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02.03.2016

Bucarest — In un messaggio reso pubblico oggi, l’ex re della Romania, Michele I, 94 anni, trasmette che, nelle ultime settimane, ha ricevuto la conferma di una diagnosi grave, che giunge nell’anno in cui la sua famiglia e il Paese celebrano un secolo e mezzo dalla fondazione della dinastia e dello stato romeno moderno. “Sono certo — afferma il re nel messaggio – che mia figlia, Margherita, custode della Corona, troverà la saggezza e la forza di rappresentarmi e di portare a compimento tutte le mie azioni pubbliche.” Riunitosi martedì e mercoledì, a Morges-Svizzera, il Consiglio Reale ha trasmesso una dichiarazione in cui prende nota dello stato di salute del re, sottoposto di recente ad un intervento chirurgico e diagnosticato, secondo il Consiglio, con carcinoma epidermoide con metastasi e leucemia cronica. Nato il 25 ottobre 1921 e salito al trono per la prima volta nel 1927, Michele I è stato l’ultimo re della Romania, costretto ad abdicare il 31 dicembre 1947 e a partire in esilio. Il re è tornato nel Paese dopo la rivoluzione romena del 1989.

02.03.2016
02.03.2016

, 02.03.2016, 17:17

Bucarest — In un messaggio reso pubblico oggi, l’ex re della Romania, Michele I, 94 anni, trasmette che, nelle ultime settimane, ha ricevuto la conferma di una diagnosi grave, che giunge nell’anno in cui la sua famiglia e il Paese celebrano un secolo e mezzo dalla fondazione della dinastia e dello stato romeno moderno. “Sono certo — afferma il re nel messaggio – che mia figlia, Margherita, custode della Corona, troverà la saggezza e la forza di rappresentarmi e di portare a compimento tutte le mie azioni pubbliche.” Riunitosi martedì e mercoledì, a Morges-Svizzera, il Consiglio Reale ha trasmesso una dichiarazione in cui prende nota dello stato di salute del re, sottoposto di recente ad un intervento chirurgico e diagnosticato, secondo il Consiglio, con carcinoma epidermoide con metastasi e leucemia cronica. Nato il 25 ottobre 1921 e salito al trono per la prima volta nel 1927, Michele I è stato l’ultimo re della Romania, costretto ad abdicare il 31 dicembre 1947 e a partire in esilio. Il re è tornato nel Paese dopo la rivoluzione romena del 1989.



Bucarest – Una missione del FMI si trova da oggi a Bucarest per una valutazione annua delleconomia romena. Fino al 15 marzo, la missione presieduta dal nuovo capo del FMI per la Romania, Reza Baqir, avrà incontri con rappresentanti delle autorità centrali, dei partiti politici, dei sindacati, dellambiente daffari, di quello accademico e del sistema bancario. La valutazione delleconomia, in base allArticolo IV dello Statuto del Fondo, è un esercizio di sorveglianza obbligatorio per tutti gli stati membri. Dopo lesaminazione della situazione nazionale, vengono formulate raccomandazioni generali relative alle politiche monetarie, finanziarie ed economiche da seguire per garantire la stabilità e unevoluzione positiva delleconomia. Attualmente, la Romania non ha in via di svolgimento nessun accordo con il FMI.



Bucarest – I procuratori romeni anticorruzione hanno disposto lavvio dellinchiesta penale nei confronti dellex vicepremier Gabriel Oprea per il reato di abuso dufficio. Secondo la Direzione Nazionale Anticorruzione, a luglio 2015, Gabriel Oprea, in veste di ministro dellinterno, con laiuto di due ex capi della Direzione Informazioni e Protezione Interna – pure loro sotto inchiesta in questo dossier – ha recato al budget dello stato danni di 410 mila lei (quasi 92 mila euro). Loro hanno disposto lacquisto, dai fondi operativi del Ministero dellInterno, di unauto di lusso allo scopo di garantire la protezione dei dignitari, sebbene i provvedimenti legali limitino lacquisto delle autovetture alle situazioni legate alle attività di inchiesta penale per atti di corruzione. Ricordiamo che Gabriel Oprea è sotto inchiesta penale per due reati di abuso dufficio in un fascicolo legato alluso abusivo della scorta ufficiale. La DNA ha avviato linchiesta dopo che, a ottobre 2015, un motociclista della scorta ufficiale di Oprea ha perso la vita.



Bucarest – Un reparto della fabbrica di Argeş (sud della Romania) in cui è stato fabbricato il formaggio contaminato con il batterio E. Coli di cui hanno mangiato alcuni del bambini afflitti da malattie digestive, è stato temporaneamente chiuso. I rappresentanti della fabbrica dicono che tutti i loro prodotti rispettano le norme sanitarie vigenti e che non capiscono da dove sia apparso il batterio nel formaggio. Nel frattempo, gli ispettori continuano i controlli, nel contesto in cui altri 11 bambini malati sono stati ricoverati nelle ultime ore negli ospedali della provincia. A Bucarest, sono ancora ricoverati allospedale Marie Curie alcuni bambini che ricevono cure. Secondo le ultime informazioni, 45 bambini sono ricoverati negli ospedali a causa delle malattie digestive. Tre bimbi diagnosticati con sindrome emolitico-uremica sono morti lo scorso mese.



Bucarest – La commissaria europea Corina Creţu presenta oggi a Bucarest il progetto “Regioni meno sviluppate” – evento legato alla gestione dei fondi europei. Secondo lEurostat, più regioni della Romania si annoverano tra le più povere dellUE. La regione più povera del Paese è quella nord-orientale, con un PIL di solo il 34% della media europea, che è anche la quinta più povera regione dellUE – rilevano ancora i dati dellEurostat. I principali fattori che generano la povertà sono la mancanza di posti di lavoro e gli investimenti scarsi come numero e valore. Nella classifica delle zone più povere seguono il sud-ovest (lOltenia), il sud della Valacchia e il nord-ovest. Anche se molto povera, la Romania rischia di perdere fondi europei perché non ha portato a compimento le condizioni concordate con la Commissione Europea. Secondo i dati del Ministero dei Fondi Europei, la Romania si piazza allultimo posto nellUE per quanto riguarda laccesso ai fondi europei.



XXX – La Commissione Europea ha proposto oggi un aiuto d’urgenza di 700 milioni di euro, per un periodo di tre anni, per la copertura del fabbisogno umanitario negli stati membri maggiormente colpiti dalla crisi dei profughi in Europa. In questo pacchetto finanziario, 300 milioni di euro sono proposti per quest’anno e altri 200 milioni per ciascuno dei prossimi due anni. Ora ci si aspetta che i governi degli stati membri e il Parlamento Europeo sostengano rapidamente questa proposta. La proposta della CE è la conseguenza diretta del Consiglio Europeo del 18-19 febbraio, al quale i governi hanno invitato la Commissione a istituire la capacità di offrire assistenza d’urgenza a livello interno. Di questo nuovo strumento potranno beneficiare gli stati membri le cui capacità di risposta si dimostrano insufficienti per far fronte a situazioni d’urgenza e a circostanze eccezionali, come l’afflusso spontaneo di profughi o altre perturbazioni gravi. (traduzione di Gabriela Petre)




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