precisamente che il numero di seggi sia almeno uguale a quello del secondo turno delle presidenziali del 2014 e che le richieste di iscrizione da parte dei romeni all’estero che vogliono l’apertura di un seggio elettorale o il voto per corrispondenza possano essere inviate per posta elettronica. L’Autorità Elettorale Permanente ha reso noto che, entro il 25 luglio del 2016, sono state validate oltre 3.600 domande di iscrizione al Registro elettorale, inoltrate dagli elettori romeni con il domicilio o la residenza all’estero. Oltre 3 milioni di romeni lavorano legalmente all’estero, la maggior parte in stati Ue.
Bucarest — Il Consiglio romeno per la Certificazione dei Titoli e dei Diplomi Universitari ha deciso oggi di mantenere il rapporto che constata il plagio nella tesi di dottorato dell’ex premier di sinistra Victor Ponta e raccomanda che gli sia ritirato il titolo accademico. Il ritiro del titolo dovrebbe avvenire tramite un ordine del ministro dell’Istruzione. Victor Ponta, avvocato e già procuratore presso la Procura generale, ha ottenuto il dottorato in scienze giuridiche nel 2003, quando era capo del Corpo di controllo dell’allora premier, Adrian Năstase, il quale ha anche coordinato la sua tesi. Victor Ponta ritiene che il ritiro del suo titolo accademico sia una vendetta politica ed ha reso noto che si rivolgerà al tribunale per contestare la sentenza di plagio. Lo scandalo legato alla sua tesi è scoppiato nel 2012.
Bucarest — La Patriarchia Romena ha affermato che l’attaco compiuto in una chiesa nel nord-ovest della Francia rappresenta un attentato simbolico all’identità cristiana dell’Europa” ed esprime la sua compassione per le vittime e la solidarietà con il popolo francese. Ieri, due attaccatori hanno ucciso in un modo barbaro un prete di 84 anni mentre celebrava la messa alla presenza di alcuni fedeli. Uno dei fedeli è stato gravemente ferito nell’attacco. Gli autori sono stati uccisi dalla polizia. L’Organizzazione Stato Islamico ha rivendicato l’attacco.
Chişinău — Gli esperti del FMI e le autorità della Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona, confinante con la Romania) hanno raggiunto un accordo su un programma di finanziamento a tre anni per le riforme economiche. Affinchè il programma sia approvato dalla direzione del Fondo quest’autunno, Chisinau deve adottare un set di azioni prioritarie nei settori finanziario e bancario, gravemente colpiti dalla scomparsa di un miliardo di dollari nel 2014, in cui sarebbero implicati politici dell’ex ed attuale governo. La Moldova ha bisogno di un accordo con il FMI anche per poter sbloccare altri finanziamenti esterni, soprattutto da parte della Commissione Europea, e per poter ricevere la prima tranche di un credito di 150 milioni di euro dalla Romania. L’ultimo memorandum con il FMI è stato firmato dalla Moldova nel 2010.
Bruxelles — Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha designato oggi il francese Michel Barnier per condurre, a nome di Bruxelles, i negoziati sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Il presidente della Commissione ha spiegato in un comunicato di aver voluto designare un politico con esperienza per quest’attività difficile. Michel Barnier (65 anni) è stato commissario europeo per i servizi finanziari (2010-2014) e capo della diplomazia francese nel periodo 2004-2005. Ha ricoperto inoltre anche l’incarico di vicepresidente della Commissione Europea. I leader europei vogliono che Londra renda pubblico quanto prima il suo intento di uscire dall’UE, però il nuovo premier britannico, Theresa May, ha precisato che non lo chiederà ufficialmente prima della fine dell’anno. Nel frattempo, come una conseguenza della Brexit, la Gran Bretagna ha rinunciato alla presidenza di turno dell’UE che doveva assumersi nel secondo semestre dell’anno prossimo. Perciò, tutto il programma è stato anticipato di sei mesi e la Romania ricoprirà la Presidenza semestrale dell’Ue tra gennaio e giugno 2019.
Bucarest — Oltre 2.700 militari da 10 Paesi partecipano, dal 27 luglio al 7 agosto, ad un’ampia esercitazione, a Cincu, nel centro della Romania. Vi sono rappresentati 5 Paesi membri Nato – Romania, Usa, Canada, Polonia e Bulgaria — e 5 Paesi membro del Partenariato per la Pace – Armenia, Azerbaigian, Georgia, Moldova e Ucraina. I militari partecipano ad esercitazioni di comando, addestramento tramite la simulazione assistita dal computer, di addestramento con truppe di terreno e ad esercitazioni tattiche con tiri con tutte le categorie di armamento. (traduzione di Adina Vasile)