15.11.2015
Bucarest — L’ex commissario europeo Dacian Ciolos, designato dal presidente Klaus Iohannis a formare il nuovo esecutivo romeno ha presentato oggi le proposte per il suo governo tecnico per il quale chiederà martedì la fiducia del Parlamento. Dacian Cioloş ha dichiarato di aver scelto persone competenti, con esperienza e idee, e che un terzo delle persone proposte sono donne. Come vicepremier, sono proposti Costin Grigore Borc (un ingegnere che è stato a capo di più gruppi industriali) e Vasile Dîncu (sociologo, presidente dell’Istituto Romeno di Valutazione e Strategia), che dovrebbero essere, rispettivamente, anche ministro dell’Economia e ministro dello Sviluppo Regionale e della Pubblica Amministrazione. Tra i ministri proposti: Lazăr Comănescu (consigliere presidenziale) — al Ministero degli Esteri, Petre Tobă (ispettore generale presso la Polizia Romena) — agli Interni, Mihnea Motoc (ambasciatore a Londra) — alla Difesa, Anca Dragu Paliu (analista presso la Direzione Generale Affari economici e finanziari della Commissione Europea) — alle Finanze, Cristina Guseth (direttrice della Fondazione Freedom House Romania) — alla Giustizia. Per essere investito, il nuovo governo ha bisogno di 274 voti sul numero totale di 547 senatori e deputati. Dopo l’annuncio delle proposte, Dacian Ciolos ha discusso con le direzioni dei partiti che hanno i più numerosi seggi nel Parlamento, il Partito Socialdemocratico e il Partito Nazionale Liberale, che hanno dichiarato che voteranno a favore dell’investitura del nuovo governo.
România Internațional, 15.11.2015, 16:06
Bucarest — L’ex commissario europeo Dacian Ciolos, designato dal presidente Klaus Iohannis a formare il nuovo esecutivo romeno ha presentato oggi le proposte per il suo governo tecnico per il quale chiederà martedì la fiducia del Parlamento. Dacian Cioloş ha dichiarato di aver scelto persone competenti, con esperienza e idee, e che un terzo delle persone proposte sono donne. Come vicepremier, sono proposti Costin Grigore Borc (un ingegnere che è stato a capo di più gruppi industriali) e Vasile Dîncu (sociologo, presidente dell’Istituto Romeno di Valutazione e Strategia), che dovrebbero essere, rispettivamente, anche ministro dell’Economia e ministro dello Sviluppo Regionale e della Pubblica Amministrazione. Tra i ministri proposti: Lazăr Comănescu (consigliere presidenziale) — al Ministero degli Esteri, Petre Tobă (ispettore generale presso la Polizia Romena) — agli Interni, Mihnea Motoc (ambasciatore a Londra) — alla Difesa, Anca Dragu Paliu (analista presso la Direzione Generale Affari economici e finanziari della Commissione Europea) — alle Finanze, Cristina Guseth (direttrice della Fondazione Freedom House Romania) — alla Giustizia. Per essere investito, il nuovo governo ha bisogno di 274 voti sul numero totale di 547 senatori e deputati. Dopo l’annuncio delle proposte, Dacian Ciolos ha discusso con le direzioni dei partiti che hanno i più numerosi seggi nel Parlamento, il Partito Socialdemocratico e il Partito Nazionale Liberale, che hanno dichiarato che voteranno a favore dell’investitura del nuovo governo.
Parigi — Le autorità francesi hanno messo in custodia cautelare più persone vicine al terrorista kamikaze francese Omar Ismail Mostefai, identificato come uno degli autori degli attentati commessi a Parigi venerdì sera, in cui più di 130 persone hanno perso la vita. Più di 350 persone sono ferite, di cui circa 100 si trovano in condizioni gravi. Secondo il MAE di Bucarest, tra i morti ci sono anche due romeni. Altri due romeni sono stati leggermente feriti. Anche la polizia belga ha arrestato alcune persone sospettate di coinvolgimento negli attacchi commessi nella capitale francese. Un passaporto siriano trovato al luogo di uno degli attacchi è stato attribuito ad un terrorista suicida, che sembra sia arrivato in Europa come rifugiato, a ottobre. Secondo i procuratori, i sei attacchi commessi quasi simultaneamente in Francia, sono stati organizzati, molto probabilmente, da tre équipe. Il maggiore numero di vittime si è registrato nella nota sala spettacoli Bataclan, dove si svolgeva un concerto rock. Esplosioni si sono verificate anche nei pressi dello stadio “Stade de France”, nel nord della capitale francese, ma anche nell’est e nel centro, dove i terroristi hanno aperto il fuoco in zone affollate. Gli attacchi sono stati rivendicati dal gruppo jihadista Stato Islamico, stando al quale sono una reazione alle offese nei confronti del profeta musulmano Maometto e ai raid aerei effettuati dalla Francia in Siria ed Iraq. Dopo la tragedia, in Francia è stato dichiarato lo stato di emergenza e sono stati introdotti nuovamente i controlli termporanei ai confini.
XXX — All’Ambasciata di Francia a Bucarest è stato aperto un libro di condoglianze in cui hanno già firmato personalità della vita pubblica e politica romena. Davanti all’Ambasciata è stata organizzata anche una riunione di solidarietà e di unità”. L’Ambasciatore francese a Bucarest, François Saint-Paul, ha ringraziato le autorità romene per il sostegno offerto dopo gli attentati a Parigi e per i messaggi di solidarietà. Questi attacchi devono essere un segnale per l’intera comunità internazionale, la quale dovrebbe dimostrare più determinazione nella lotta al terrorismo e nella difesa dei valori dell’umanità, ha sottolineato d’altra parte il presidente romeno, Klaus Iohannis. Il Ministero degli Affari Esteri romeno ha attivato un’unità di crisi e il Servizio Romeno di Informazioni ha precisato che in Romania non verrà modificato il livello dell’allarme terrorismo.
Ankara — Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha dichiarato oggi al vertice G20 in Antalia che non è necessario che sia cambiata la politica dell’UE sulla migrazione dopo gli attacchi brutali avvenuti venerdì a Parigi. Juncker ha sottolineato che le persone coinvolte negli attacchi sono criminali, non rifugiati. “Non dovremmo mescolare le categorie di persone che arrivano in Europa. Gli autori degli attacchi di Parigi non vanno messi nella stessa categoria dei profughi o dei richiedenti asilo”, ha aggiunto Juncker. Sempre oggi, la presidenza lussemburghese dell’UE, ha deciso, in seguito alla sollecitazione della Francia, di convocare un consiglio d’urgenza dei ministri degli interni e della giustizia dei 28 stati membri, venerdì, 20 novembre, la Bruxelles, in seguito agli attentati sanguinosi di Parigi. (traduzione di Gabriela Petre)